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Libri di Lorenzo Vinciguerra

Biografia e opere di Lorenzo Vinciguerra

Rivista di estetica. Volume Vol. 77

Libro
anno edizione: 2021
pagine: 176
In Europa, gli scritti più conosciuti di Arthur C. Danto (1924-2013) restano certamente quelli di filosofia dell'arte. Negli ultimi vent'anni, la ricezione europea di questi lavori ha generato una vivace discussione, soprattutto in ambito estetico. Tale successo va interpretato nel riflesso dei complessi rapporti intrattenuti da Danto con i classici del pensiero continentale. Il presente fascicolo di Rivista di Estetica tenta di far luce sul variegato panorama di questi rapporti. Gli articoli di cui è composto interrogano, da prospettive differenti, la maniera in cui Danto ha assunto e rielaborato alcuni temi- chiave della tradizione continentale: lo statuto della narrazione, la mimesis, la bellezza, il sublime, la storicità dell'arte, il nesso fra arte ed esperienza sensibile. Ne risulta un quadro plurale che conferma quanto questa "conversazione europea" sia stata cruciale per l'originale attività di Danto come filosofo e critico d'arte: continuativa ma esposta a ripensamenti, vasta nei riferimenti, ispiratrice e irregolare nelle forme, peculiare nel metodo, eterodossa negli esiti.
36,00 34,20

Spinoza

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2015
pagine: 295
Maledetto o benedetto, Spinoza è sempre stato considerato un pensatore a parte. Non a caso lo si incontra nei momenti di crisi che hanno segnato il destino del pensiero occidentale come il cartesianesimo, di cui fu contemporaneo, il romanticismo, di cui fu ispiratore, il marxismo, che non di rado lo ha visto come un interlocutore critico. Il libro si propone di esporre in modo completo e sintetico principi e contenuti della filosofia di Spinoza alla luce della storia della ricezione e della critica recente. La materia è stata disposta in tre parti tematicamente distinte, rispettando il più possibile un ordine logico-cronologico.
22,00 20,90

La semiotica di Spinoza

Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 204
La storia della semiotica si è dimenticata di Spinoza. Eppure il filosofo ebreo definisce l'immaginazione "conoscenza per segni", deducendone rigorosamente i principi da una fisica e una cosmologia, quali espressioni dell'unica ed eterna sostanza. Il presente libro ne ripercorre geneticamente il pensiero e mostra come, muovendo dalle nozioni comuni di traccia e immagine, la questione del segno in Spinoza si iscriva nell'orizzonte infinito di una fisica generale del senso, di cui l'uomo non è l'origine, ma un modo. Discostandosi dagli schemi dualistici e soggettivistici che da Platone, Agostino, Cartesio e più tardi Kant hanno caratterizzato tanta parte del pensiero occidentale, il realismo spinoziano propone una concezione non antropocentrica dell'individuo, delle sue affezioni e del loro modo di portare il senso. Essa ci rimanda ad un'altra storia del segno e del significato, che, accanto agli stoici e a pensatori come Vico e Peirce, rimane in gran parte ancora da scrivere. Solo un pensiero come quello di Spinoza può aspirare a pensare adeguatamente la grande rivoluzione scientifica e sociale della modernità, infrangendo finalmente quei dualismi che ancora occupano le posizioni dei realisti e degli ermeneutici dei nostri giorni. Nessuno meglio di Spinoza seppe infatti costruire un pensiero realmente copernicano, aperto all'infinito e libero da antiche superstizioni e pregiudizi.
18,00 17,10

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