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Libri di Lirio Abbate

Biografia e opere di Lirio Abbate

I diari del boss. Parole, segreti e omissioni di Matteo Messina Denaro

Libro: Libro rilegato
editore: RIZZOLI
anno edizione: 2025
pagine: 336
«Durante la mia vita ho imparato a non credere più in Dio e nel mio prossimo, a non sperare più, per non essere più deluso. Dio può venire a cercarmi, se vuole; se non vuole, finirà forse per restare solo, un giorno.» Non esiste nulla di simile nella storia della criminalità organizzata e dei suoi capi indiscussi. Un boss e i suoi diari privati, quelli che Matteo Messina Denaro chiamava «i libriccini». Dentro, vergati con uno stampatello preciso, ordinato, quasi ossessivo, pensieri e riflessioni, sfoghi, appunti, ricordi. E soprattutto, come da dedica, una sorta di lunga e tumultuosa corrispondenza a senso unico con la figlia Lorenza che non ha mai conosciuto. È su questo materiale unico, ritrovato in una perquisizione dopo l’arresto del padrino, che Lirio Abbate affonda il suo sguardo da cronista ed esperto di mafie, lui che al boss di Castelvetrano ha dedicato decine di articoli, inchieste, libri. Per cercare di dare un senso e una composizione a un flusso di parole dal quale emerge un ritratto inedito e privato – per quanto manipolato ad arte dal suo stesso autore – di una delle figure più oscure della storia criminale non solo italiana. A due anni dall’arresto del latitante di mafia, ci inoltriamo così nel suo legame a distanza con la figlia, nei rapporti con la famiglia di origine e con il padre, con le amanti, il sesso e gli amici; con la giustizia, l’onore e la religione. Nei misteri del lato più intimo e segreto di un uomo che si descrive fondamentalmente solo e in guerra. Un viaggio negli anni della latitanza dello stragista ricercato per trent’anni in tutto il mondo, un documento eccezionale analizzato con la guida e la perizia del grande giornalista d’inchiesta. Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino corleonese libero che non ha mai parlato, lo fa per la prima volta: «Le persone non restano uguali per tutta la vita, io sono cambiato. Che non significa che sia pentito di qualcosa o che rinneghi il mio passato. Questo non accadrà mai».
18,50 17,58

Demoni. Droga, affari e sangue. La mappa del potere nella capitale

Libro: Libro rilegato
editore: RIZZOLI
anno edizione: 2024
pagine: 256
«La nostra storia, come tutte le storie che si rispettino, ha un protagonista e un avversario. Solo che in questo caso non ci sono eroi, sono tutti cattivi, tutti “brutti forte” – come li definisce Massimo Carminati. Sono demoni.» Roma brucia, potrebbe essere questo un titolo alternativo per l’inchiesta di Lirio Abbate sulla nuova mappa del potere criminale nella Capitale. Un incendio che cova da tempo sotto le ceneri di un equilibrio malavitoso complesso e precario, divampato sulle pagine di cronaca con l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, nell’agosto del 2019. A cinque anni di distanza, Abbate ricostruisce, carte alla mano, la dinamica dello scontro di potere che ha portato a quel «morto ammazzato», individua le forze in campo, dai nuovi e feroci clan albanesi alle storiche famiglie affiliate alla camorra che a Roma hanno un ruolo centrale da decenni. Così, passando al setaccio documenti processuali, intercettazioni telefoniche e ambientali, chat decriptate, emerge il quadro di un fronte criminale violento e spietato, alimentato da un fiume sempre in piena, quello del traffico di droga; un fronte che dispone di eserciti e falangi pronti a uccidere e torturare per segnare il territorio, vendicarsi, conquistare un posto al tavolo di chi comanda davvero. Tra vecchie e nuove conoscenze della storia criminale romana, Lirio Abbate, con la tenacia del cronista vecchia maniera e la vivacità del grande narratore, isola il fermo-immagine di una guerra in corso nelle strade della Capitale. Restituisce un nome e un volto ai protagonisti di questo scontro, ai demoni che infestano Roma.
18,50 17,58

Stragisti. Da Giuseppe Graviano a Matteo Messina Denaro. Uomini e donne delle bombe di Mafia

Libro: Libro rilegato
editore: RIZZOLI
anno edizione: 2022
pagine: 300
Sono gli anni del sangue. Tra il 1992 e il 1993 Cosa nostra ingaggia una guerra contro lo Stato. 23 maggio 1992, Capaci, l’attentatuni a Giovanni Falcone. Cinquantasette giorni dopo, via D’Amelio: muore Paolo Borsellino, muoiono cinque uomini della scorta. Un anno dopo, ancora a maggio, il fallito attentato a Maurizio Costanzo, pochi giorni dopo a Firenze, la strage di via dei Georgofili, e poi ancora la bomba di via Palestro, a Milano. Questa la fredda cronaca. Dietro la secca cronologia degli eventi, ci sono le strategie della mafia di quegli anni e una «foto di famiglia» che Lirio Abbate, con documenti inediti, storie segrete, e una narrazione travolgente, ci aiuta a ricomporre: è l’immagine ravvicinata degli Stragisti, gli uomini e le donne che, sotto l’impulso del Capo dei Capi, Totò Riina, hanno insanguinato la Sicilia e il Paese intero. I due fratelli Graviano, Giuseppe e Filippo, sono al centro di questa cornice, affiancati da vicino dal loro «gemello diverso», Matteo Messina Denaro. I primi due verranno arrestati nel 1994, e il loro fermo coinciderà con la fine della strategia stragista. Il secondo, ancora latitante, è l’ultimo depositario dei segreti di quella stagione. Oggi, a trent’anni da quegli eventi rimasti scolpiti nella memoria collettiva, Stragisti ci conduce nelle strade di Palermo, di Firenze, di Milano, di Roma, della Costa adriatica e della Toscana in cui i boss si muovevano quasi indisturbati; ci svela i meccanismi di potere all’interno della famiglia Graviano, getta luce sui misteri di una latitanza dorata e sul ruolo della sorella, Nunzia, fino a cercare risposta a un quesito assurdo: come è potuto succedere che due boss al 41bis abbiano avuto entrambi un figlio durante la detenzione? Ed è proprio sul carcere ostativo che Lirio Abbate ha ingaggiato battaglia: per la riforma in corso, proprio i fratelli Graviano, ergastolani, potrebbero presto tornare in libertà. A trent’anni dalle stragi per le quali furono condannati.
18,50 17,58

U siccu. Matteo Messina Denaro: l'ultimo capo dei capi

Libro: Libro in brossura
editore: RIZZOLI
anno edizione: 2022
pagine: 264
Chi protegge il latitante più pericoloso d'Europa, l'intreccio di affari e politica e il peso dei segreti di Riina e Graviano. Lirio Abbate, giornalista in prima linea nella lotta alla mafia, delinea il complesso ritratto del latitante più pericoloso d'Italia: Matteo Messina Denaro, l'ultimo dei corleonesi, invisibile da più di trent'anni. Ritroviamo in queste pagine il giovane amante del lusso e il “fimminaro” delle notti palermitane. Inquadriamo il profilo del killer spietato, del boss e dello stratega, del mafioso che ha avvallato e curato la scelta stragista di Cosa nostra negli anni Novanta, quando le bombe hanno imbrattato di sangue la Sicilia e l'Italia intera. E poi c'è Matteo Messina Denaro oggi. Il padre, il latitante imprendibile, l'affarista che ha stretto legami indissolubili con la politica, l'imprenditoria e la massoneria. Mostrando il ruolo che il boss ancora ha nelle gerarchie mafiose, l'autore ci spiega perché la sua cattura rivestirebbe un passo decisivo per sconfiggere Cosa nostra: depositario dei segreti della mafia, “u Siccu” ad oggi non ha mai fatto un giorno di carcere, ma dietro le sbarre del 41 bis potrebbe finalmente vuotare il sacco.
13,50 12,83

Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia

Libro: Libro in brossura
editore: Becco Giallo
anno edizione: 2018
pagine: 128
Giuseppe "Peppino" Impastato nasce a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948. A soli trent'anni, nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, viene assassinato con una carica di tritolo lungo la ferrovia Palermo-Trapani per aver denunciato speculazioni e affari di mafia, in primo luogo quelli legati al boss siciliano Gaetano Badalamenti. La sua storia — dalla militanza politica giovanile all'esperienza di controinformazione condotta dai microfoni di Radio Aut — è stata raccontata nel film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana.
17,00 16,15

Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n'drangheta

Libro: Libro in brossura
editore: RIZZOLI
anno edizione: 2014
pagine: 210
"Mio padre ha due cuori: la figlia o l'onore? In questo momento dice che vuole la figlia, però dentro di lui c'è anche quell'altro fatto." Queste parole le pronuncia Maria Concetta Cacciola, trent'anni, tre figli, colpevole di aver tradito il marito e di aver deciso di collaborare con la giustizia seguendo l'esempio di Giuseppina Pesce, anche lei giovane madre, anche lei di Rosarno. E poi ci sono Rosa Ferraro, Simona Napoli, tutte 'fimmine ribelli' che hanno osato dire di no a padri, mariti, fratelli. Come nell'Afghanistan dei talebani, in Calabria la donna che "disonora" la famiglia deve morire, meglio se con un suicidio che tutela dalle conseguenze penali. Attraverso le storie di queste donne, Lirio Abbate racconta uno spaccato di apparente normalità dietro cui si nascondono una frenetica attività criminale, patrimoni immensi e un radicamento a una cultura patriarcale antiquata e retriva. Ma la ribellione delle donne che oggi si affidano "allo Stato, ovvero al nemico" per cercare di scampare a un destino infernale, produce un effetto dirompente. Perché sgretola l'immagine di compattezza del clan, mette in dubbio i valori del sistema 'ndrangheta, rivela l'impotenza dei boss incapaci di "tenere in riga" le loro donne. E, soprattutto, accende nelle altre 'fimmine' la consapevolezza della propria condizione e il desiderio di scrollarsela di dosso, facendo nomi e cognomi e aprendo crepe in un universo inconcepibile ma fin troppo vero.
11,00 10,45

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