Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 112
Cosa succede quando una scrittrice trascorre una notte nel museo di Punta della Dogana, nel cuore di Venezia? È costretta a confrontarsi con il silenzio, la solitudine e l’ombra inquieta del passato oltre che con le opere esposte, i loro significati palesi e quelli nascosti. Passeggia tra le sale e i corridoi come fossero quelli della propria interiorità, interrogandosi sull’identità, sull’appartenenza e sul significato stesso dell’arte e, di conseguenza, della scrittura, con il silenzio della notte che diventa lo spazio della memoria. Nata a Rabat, cresciuta tra lingue e culture diverse, emigrata in Francia, Slimani, stimolata dalle installazioni, dai quadri e dalle sculture che riempiono il meraviglioso museo veneziano, ripercorre le fratture della propria storia familiare, l’eredità coloniale, la condizione femminile, il rapporto con l’Islam, l’educazione. Ogni pensiero si intreccia con l’odore misterioso dei fiori notturni, un profumo fatto di inquietudine e bellezza, di qualcosa che sboccia lontano dagli sguardi. "Il profumo che i fiori hanno di notte" è un viaggio nella memoria da cui non si torna uguali, una riflessione luminosa sull’arte, sull’identità e sulla libertà, su ciò che ci definisce e su ciò da cui scegliamo di fuggire.