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Libri di Irvin D. Yalom

Biografia e opere di Irvin D. Yalom

Psicoterapia esistenziale

Libro
editore: BEAT
pagine: 632
16,50 15,68

Terapia allo specchio

Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2025
pagine: 352
Ventitré anni, un indiscusso talento per la scrittura creativa, Ginny Elkin compare al cospetto di Irvin Yalom, docente di psichiatria alla Stanford University di Palo Alto, agli inizi degli anni Settanta e, con sporadiche e fascinose metafore, dipinge subito un fosco ritratto di sé: quello di una giovane donna che odia profondamente sé stessa. La terapia di gruppo cui viene affidata non sortisce alcun effetto nel corso di un anno e mezzo. La sua inefficacia non scoraggia tuttavia Yalom. Per venire a capo del demone interiore di Ginny, di quella vocina che la tormenta senza tregua e la fa vivere in uno stato di perenne paura e impaccio, l’autore di Psichiatria esistenziale le propone una terapia individuale basata su un singolare esperimento: in luogo del pagamento di una parcella, scrivere un riassunto onesto di ogni seduta, contenente tutti i pensieri e le fantasie che non emergono mai alla luce in un rapporto verbale. Dal canto suo, Yalom avrebbe compilato delle note non cliniche basate ugualmente sulle impressioni di ogni seduta. Il risultato di tale intenso esercizio di autorivelazione è questo libro, che non espone semplicemente, come nella vasta letteratura esistente in psichiatria, l’interessante caso clinico di una borderline capace di tenersi al di qua della psicosi, ma traccia simultaneamente il percorso della cura da entrambi i punti d’osservazione, quello del paziente e quello del medico. Descrivendo «il dramma simbiotico della psicoterapia», quest’opera finisce così per essere, come scrive Marilyn Yalom nell’introduzione, «un romanzo... la storia di due esseri umani che si sono incontrati nell’intimità del tête-à-tête psichiatrico e che adesso vi permettono di conoscerli così come loro si sono conosciuti».
14,50 13,78

Diventare se stessi

Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2024
pagine: 400
«I ricordi dei miei pazienti innescano sempre più spesso i miei ricordi, il lavoro sul loro futuro richiama e sconvolge il mio passato, e mi trovo a riconsiderare la mia storia». Sorte dalla commozione dei ricordi che, inesorabili, riaffiorano quando lo scorrere del tempo spinge a riconsiderare la propria storia e il proprio passato, le pagine che seguono aprono la via più agevole per accostarsi alla vita e all’opera di Irvin Yalom. Dall’arrivo a Ellis Island dei suoi genitori, ebrei emigrati dalla Russia in America senza un soldo, senza un’istruzione, senza sapere una parola d’inglese, all’infanzia trascorsa a scansare gli ubriachi che dormivano nell’atrio di casa, tra scarafaggi e ratti; dalla prima adolescenza vissuta in solitudine, sempre fuori posto, unico bambino bianco in un quartiere abitato da neri, unico ebreo in un mondo di cristiani, all’incontro a soli quindici anni con Marilyn, destinata a diventare mentore e poi inseparabile compagna di vita. Dalla memorabile conversazione avuta a vent’anni con suo padre, segnata dalla domanda: «Dopo la Shoah, com’è possibile che chiunque creda in Dio?», alla decisione di diventare medico, fino al praticantato in psichiatria e alla scoperta della propria autentica vocazione, Yalom ripercorre per noi il lungo cammino che lo ha condotto a diventare uno dei più affermati psichiatri e autori del nostro tempo, mostrando, a un tempo, come il compito ineludibile di diventare se stessi sia ciò che caratterizza la nostra esistenza.
14,50 13,78

Il problema Spinoza

Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2024
pagine: 448
Estonia, 1910. Il diciassettenne Alfred Rosenberg, accusato di aver proferito violenti commenti antisemiti in classe, viene condannato a una singolare punizione: imparare a memoria alcuni passi dell’autobiografia di Goethe, il poeta che l’adolescente dichiara di venerare come emblema stesso del popolo tedesco. In particolare si tratta dei brani in cui l’autore del Faust si dichiara fervente ammiratore di Baruch Spinoza, il grande filosofo ebreo del Diciassettesimo secolo. La lettura insinua nella mente del giovane Rosenberg un tarlo che lo accompagnerà per il resto della vita: come può Goethe aver tratto ispirazione da un uomo di razza inferiore? Amsterdam, 1656. Bento, in ebraico Baruch, Spinoza ha ventitré anni: la sua famiglia è di origine portoghese, sfuggita all’Inquisizione e riparatasi nella più tollerante Olanda. Bento di nascosto si istruisce sulla lingua e le idee di Aristotele e dei grandi filosofi greci presso l’accademia di Franciscus van den Enden. Con iniziale sgomento di Spinoza, van den Enden addirittura osa affidare parte dell’insegnamento alla figlia Clara Maria, di cui Baruch si invaghisce. Il risultato di questa educazione filosofica e sentimentale è scontato: il giovane pensatore viene scomunicato e costretto a condurre una vita solitaria e appartata, che lo porterà tuttavia a produrre opere sublimi per profondità e drammaticità. Opere che trecento anni dopo non smettono di tormentare, sotto forma di incessanti domande, l’«ariano» Rosenberg, divenuto uno dei fondatori del partito nazista e stretto collaboratore di Hitler: davvero Baruch Spinoza, quest’uomo appartenente a una razza da sterminare, è riuscito a sviluppare un pensiero filosofico così lucido e geniale? O forse il segreto della sua genialità non sta nella sua mente, ma altrove? Magari nella sua piccola biblioteca personale, su cui la guerra consente di mettere le mani?
14,50 13,78

Creature di un giorno. E altre storie di psicoanalisi

Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2023
pagine: 224
Mai come in questo libro la scrittura di Yalom rivela la sua componente più nascosta, quella terapeutica, e permette al lettore di guardare negli occhi le due questioni fondamentali dell'esistenza: come vivere una vita piena e come conciliarsi con l'inevitabile prospettiva di abbandonarla. L'autore di "Le lacrime di Nietzsche", e di altre importanti opere di narrativa che hanno conquistato il favore di pubblico e critica nei numerosi paesi in cui sono apparse, presenta in queste pagine la grande esperienza accumulata in più di cinquant'anni di pratica psicanalitica, e con onestà intellettuale ci pone dinanzi a una serie di casi in cui, assieme ai suoi pazienti, ha affrontato il problema della perdita, dell'invecchiamento, della malattia e della solitudine. In pagine pervase da una grande umanità, con garbo e tuttavia con la precisione propria dell'analista, Yalom delinea una schiera di personaggi diversi tra loro per età, estrazione sociale, prospettive di vita, tra i quali uno scrittore vittima di un blocco creativo che, dopo aver letto "Le lacrime di Nietzsche", chiede di essere preso in cura; una ex prima ballerina della Scala che fa il suo ingresso teatrale, nello studio con in mano una fotografia che la ritrae giovane, splendida étoile della danza; un uomo d'affari con tutte le cose giuste attorno a lui, ma nessuna giusta dentro; e una redattrice in punto di morte, con l'aspetto esteriore di una malinconica figlia dei fiori degli anni sessanta.
12,50 11,88

Una questione di morte e di vita

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 208
«Ora viviamo ogni giorno con la consapevolezza che il nostro tempo insieme è limitato ed estremamente prezioso»: così scrivono Marilyn e Irvin Yalom in apertura di questo libro. Un’opera composta, finché è stato possibile, a quattro mani e cominciata quando Marilyn, illustre scrittrice e compagna di Yalom, si è ammalata di cancro. Il libro, tuttavia, più che la cronaca di una morte annunciata, è la cronaca di una vita che, nell’istante in cui si ritrova confinata «nelle zone più oscure del declino fisico e della morte», sa rammemorare e celebrare il suo senso. Marilyn e Irvin si sono conosciuti da adolescenti a Washington e, da allora, non si sono più separati. Sposatisi nel 1954, hanno condiviso la passione per la ricerca – lui in psichiatria, lei in lingua e letteratura francese e in women’s studies –, hanno pubblicato libri di fondamentale importanza nei rispettivi campi, hanno conosciuto insieme il successo a partire dal primo soggiorno a Palo Alto, hanno vissuto buona parte dei loro anni circondati dall’affetto di numerosi figli e nipoti. Hanno condiviso, insomma, un’esistenza nel segno della pienezza e dell’impegno reciproco. Un’esistenza, tuttavia, che è stata tale perché sempre consapevole della sua finitezza, del «tempo prezioso» che le era concesso. In "Fissando il sole" (Neri Pozza, 2017), Irvin Yalom ha mostrato come l’idea della morte, anziché condurre a una vita priva di scopo, possa essere una awakening experience, un’esperienza di risveglio capace di rendere la vita più piena. In Una questione di morte e di vita, il dolore per la scomparsa della persona amata è straziante per chi è destinato a sopravvivere, ma la sua accettazione è possibile perché, in ogni istante del tempo prezioso che rimane, è dato prendersi cura dell’altro e di sé stessi con la forza delle parole, dell’amore e del pensiero… la stessa che alimenta ogni pagina di questo memorabile libro. Un’ode all’amore di una vita intera.
18,00 17,10

Il senso della vita

Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2022
pagine: 304
«Ascoltate i vostri pazienti; lasciate che siano loro a insegnare a voi. Per diventare saggi dovete rimanere studenti». Queste parole di John Whitehorn, suo mentore negli anni giovanili trascorsi al Johns Hopkins Hospital di Baltimora, sono risuonate a lungo nella mente di Irvin D. Yalom. Ne ha, però, pienamente afferrato la verità soltanto quando, nel corso degli anni, si è imbattuto in alcuni casi clinici che si sono mostrati più rivelatori per lui – l'analista, il medico – che per il paziente in cura. Selezionando sei di questi casi tra i tanti affiorati nel suo mezzo secolo di pratica analitica, Yalom conduce il lettore lungo i sentieri delle emozioni umane, così come si rivelano nell'affascinante e complessa relazione tra paziente e psichiatra. E, attraverso una scrittura capace di affrontare con levità i temi del lutto, del dolore e della perdita, ma anche quelli del coraggio, della guarigione e dell'autoconsapevolezza, tesse, come Oliver Sacks, i labirintici fili della coscienza in un arazzo molto più ricco e solenne.
12,50 11,88

Guarire d'amore. Storie di psicoterapia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 422
Un uomo che non riesce a controllare i suoi impulsi sessuali; una donna ossessionata da un amore divorante, finito ormai da otto anni; un brillante scienziato che si convince di essere un impostore; una ragazza che rivela un’insospettata doppia personalità; un uomo d’affari che non trova il coraggio di liberarsi di un pacco di lettere ingiallite… Sono i protagonisti delle storie di psicoterapia in cui Irvin Yalom ha condensato le sue esperienze e riflessioni sulle radici profonde del disagio esistenziale: pagine appassionate e brillanti, ricche di emozioni e di idee, sempre illuminate da una sorprendente sincerità. L’esperienza terapeutica vi appare come una specie di avventura, e analista e paziente sono raffigurati come compagni di viaggio: la guarigione del paziente deve indurre il terapeuta a mettere in gioco tutte le sue carte senza barare. La coinvolgente narrazione di questi incontri ci aiuta a riconoscere e a tenere a bada i nostri aspetti più oscuri: nell’intreccio di paure, ansie, solitudini e ossessioni è impossibile sentirsi soltanto un osservatore distaccato.
22,00 20,90

Il problema Spinoza

Il problema Spinoza

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2019
pagine: 448
Estonia, 1910. Il diciassettenne Alfred Rosenberg, accusato di aver proferito violenti commenti antisemiti in classe, viene condannato dal preside Epstein a una singolare punizione: imparare a memoria alcuni passi dell'autobiografia di Goethe, il poeta che l'adolescente dichiara di venerare come emblema stesso del popolo tedesco. In particolare, i brani in cui l'autore del "Faust" si dichiara fervente ammiratore di Baruch Spinoza, il grande filosofo ebreo del diciassettesimo secolo. La lettura insinua nella mente del giovane Rosenberg un tarlo che lo accompagnerà per il resto della vita: come può il sommo Goethe aver tratto ispirazione da un uomo di razza inferiore? Amsterdam, 1656. Bento, in ebraico Baruch, Spinoza ha ventitré anni: la sua famiglia è di origine portoghese, sfuggita all'Inquisizione e riparatasi nella più tollerante Olanda. Animato dal desiderio di apprendere la lingua e le idee dei grandi filosofi greci, Bento frequenta l'accademia di Franciscus van den Enden, un elegante uomo di mondo inviso alla comunità ebraica. Van den Enden addirittura osa affidare parte dell'insegnamento alla figlia Clara Maria, una giovane dal collo lungo e il sorriso seducente di cui Baruch si invaghisce puntualmente. Il risultato di questa educazione filosofica e sentimentale è scontato: il giovane pensatore viene scomunicato e costretto a condurre una vita solitaria e appartata, che lo porterà tuttavia a produrre opere sublimi per profondità e drammaticità. Opere che trecento anni dopo non smettono di tormentare, sotto forma di incessanti domande, l'«ariano» Rosenberg, divenuto uno dei fondatori del partito nazista e stretto collaboratore di Hitler: davvero Baruch Spinoza, quest'uomo appartenente a una razza da sterminare, è riuscito a sviluppare un pensiero filosofico così lucido e geniale? O forse il segreto della sua genialità non sta nella sua mente, ma altrove? Magari nella sua piccola biblioteca personale, su cui la guerra consente di mettere le mani? Dopo aver indagato i fantasmi della mente di Nietzsche e Schopenhauer, Yalom illumina la vita misteriosa e controversa di Baruch Spinoza nella Amsterdam del Seicento e l'ossessione per le sue opere nella Germania antisemita del secolo scorso.
15,00

Sul lettino di Freud

Libro: Libro rilegato
editore: BEAT
anno edizione: 2017
pagine: 493
"Sul lettino di Freud" è la storia di Seymour Trotter, Ernest Lask e Marshal Streider, tre psicoterapeuti che, in virtù della sorte connessa alla loro professione, si trovano a condividere trionfi e fallimenti, fatti e misfatti, onori e infamie della loro pratica terapeutica. Seymour Trotter, settantun anni, un patriarca della comunità psichiatrica, venerato in tutto il Nord della California per la sua sagacia e il suo motto: «La mia tecnica consiste nell'abbandonare qualsiasi tecnica!», va incontro alla rovina dopo aver preso in analisi Belle Felini, una trentaduenne di gradevole aspetto, ma con una lunga storia di autodistruzione alle spalle. Nell'istante in cui l'«alleanza terapeutica» con la sua paziente sembra dare frutti che nessun Prozac può procurare, Trotter viene accusato di comportamento sessuale inappropriato nei confronti della giovane donna e sottoposto ad azione disciplinare dal comitato etico per la medicina. Incaricato del procedimento è Ernest Lask, assistente universitario presso la facoltà di psichiatria, studioso che ignora quasi tutto della psicoterapia. L'incontro con Trotter, tuttavia, lo affascina e seduce a tal punto che Lask diviene un affermato psicoterapeuta. Giorno dopo giorno, i suoi pazienti lo invitano nei luoghi più intimi delle loro vite. E giorno dopo giorno lui ringrazia i grandi progenitori dell'analisi: Nietzsche, Kierkegaard, Freud, Jung. Finché non viene il momento in cui nessuno dei grandi guaritori del passato può soccorrerlo. Lask applica un approccio radicalmente nuovo, basato su una forma di «alleanza terapeutica» con il suo paziente Justin. Ma quando quest'ultimo decide di abbandonare bruscamente la moglie, Lask è costretto a correre ai ripari il più in fretta possibile, poiché si rende conto di aver commesso un grave errore di valutazione e di essersi curato più di sé che di Justin nell'analisi. Errore che confessa al suo supervisore Marshal Streider, il quale, benché abbia fatto suo il motto creativo di Trotter, non riesce a scrollarsi di dosso alcuni suoi comportamenti compulsivi, in particolare l'attrazione per il denaro che turba i suoi rapporti col mondo...
14,50 13,78

Le lacrime di Nietzsche

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 448
Nella Vienna fin de siècle, abbandonato da Lou Salomé, giovane donna dal fascino incantevole con cui ha condiviso un esaltante ménage à trois, Friedrich Nietzsche, schivo, solitario, asociale, è in preda a una disperazione estrema che gli ha fatto tentare più volte il suicidio. Uno stato che si manifesta con una moltitudine impressionante di sintomi: emicrania, parziale cecità, nausea, insonnia, febbri, anoressia. Gli è accanto Joseph Breuer, stimato medico ebreo, futuro padre fondatore della psicanalisi, che sottopone il filosofo alle sue cure, basate sulla convinzione che la guarigione del corpo passi attraverso quella dell'anima. Reduce dal difficile rapporto con un'altra paziente, Anna O., su cui ha sperimentato un trattamento psicologico rivoluzionario, anche Breuer è in preda a una depressione profonda dovuta alla forte attrazione che prova per la donna, a dissapori matrimoniali, al senso di soffocante prigionia causata dai legami e dalle convenzioni della vita borghese. Tra Breuer e Nietzsche, nel corso di numerose sedute successive, si instaura un dialogo serrato e coinvolgente nel corso del quale il primo cerca invano di arrivare alle radici del male oscuro del filosofo e di indurlo ad aprirgli il cuore. Alla fine, il medico ha l'idea risolutiva: vestiti i panni del paziente e confessando tormenti, pene e preoccupazioni a Nietzsche, riesce a infrangerne l'impenetrabile isolamento e a provocare in lui una liberatoria catarsi emotiva.
12,50 11,88

La cura Schopenhauer

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2009
pagine: 480
Julius Hertzfeld si è guardato allo specchio stamattina. Attorno alla bocca poche rughe. Occhi forti e sinceri che possono reggere lo sguardo di chiunque. Labbra piene e cordiali. La testa coperta di riccioli neri e ribelli che si stanno appena ingrigendo sulle basette. Il corpo senza un'oncia di grasso. Insomma, lo specchio gli ha detto che è ancora lui: Julius Hertzfeld, brillante professore di psichiatria presso l'università della California, terapeuta dal caldo sorriso e dalla solida reputazione, uomo prestante che non ha affatto l'aria del sessantacinquenne cui è stato appena comunicato, con fredda e brutale sincerità, che ha poco più di un anno di vita. Che fare quando la vita spensierata termina di colpo e il nemico, fino a quel momento invisibile, si materializza in tutta la sua terrificante realtà? Julius Hertzfeld non ha dubbi: sa esattamente come trascorrerà il suo anno finale. Continuerà a occuparsi dei suoi pazienti e a cercare di ridestare, nella terapia di gruppo, il sentimento della vita dentro di loro. Sa, anche, che non si sottrarrà all'ultima sfida rappresentata dal suo paziente più ostico: quel Philip Slate che ha dedicato tutta la propria energia vitale alla fornicazione e che ora sostiene di aver scoperto una terapia Schopenhauer, una cura che proviene dal pensiero stesso del filosofo tedesco.
13,50 12,83

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