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Libri di Giuseppe Sabella

Biografia e opere di Giuseppe Sabella

La Grande Transizione del capitalismo

Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 216
Sin dai tempi di Joseph Schumpeter, sappiamo che il capitalismo funziona per cicli economici. Quando la sua potenza espansiva viene meno, il sistema si riorganizza. È quello che succede dopo la crisi del 2008, nel momento in cui le spinte dell’off-shoring e dell’economia globale si affievoliscono. In questo frangente, i grandi magnati del capitale avviano una profonda trasformazione economica, politica e culturale: il digitale, i social media, l’intelligenza artificiale e l’energia pulita sono i driver di questa metamorfosi, che incide anche sulle relazioni tra gli Stati sovrani. È su questi presupposti che le élite economiche internazionali rivedono la narrazione con cui si presentano a consumatori e mercati. Non più la fine della storia – che, nel corso degli anni, ha sospinto il mercato globale – bensì la sostenibilità: la Transizione ecologica, direbbe Jacques Lacan, è il nuovo discorso della legittimazione capitalistica. Ai giorni nostri, mentre Stati Uniti e Cina si sfidano per i commerci e per la supremazia cognitiva, gli scenari energetici previsti dalle istituzioni più autorevoli delineano la contrazione della domanda di combustibili fossili e la progressiva crescita di fonti alternative. In Gran Bretagna è stata spenta l’ultima centrale a carbone. Contrariamente a quanto afferma Donald Trump, il Green Deal – che spesso viene confuso con cultura e capitalismo woke – non è finito e non finirà: il grande capitale (europeo, cinese e, anche, americano) ha adottato questa proiezione e questo codice linguistico. Non si tratta soltanto di una Transizione digitale ed energetica: è, in fondo, la Grande Transizione del capitalismo.
19,00 18,05

Rivoluzione metalmeccanica. Dal caso Fiat al rinnovo unitario del contratto nazionale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 149
Il settore della metalmeccanica è quello più importante della nostra industria e, anche, il più vivace, come del resto in tutta Europa. Negli ultimi dieci anni è stato teatro di eventi che stanno profondamente cambiando il sistema del lavoro e delle relazioni industriali: prima il caso Fiat, ora il rinnovo unitario del contratto nazionale. Quest'ultimo evento non solo ricompone una grande frattura, ma segna l'inizio di un processo condiviso che accompagna imprese e lavoratori verso Industry 4.0. Il sistema della rappresentanza del lavoro sta dando così una grande lezione alla politica di cosa significa mediare e fare sintesi per guidare e non subire le grandi trasformazioni dell'era globale. «Non siamo mica metalmeccanici» ha affermato in tempi recenti un deputato della Repubblica nell'aula del Parlamento. I meccanici, invece, scrivono un'importante pagina di storia che sancisce l'inizio di una nuova filosofia dell'industria - basata sulla partecipazione - e la fine del salario come variabile indipendente. E chi lavora per il bene comune di questo paese sa che questa è una pagina importante.
15,50 14,73

Da Torino a Roma: attacco al sindacato. La crisi dei corpi intermedi e il futuro della rappresentanza

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 154
Da Torino a Roma, Renzi come Marchionne. È caso Fiat 2.0: la vicenda ha soltanto cambiato attore protagonista. Mentre il manager italo-canadese offre al Jobs Act e alle riforme di Renzi uno spot che ha risonanza mondiale, il giovane premier tiene sotto scacco i sindacati ancora fermi all'intesa sulla rappresentanza del gennaio 2014. Ma l'accordo generale è rimasto alle firme, non ha avuto alcun seguito attuativo. Ecco perché il governo minaccia oggi una legge sulla rappresentanza, più volte invocata proprio dall'AD di Fiat-Chrysler. L'Italia ha bisogno di un sindacato moderno, non solo per iniziare un nuovo ciclo economico ma anche per controllare i rischi di deriva statalista del nuovo corso renziano. Ma o il sindacato cambia o rischia una lenta estinzione naturale, visto che sia sul versante del lavoro sia su quello dell'impresa prosegue un consistente e silenzioso esodo degli iscritti. Ecco perché l'attacco di Matteo Renzi può coincidere con l'inizio di una nuova stagione della rappresentanza. Nessun governo ha osato tanto negli ultimi 30 anni. Introduzione di Giorgio Squinzi.
14,50 13,78

11,00 10,45

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