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Libri di Fulvio Delle Donne

Biografia e opere di Fulvio Delle Donne

La sfida dei re. 1283, Angiò contro Aragona

Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 144
1283: è da poco scoppiata la rivolta del Vespro siciliano che vede contrapposti il re Carlo d’Angiò e il re Pietro III d’Aragona. Quel conflitto politico-economico per il dominio di territori, rotte commerciali e mercati infiamma tutto il Mediterraneo. Si decide che sarà un duello tra i due sovrani a definirne gli esiti. Precisissimi trattati regolamentano nel dettaglio ogni cosa. Il suggestivo apparato scenografico, ispirato alle più nobili imprese cavalleresche dei romanzi, è costruito per colpire l’immaginazione del mondo intero. Oltre ai due re, partecipano indirettamente alcuni personaggi straordinari come il papa Martino IV, il re d’Inghilterra Edoardo I e Stefano di San Giorgio, abile diplomatico e anche temibile 007 ante litteram. A Bordeaux, luogo destinato a ospitare l’atteso e sbalorditivo duello, chi perderà andrà via lasciando sul campo dignità, onori e titoli, o almeno è quanto tutti credono. Ma davvero gli interessi delle nazioni si sottometteranno alle regole della cavalleria? O si tratta solo di una spettacolare messa in scena?
16,00 15,20

Federico II e la crociata della pace

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 160
La crociata di Federico II di Svevia (1228-29) fu straordinaria per vari motivi. Contrariamente a quanto era sempre accaduto, la Terra Santa fu riacquisita alla cristianità senza alcuno spargimento di sangue, ma soltanto con accordi diplomatici, secondo i proclami imperiali. Inoltre, a compiere l’impresa fu uno scomunicato, un escluso dalla comunità dei cristiani. Un’eccezionale aura mistica avvolse poi l’evento in un’epoca che attendeva la fine dei tempi: l’arrivo imminente dell’Anticristo sarebbe stato preceduto dal trionfo di un ultimo imperatore, che, secondo i vaticini, avrebbe riunito Oriente e Occidente riportando sulla Terra l’età dell’oro. Fu una crociata pacifica e controcorrente: ricondurla alla memoria della nostra contemporaneità carica di tensioni e scontri tra religioni e “civiltà” può contribuire a comprendere il presente attraverso lo studio del passato. E viceversa.
15,00 14,25

Nel Regno delle lettere

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 240
L’Umanesimo “monarchico” della corte aragonese di Napoli (1442-1501) incise a fondo sulle tradizioni intellettuali dell’intera Europa, in un periodo di grandi rivolgimenti istituzionali e culturali. I caratteri di quel Regno delle lettere furono eccezionalmente innovativi e a volte in contrasto con quelli dell’Umanesimo “civile” che si sviluppò in altri centri italiani e che – solo in virtù di pesanti anacronismi – è stato l’unico ritenuto rilevante per le sue matrici “repubblicane” e antitiranniche. Il libro indaga per la prima volta in maniera organica e compiuta i dispositivi ideologici che legittimarono l’elaborazione di un sistema politico incentrato sulla funzione del sovrano: figura virtuosa e non dispotica che sola può e deve guidare sudditi e istituzioni. Riacquista così straordinario valore una produzione letteraria che a lungo è stata erroneamente etichettata come “cortigiana”. Destinata invece ad avere grande diffusione, ebbe un forte e meditato impatto. Fu formidabile strumento non solo di costruzione del consenso, ma anche di organizzazione di un Regno che andava già prefigurando i tratti dello Stato moderno.
22,00 20,90

Historia disceptativa tripartita convivalis

Libro: Libro rilegato
editore: Sismel
anno edizione: 2019
pagine: 208
Scritta in forma dialogica nel 1450, quando l'autore aveva già settant'anni, l'"Historia disceptativa tripartita convivalis" di Poggio Bracciolini è composta da tre distinte questioni (disceptationes): la prima è su quale tra i due, chi ha invitato o chi è stato invitato, debba ringraziare l'altro per un pranzo che è stato offerto; la seconda è una “disputa delle arti” (assai controversa all'epoca) per determinare se sia più nobile e utile il diritto civile o la medicina; la terza (connessa con un dibattito assai acceso in quei decenni) intende determinare se nell'antichità i Romani usassero una sola lingua, oppure se a parlare il latino fossero anche allora solo i dotti. Completa l'edizione un ricco apparato di note di commento che mette in risalto l'ampia conoscenza dell'autore e consente una maggiore comprensione della cultura del XV secolo.
52,00 49,40

La porta del sapere. Cultura alla corte di Federico II di Svevia

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 270
Federico II di Svevia (1194-1250) fu l'ultimo a dare un senso universale al titolo di imperatore. Per circa un trentennio fu il signore più potente d'Europa, rivelando in ogni gesto piena consapevolezza del proprio ruolo: consapevolezza che acquisì in maniera graduale e sempre più netta mentre divampava il fuoco del violentissimo scontro con il papato. È qui la radice primigenia che lo portò a farsi fautore di uno straordinario rinnovamento ideologico, del quale furono artefici i letterati e i funzionari che lo circondarono. La sua corte divenne così polo attrattivo di tradizioni culturali multiformi e centro propulsore di innovazioni letterarie e scientifiche destinate a esercitare decisiva influenza per i secoli a venire. Nel libro si indagano compiutamente i caratteri e l'elaborazione di una dirompente concezione culturale. Per la prima volta nella storia, la conoscenza derivata dallo studio approfondito fu rappresentata come una scalinata che conduce al sapere, unica porta di accesso alla nobiltà: sia quella spirituale delle virtù sia quella più concreta delle professioni funzionali all'amministrazione dello Stato.
26,00 24,70

"Ad consueta solacia lacus pensulis". Il castello di Lagopesole tra età sveva e angioina

Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2018
pagine: 246
Il castello di Lagopesole si inserisce in un sistema, tipico dell’Italia meridionale del XIII secolo, che integra le funzioni di difesa e controllo del territorio con quelle dello svago e della rappresentatività legittimante del potere. Al tempo stesso fortezza e reggia, castrum e domus solaciorum, per l’amenità della natura e la piacevolezza del clima, fu particolarmente gradito a Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia, che vi si trattenne ripetutamente. E ospitò anche Carlo I d’Angiò, che si recò proprio lì subito dopo la vittoria della battaglia di Benevento (1266), nella quale lo stesso Manfredi, suo nemico, perse la vita. Il castello di Lagopesole spesso rappresentò, dunque, il luogo ideale dove un sovrano poteva piacevolmente sfuggire all’opprimente calura estiva e ritemprarsi nei momenti lasciati liberi dagli impegni bellici e di governo. Questo volume, raccogliendo saggi di diversi specialisti internazionali e mettendo a confronto metodi di lavoro differenti, ricostruisce le complesse vicende di un castello che si trova in uno dei territori più suggestivi del nostro Mezzogiorno, in un luogo un tempo boscoso e adatto alla caccia, ricco di acque pure e refrigeranti. Un castello tradizionalmente identificato come “federiciano”, ma che rivela stratificazioni assai più articolate, che hanno ancora molto da raccontare.
20,00 19,00

L'immagine di Alfonso il Magnanimo-La imatge d'Alfons el Magnànim

Libro: Libro in brossura
editore: Sismel
anno edizione: 2016
46,00 43,70

30,00 28,50

25,00 23,75

69,00 65,55

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