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Libri di Emanuele Leonardi

Biografia e opere di Emanuele Leonardi

Che cosa è la decrescita oggi

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 144
Decrescita: una parola che fa paura in una società che vive sulla promessa di una crescita infinita. Abbiamo quindi preferito ridicolizzare l’idea senza nemmeno conoscerla attribuendole significati grotteschi al punto da farne una caricatura. Poi pandemia guerra e altre crisi ci hanno messi brutalmente di fronte al fatto che la promessa della crescita può volatilizzarsi da un momento all’altro e che la nostra idea di benessere è molto fragile. Ma la decrescita non ha proprio nulla a che fare con ciò che stiamo vivendo in questi anni e per questo il piccolo vademecum scritto da quattro tra i maggiori esperti del tema a livello internazionale si propone con un tempismo perfetto. Un testo che documenta ciò che non è e ciò che è la decrescita: un insieme di strategie e di politiche – già sperimentate in diverse realtà – che possono renderci più resilienti più capaci di far fronte ai cambiamenti meno soggetti a veder svanire le nostre certezze ai primi segnali della prossima crisi. Sanitaria geopolitica economica o climatica che sia. Il libro di Kallis Paulson D’Alisa e Demaria ha le carte in regola per fare in modo che si possa tornare a parlare e confrontarsi sul mosaico di idee che si raggruppano sotto il nome di “decrescita”. Senza i paraocchi con cui continuiamo a sperare che tutto torni a un “prima” che forse per come lo immaginiamo non è mai esistito. Introduzione di Viviana Asara e Leonardi Emanuele
16,00 15,20

Antropocene o capitalocene? Scenari di ecologia-mondo nella crisi planetaria

Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2017
pagine: 160
Che i drammatici cambiamenti climatici degli ultimi decenni siano dovuti alle emissioni antropogeniche di gas serra è un fatto acclarato, che non suscita serie controversie se non da parte di qualche sparuta setta negazionista. Quali siano le conseguenze di tale situazione è invece oggetto di discussione. Sempre più spesso si sente parlare, nei circoli accademici ma anche sui mass media, di "Antropocene". Il premio Nobel per la chimica Paul Crutzen, che ha coniato il termine, intende con esso una nuova era geologica in cui le attività umane sono diventate il fattore determinante, decretando così la fine dell'Olocene. L'umanità come un tutto indifferenziato (e colpevole) da un lato, l'ambiente incontaminato (e innocente) dall'altro. Jason W. Moore rifiuta questa impostazione e parte dal presupposto che l'idea di una natura esterna ai processi di produzione non sia che un effetto ottico, un puntello ideologico su cui si è appoggiato il capitalismo. Al contrario, il concetto di ecologia-mondo rimanda a una commistione originaria tra dinamiche sociali ed elementi naturali che compongono il modo di produzione capitalistico nel suo divenire storico, nella sua tendenza a farsi mercato mondiale. Il capitalismo non ha un regime ecologico, è un regime ecologico. Sfruttamento e creazione di valore non si danno sulla natura, ma attraverso di essa - cioè dentro i rapporti socio-naturali che emergono dall'articolazione variabile di capitale, potere e ambiente. Si tratta dunque di analizzare la forma storica di questa articolazione - ciò che Moore chiama "Capitalocene": il capitale come modo di organizzazione della natura - per fronteggiare l'urgenza dei disastri ambientali che ci circondano
15,00 14,25

Il postmoderno nella letteratura argentina. Fernández, Borges, Bioy Casares

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2014
pagine: 126
Le opere di Fernàndez, Borges e Bioy Casares sembrano anticipare, di vari decenni, categorie e concetti che, negli anni Sessanta del XX secolo, costituirono il fondamento della riflessione postmoderna. Ci riferiamo in particolare alle traiettorie del pensiero che presero i nomi di "decostruzione", "differenza", "simulazione" e "rizoma", categorie che si fecero portatrici di quell'arte del dubitare che contraddistinse il lavoro di studiosi come Foucault, Derrida, Lyotard, Deleuze, Guattari e Baudrillard. Nell'opera dei tre autori argentini viene messa in discussione ogni possibile soluzione definitiva sui misteri del mondo, ogni sentiero di sapienza individuato dalla filosofia o dall'epistemologia, fino a voler sgretolare anche la costruzione letteraria e il sogno di riscatto che essa rappresenta, sconfinando in quello che potrebbe dirsi accanito e disperato scetticismo. Non è così, dal momento che una simile idea di letteratura sembra rispondere invece a una profonda esigenza intellettuale: istigare, rendere indispensabile e vivifico il dubbio, come forma suprema dell'intelligenza e come unico possibile riscatto che è concesso al pensatore, al filosofo, allo scrittore.
14,00 13,30

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