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Libri di Elisa Coda

Biografia e opere di Elisa Coda

Scienza e opinione nella città perfetta. Letture del pensiero etico-polito di al-Farabi

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 154
Figura centrale della filosofia arabo-islamica medievale, Abu Nasr al-Farabi (m. 950) fu detto "al-mu'allim al-tani", "il maestro secondo" solo ad Aristotele. Fu Alpharabius o Avennasar per i latini, che lo conobbero in parte grazie alle traduzioni della seconda metà del XII secolo. Il suo pensiero influenzò profondamente lo sviluppo del pensiero islamico e, seppure in misura minore, di quello ebraico e latino medievale. Nel corso del Novecento, il pensiero politico di al-Farabi fu eletto da Leo Strauss a modello di esercizio libero del pensiero filosofico, della separazione della filosofia dalla religione e dalla teologia. Questo volume è il risultato di un dialogo seminariale tra specialisti di filosofia politica e storici della filosofia medievale su fonti e sviluppi del pensiero politico farabiano, sulle circostanze e sulle implicazioni della sua riscoperta nel Novecento. I contributi qui raccolti consentono di ripensare le letture moderne e contemporanee della filosofia politica di al-Farabi. Il contesto culturale nel quale egli operò e nel quale le sue opere furono lette nell'Oriente e nell'Occidente musulmani è ovviamente lontano dalle riletture del XX secolo, ma l'accurato esame di ambedue è il presupposto della comparazione tra il pensiero farabiano sulla "città perfetta" e le riflessioni moderne su di essa.
16,00 15,20

Le forme degli elementi. Isaac Abravanel e la tradizione aristotelica medievale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: X-215
Isaac Abravanel (1438-1508) appartiene non solo alla storia del pensiero ebraico, ma anche a quella della filosofia. Le radici della sua formazione filosofica sono insieme medievali e rinascimentali; egli si fonda su un patrimonio di testi e dottrine ereditate dalla tradizione greco-araba - Avicenna, al-Gazali, Averroè - ma è immerso anche nella cultura del suo tempo. "Le forme degli elementi" ("Surot ha-yesodot") è il primo dei suoi scritti. Discute una difficoltà posta dalle dottrine fisiche di Aristotele: che cosa sono i quattro elementi di cui si parla nel trattato sulla "Generazione e la corruzione", e in che modo la loro interazione segue le leggi generali stabilite nella "Fisica" e si accorda con la natura del mondo celeste? Fuoco, acqua, aria, e terra sono delle qualità, delle sostanze, né qualità né sostanze? Da questo breve trattato, ci giunge l'eco della tradizione dell'aristotelismo, che non ha cessato di interrogarsi su questi temi dalla filosofia di età imperiale, con Alessandro di Afrodisia, sino alle esegesi di Averroè. Segmento della storia dell'aristotelismo e, insieme, testimonianza della cultura filosofica dell'ebraismo tra la fine del Medioevo e l'inizio del Rinascimento, il trattato di Isaac Abravanel sulle "Forme degli elementi" e qui trascritto dall'edizione cinquecentesca e tradotto per la prima volta.
22,00 20,90

La «zoologia» di Aristotele e la sua ricezione dall'età ellenistica e romana alle culture medievali. Atti del convegno (Pisa, 18-20 novembre 2015)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 315
Dopo la morte di Aristotele la sua opera zoologica sembra occupare un posto marginale nella tradizione filosofica greco-romana, mentre conosce straordinaria fortuna nell'ambito della cultura generale (per esempio nella letteratura paradossografica e in quella fisiognomica, o in Plinio il Vecchio). Sembra venir meno in ogni caso il progetto aristotelico di uno studio teorico e sistematico degli animali, che in apparenza rinasce solo nel XIII secolo con Alberto Magno. I saggi riuniti in questo volume dimostrano che la storia non è così semplice. E anzi possibile disegnare una linea di ricezione in cui momenti e spazi innegabili di discontinuità (che si spiega nel pensiero greco con il mutare dell'agenda filosofica, evidente per esempio in area neoplatonica) procedono paralleli a un filo di continuità (solidissimo certo nel mondo arabo, ma già tenuto ben teso a Roma da Galeno) che di ratto congiunge Aristotele, attraverso l'opera di traduzione di Michele Scoto, all'età di Alberto Magno.
20,00 19,00

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