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Libri di Donato Loscalzo

Biografia e opere di Donato Loscalzo

Democrazia. Volume Vol. 1

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 392
Una raccolta organica e complessiva delle testimonianze antiche sull’affermarsi della democrazia in Grecia mancava finora. Come afferma Donato Loscalzo, «la democrazia non è soltanto un sistema politico, è un complesso di valori che implica mentalità e prospettive, sociali e culturali, sue proprie». Ed è per questo che le testimonianze raccolte non solo spaziano nel tempo, ma abbracciano tutti i generi letterari, essendo la democrazia «fenomeno culturale oltre che politico». La democrazia, e la discussione attorno ad essa, è dunque il fil rouge che attraversa nella sua totalità il mondo greco. I testi sono accorpati intorno ai nuclei tematici portanti indagati nell’agile ma esauriente commento.
50,00 47,50

Saffo, la hetaira

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 176
Nei secoli l’immagine di Saffo si è progressivamente proiettata nel mito, assurgendo a modello di diversi fermenti culturali, come i movimenti femministi, o le correnti poetiche lesbiche, particolarmente attive negli ultimi due secoli. Tra queste mode la ricerca filologica ha continuato ad arricchirsi grazie alle scoperte papiracee, ma non ha potuto prescindere dalle idee maturate nei diversi ambiti letterari e culturali. Il volume vuole invece rileggere i testi antichi in una prospettiva libera da questi condizionamenti: Saffo era leader di un gruppo di donne con le quali condivideva una vita di relazione intensa e soprattutto con le quali coltivava vari tipi di arte, dal canto alla danza; esse erano delle hetairai, donne colte e raffinate. In questo quadro, l’opera della poetessa acquista un nuovo significato, più aderente ai testi e svincolato dalle influenze di epoche successive.
64,00 60,80

Fiabe umbre

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2011
pagine: 108
Oggi si chiama Umbria quello che nel passato fu punto di scambi culturali e lotte di conquista tra due popoli dalle diverse culture: gli Umbri veri e propri e gli Etruschi. Poi arrivarono i Romani e dopo la caduta dell'impero, i Bizantini e i Longobardi marcarono ancora nuovi confini. Il Tevere, rimasto pressappoco nel suo alveo, fu spettatore di guerre, di passaggi di popoli, di tradizioni diverse. Quando nacquero i primi nuclei narrativi delle fiabe, in Umbria si cantavano le laude e si metteva in scena la passione di Cristo. Racconti e profacole non ebbero grande fortuna. Così quando nel 1956 Calvino pubblicò la sua raccolta di fiabe italiane, escluse l'Umbria che, a suo dire, non forniva alcuna tradizione. Le fiabe qui raccolte tentano di colmare questa mancanza.
15,00 14,25

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