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Libri di Cristina Costantini

Biografia e opere di Cristina Costantini

Nomos e rappresentazione. Ripensare metodi e funzioni del diritto comparato

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 650
L’itinerario intellettuale racchiuso nelle pagine del volume intende interrogare criticamente i paradigmi metodologici e le funzioni proprie del diritto comparato, proponendo una visione sinottica in grado di privilegiare le sollecitazioni e gli apporti che possano provenire da altre forme di sapere. La riflessione si snoda intorno a tre nuclei tematici che considerano i modi in cui la comparazione ha letto il giuridico rispettivamente nelle sue apparizioni fenomeniche, nel suo dimensionamento spaziale, nelle sue plurali rappresentazioni discorsive e testuali. Per attribuire rilevanza estetica a questa partizione nell’economia compositiva del libro, si è scelto di nominare ogni sezione con una parola chiave che ne sia al contempo traduzione sintetica ed evocativa: Presenze; Dislocazioni; Visioni. L’intento conclusivo è quello di avanzare una prospettiva originale che riguardi non solo il fare del diritto comparato, ma anche il suo dire.
42,00 39,90

Trattato di diritto civile. La parte generale del diritto civile. Volume Vol. 5

Libro
anno edizione: 2009
pagine: 416
L'opera analizza in modo approfondito uno degli istituti classici del diritto privato, la prescrizione, al fine di offrire un quadro aggiornato e completo della materia. Il volume, frutto dell'esperienza professionale e didattica dell'autore, fornisce una lettura teorico-pratica della normativa contenuta nel codice, senza trascurare l'analisi della casistica più significativa.
40,00 38,00

La legge e il tempio. Storia comparata della giustizia inglese

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 255
Il volume presenta un'indagine, svolta in raffronto con altre esperienze, che propone un nuovo paradigma per ri-orientare gli studi comparatistici in materia di ordinamento giuridico. Nell'alternativa tra incarnazione ed escarnazione della Legge si scopre un criterio che più efficacemente consente di cogliere le differenze sistemologiche strutturali tra le famiglie di common law (Inghilterra e Stati Uniti) e civil law (Europa continentale). La comprensione dell'"estetica politica" del common law e della retorica del potere che ne è associata passa attraverso la rimeditazione del ruolo svolto dall'English Legal Profession e dagli Inns of Court, spazi eletti di significazione rituale del giuridico. Per questa via, dall'analisi critica della storiografia convenzionale, il libro giunge a un'interpretazione originale della funzione svolta dalla professione giuridica come carattere profondo dell'esperienza inglese. In una prospettiva di teologia politica il testo mette in luce gli aspetti di comunicazione simbolica, liturgica e sacramentale connessi alla rappresentazione del potere dei serjeants at law (giudici e avvocati), occultati, taciuti, se non addirittura traditi, dai resoconti ufficiali, in modo da offrire una compiuta definizione concettuale della Signoria sul diritto che ad essi è intrinsecamente collegata.
20,00 19,00

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