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Libri di Alessandra Tarquini

Biografia e opere di Benedetto Croce

Gli italiani e la politica. Studi in onore di Simona Colarizi

Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 160
Il libro è un omaggio a Simona Colarizi, una grande storica del Novecento. Sono qui raccolti contributi di autori che si ispirano ai suoi studi. I saggi indagano movimenti, gruppi dirigenti e leader di partito, mostrando come è cambiato il rapporto fra gli italiani e la politica nel corso del XIX e del XX secolo. Contributi di Carmine Pinto, Lorenzo Benadusi, Paolo Mattera, Giovanni Cerchia, Marilisa Merolla, Marco Gervasoni.
20,00 19,00

Manifesto degli intellettuali fascisti e antifascisti

Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2023
pagine: 224
Questo è il primo libro di una serie che dedicheremo al recupero di testi classici. L’idea sottostante è quella di liberarli dai recinti in cui sono spesso costretti e da quella sorvegliata distanza di sicurezza dall’attualità utile solo a disinnescarli. La storia non è cartografia del passato, non è pura erudizione per pochi. Non esistono analogie, non si possono sovrapporre storia e attualità, ma «l’incomprensione del presente cresce fatalmente dall’ignoranza del passato» (Marc Bloch). Il cuore di questo libro è il rapporto tra intellettuali e potere. Se c’è stata un’egemonia culturale della sinistra, raramente si sente parlare dell’egemonia culturale di destra che ha dominato il Paese nel ventennio fascista. I più grandi intellettuali di allora furono fascisti, non per paura del manganello o di ritorsioni ma per assoluta convinzione politica e morale, come si può leggere limpidamente in queste pagine. «Dobbiamo abbandonare una vecchia immagine del fascismo come fenomeno reazionario incapace di produrre cultura» scrive Alessandra Tarquini nell’introduzione al Manifesto degli intellettuali fascisti, sottoscritto tra gli altri da Ungaretti, Pirandello, Malaparte, Marinetti, e il cui autore, Giovanni Gentile (che resterà fascista fino alla morte, nel 1944, ucciso dai partigiani dei Gap), è uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. All’egemonia culturale fascista risponderà con un testo speculare – il Manifesto degli intellettuali antifascisti – un gruppo guidato da Benedetto Croce e da Giovanni Amendola. Il loro antifascismo segue l’indirizzo del cosiddetto «Aventino» (il ritiro dell’opposizione parlamentare dopo l’omicidio Matteotti del 10 giugno 1924), porta alta la bandiera del liberalismo democratico e riconosce una clamorosa leggerezza (dopo la marcia su Roma, infatti, Croce aveva ritenuto il fascismo un fenomeno passeggero, e il 24 giugno 1924 aveva votato in Senato la fiducia al Duce). Rileggere le parole di allora (estremamente illuminanti ed evocative) è un’occasione per guardare da dove veniamo, per capire chi siamo stati e chi possiamo essere.
16,00 15,20

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