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Libri di Benedetto Croce

Biografia e opere di Benedetto Croce

Indagini su Hegel

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 119
Sul finire dell’estate del 1831, Francesco Sanseverino, giovane napoletano, fa visita a Hegel e in una irruente requisitoria – dove tuttavia la veemenza scaturisce da un’amorosa devozione – gli espone quella parte del suo sistema che reputa inaccettabile: la «Filosofia della storia», per esempio, che nega l’unità della filosofica con la storia e tradisce la disistima nei confronti dei «narratori di fatti senza pensiero», mentre «ciò che veramente occupa e riempie di sé tutto il campo della conoscenza è la storia». Pur colpito da obiezioni tanto lucide, Hegel sente di non avere la forza di rimettere in discussione un’opera voluta «non da lui ma dall’ispirazione e dalla necessità», e si spegne poco tempo dopo, stroncato dal colera. Solo un filosofo dall’animus romanzesco come Croce poteva avere l’audacia di trasformare il serrato confronto con la filosofia di Hegel in una «novella» (datata 1948), dove ciò che lo «attraeva» e ciò che da lui lo «distaccava fortemente» sono compendiati con passione e miracoloso nitore. Non a caso, dopo la seconda guerra mondiale Croce da un lato sviluppa e approfondisce la critica nei confronti dell’esistenzialismo, considerato una forma di irrazionalismo, dall’altro rivisita alcuni dei princìpi fondamentali della sua filosofia – a cominciare dal concetto di progresso – proprio attraverso il faccia a faccia con Hegel: appunto in questa novella e nel saggio che la accompagna, incentrato sul problema delle origini della dialettica. Il che, fra l’altro, smentisce il pregiudizio secondo il quale il pensiero di Croce non avrebbe conosciuto svolte significative né momenti di profonda crisi.
12,00 11,40

I manifesti degli intellettuali fascisti e antifascisti

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 80
Motivati dalla reazione al delitto Matteotti e dall’adozione delle leggi speciali che segnarono la fine delle libertà politiche e l’inizio della dittatura, i contrapposti manifesti degli intellettuali fascisti e antifascisti, stesi da Giovanni Gentile e Benedetto Croce, divisero nella primavera del 1925 la cultura italiana in due fazioni avverse e irriconciliabili, spezzando antiche amicizie e solidarietà. Ai due manifesti si fa spesso riferimento, ma ben pochi li hanno letti nella loro interezza ed hanno conoscenza di tutti i nomi di quanti li firmarono. Il manifesto fascista apparve il 21 aprile 1925 su alcuni dei principali quotidiani italiani, tra cui «Il Popolo d’Italia», cui rispose il manifesto antifascista il primo maggio su «Il Mondo» e «Il Popolo». Le adesioni ai due manifesti sono significative: al manifesto fascista di Gentile aderirono Ungaretti, Marinetti, Pirandello, Malaparte, Codignola, Di Giacomo, Ojetti, Pizzetti, Soffici etc.; al manifesto antifascista di Croce aderirono Amendola, Sem Benelli, Cecchi, Cassola, Einaudi, De Ruggiero, Giustino Fortunato, Jemolo, Salvatorelli, Matilde Serao, Sibilla Aleramo, Corrado Alvaro, Calamandrei, Montale, Salvemini etc. La prefazione di Aldo Cazzullo, il cui recente volume su Mussolini ha avuto ampia fortuna, illustra con grande acume il clima di odio e violenza in cui ebbe luogo l’assassinio di Giacomo Matteotti e la definitiva trasformazione del fascismo in un regime dittatoriale.
8,50 8,08

Manifesto degli intellettuali fascisti e antifascisti

Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2023
pagine: 224
Questo è il primo libro di una serie che dedicheremo al recupero di testi classici. L’idea sottostante è quella di liberarli dai recinti in cui sono spesso costretti e da quella sorvegliata distanza di sicurezza dall’attualità utile solo a disinnescarli. La storia non è cartografia del passato, non è pura erudizione per pochi. Non esistono analogie, non si possono sovrapporre storia e attualità, ma «l’incomprensione del presente cresce fatalmente dall’ignoranza del passato» (Marc Bloch). Il cuore di questo libro è il rapporto tra intellettuali e potere. Se c’è stata un’egemonia culturale della sinistra, raramente si sente parlare dell’egemonia culturale di destra che ha dominato il Paese nel ventennio fascista. I più grandi intellettuali di allora furono fascisti, non per paura del manganello o di ritorsioni ma per assoluta convinzione politica e morale, come si può leggere limpidamente in queste pagine. «Dobbiamo abbandonare una vecchia immagine del fascismo come fenomeno reazionario incapace di produrre cultura» scrive Alessandra Tarquini nell’introduzione al Manifesto degli intellettuali fascisti, sottoscritto tra gli altri da Ungaretti, Pirandello, Malaparte, Marinetti, e il cui autore, Giovanni Gentile (che resterà fascista fino alla morte, nel 1944, ucciso dai partigiani dei Gap), è uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. All’egemonia culturale fascista risponderà con un testo speculare – il Manifesto degli intellettuali antifascisti – un gruppo guidato da Benedetto Croce e da Giovanni Amendola. Il loro antifascismo segue l’indirizzo del cosiddetto «Aventino» (il ritiro dell’opposizione parlamentare dopo l’omicidio Matteotti del 10 giugno 1924), porta alta la bandiera del liberalismo democratico e riconosce una clamorosa leggerezza (dopo la marcia su Roma, infatti, Croce aveva ritenuto il fascismo un fenomeno passeggero, e il 24 giugno 1924 aveva votato in Senato la fiducia al Duce). Rileggere le parole di allora (estremamente illuminanti ed evocative) è un’occasione per guardare da dove veniamo, per capire chi siamo stati e chi possiamo essere.
16,00 15,20

La storia come pensiero e come azione

Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2023
pagine: 328
“La storia come pensiero e come azione” esce presso Laterza nel 1938. La prima tiratura risulta rapidamente esaurita e viene subito preparata la seconda edizione. Un anno dopo esce la terza edizione, accresciuta di nuovi capitoli. Come scrive Luciano Canfora nella sua introduzione: «Questo libro, dal titolo mazziniano e goethiano al tempo stesso, è stato definito, non a torto, “il maggior libro della maturità crociana”. Esso consiste, in primo luogo, in una appassionata difesa dello storicismo contro i suoi detrattori. Croce li chiama “avversari della storiografia”. Essi denunciano, dello storicismo, la avalutatività; gli contrappongono l’illuminismo; a costoro, esso appare come la “maschera” che nasconde immobilismo, fatalismo, inerzia. È dunque un libro di battaglia culturale tanto quanto ‘olimpico’ era il remoto suo predecessore concepito e diffuso prima della ‘grande guerra’ (1912/1913) “Teoria e storia della storiografia”. Ma è una battaglia su più fronti». Introduzione di Luciano Canfora.
25,00 23,75

Soliloquio e altre pagine autobiografiche

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2022
pagine: 123
Alla propria «autobiografia mentale» Croce ha dedicato, oltre al Contributo alla critica di me stesso, numerosi luoghi delle sue opere, della corrispondenza e, soprattutto, del diario che per oltre quarant’anni ha tenuto nell’austero intento di «invigilare» sé stesso. Ritagliando da queste fonti i passi più rivelatori, con una finezza pari alla sua competenza, Giuseppe Galasso ha costruito un’antologia capace di farci vivere dall’interno l’ininterrotto dialogo che Croce ha intrattenuto con sé stesso e di svelarci così le ragioni profonde di un’attività tanto prodigiosa. Un’attività che nasce da un’intima tendenza per la letteratura e per la storia e che, dopo avergli consentito di superare gli anni dolorosi e cupi successivi alla scomparsa dei genitori e della sorella nel terremoto del 1883, varca i confini dell’erudizione per poi aprirsi alla vita politica e sociale. Anche di questo ruolo centrale sulla scena pubblica cogliamo qui i risvolti più personali e segreti: dall’«amaro compiacimento» che gli deriva nel 1925 – dopo il rifiuto di sostituire Gentile come ministro dell’Istruzione – dal «sentirsi libero tra schiavi», al senso di liberazione «da un male che gravava sul centro dell’anima» suscitato dall’arresto di Mussolini, sino all’emblematica confessione del 1951: «La morte ... non può fare altro che così interromperci, come noi non possiamo fare altro che lasciarci interrompere, perché in ozio stupido essa non ci può trovare». Prefazione di Piero Craveri.
12,00 11,40

La fine della civiltà. L'Anticristo che è in noi

Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 112
Negli anni tra il 1946 e il 1952 Benedetto Croce – meditando sulla barbarie nazifascista, la Seconda guerra mondiale e la minaccia del totalitarismo comunista – scrisse pagine che erano insieme un’interpretazione dell’ora presente e una rivisitazione dei fondamenti della sua filosofia. Gianfranco Contini parlò di un “nuovo Croce”. I saggi qui pubblicati – La fine della civiltà; L’Anticristo che è in noi; Il peccato originale; La vita, la morte e il dovere – fin dai titoli mostrano la loro “contemporaneità” nell’indagare «il negativo che vuol comportarsi come positivo ed essere come tale non più creazione ma, se così si potesse dire, dis-creazione». Un principio “distruttore del mondo” che persiste nel nostro tempo e che è forse la definizione più concisa e profonda del nichilismo, a cui il pensiero di Croce fa da argine. A dimostrazione della sua classicità, del suo continuo interrogarci.
10,00 9,50

Liberismo e liberalismo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 207
È la libertà economica a garantire e determinare la libertà etica e politica o, altrimenti, è la libertà a farsi garante di se stessa creando le istituzioni di cui necessita storicamente? Liberismo e liberalismo non è solo un libro che raccoglie tutti i contributi della celebre discussione tra Croce ed Einaudi sul rapporto tra liberismo e liberalismo, ma anche uno strumento che fornisce una visione completa del pensiero dei due massimi volti del liberalismo italiano del Novecento. Introduzione di Francescomaria Tedesco.
16,00 15,20

La poesia di Dante

Libro: Libro rilegato
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2021
pagine: 246
«Nel 2021 sarà celebrato il settimo centenario della morte di Dante, ma ricorrono anche i cento anni della prima edizione di questo importante libro di Croce. Vogliamo ricordare questa ricorrenza con le parole finali del discorso (che riproponiamo in appendice nel libro) con cui Croce, allora Ministro della Pubblica istruzione, inaugurò l'anno del sesto centenario della morte di Dante: il più alto e vero modo di onorare Dante è anche il più semplice: leggerlo e rileggerlo, cantarlo e ricantarlo, tra noi e noi, per la nostra letizia, per il nostro spirituale elevamento, per quell'interiore educazione che ci tocca fare e rifare e restaurare ogni giorno, se vogliamo "seguir virtute e conoscenza", se vogliamo vivere non da bruti, ma da uomini.» Con una nota al testo di Gennaro Sasso.
35,00 33,25

Storie e leggende napoletane

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2020
pagine: 744
Nell'edizione nazionale delle opere di Benedetto Croce, questo volume presenta "Storie e leggende napoletane", uno dei titoli crociani più noti e amati dal pubblico. Sono, potremmo dire parafrasando lo stesso Croce, «storie poetiche», come «un piccolo poema in prosa» è stato definito il primo dei saggi che apre la raccolta: Un angolo di Napoli. L'immagine iniziale del libro, di Croce che si leva dal tavolino e si affaccia dal balcone del suo studio per osservare l'angolo della vecchia Napoli dove il suo «animo si fa antico», è l'emblema della profondissima 'pietas' del filosofo per la sua città, per le sue storie e per i suoi luoghi.
65,00 61,75

Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono. Volume Vol. 1-2

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2020
pagine: 712
"Nel 1914-15 composi questa storia, che è stata pubblicata capitolo per capitolo nella rivista la Critica (a. XIII-XVIII, 1915-20), e ora viene ristampata in forma alquanto più breve, tolti o compendiati molti brani testuali che nei fascicoli della rivista riferii per disteso, quasi per costringere a leggere scrittori nostri a torto negletti. Il mio intento nel comporla non fu solo quello di recare un contributo alla migliore conoscenza della vita spirituale italiana durante il secolo decimonono, e di riempire al tempo stesso una lacuna nelle storie generali della storiografia che finora si posseggono; ma anche, e soprattutto, di offrire ai giovani italiani, che si accingono agli studi storici, sotto specie di racconto, una sorta di metodica, più efficace, a mio avviso, che non le astratte metodiche dei manuali. Più efficace, perché le difficoltà e i contrasti vengono in essa còlti sul vivo, e teorizzati insieme ed esemplificati; e perché quelle difficoltà e quei contrasti sono lumeggiati per il paese di cultura al quale i giovani studiosi appartengono, e dove, lavorando, debbono ripigliare il filo dalle mani dei maggiori. Né aggiungo altro sulle condizioni presenti della storiografia in Italia, e sui doveri che ne sorgono: ammonimenti che ciascuno trarrà dal racconto stesso che io ho dato delle sue istruttive vicende nel corso dell'ultimo secolo." (l'autore)
65,00 61,75

Pulcinella e il personaggio del napoletano in commedia

Libro: Libro in brossura
editore: Grimaldi & C.
anno edizione: 2019
pagine: 111
Introduzione di Benedetto Nicolini.
26,00 24,70

L'Italia dal 1914 al 1918. Pagine sulla guerra

Libro
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2019
pagine: 500
Le "Pagine sulla guerra" si compongono di sessanta contributi, quasi tutti apparsi per la prima volta sulla stampa quotidiana e periodica e redatti, con poche eccezioni, nel periodo compreso tra l’autunno del 1914 e quello del 1918, e di un’appendice, che raccoglie nove scritti risalenti al decennio successivo, unita all’opera nel 1928. I testi, cronologicamente ordinati e distribuiti in tre sezioni, sono dunque il frutto di un lavoro non sistematico, discontinuo e diffuso nel tempo, caratterizzato da una varietà di temi e prospettive di riflessione, e da una marcata pluralità di registri espressivi. Essi condividono, tuttavia, il medesimo orizzonte etico, politico e culturale, delineato da un evento storico senza precedenti, come quello della guerra mondiale. Le cui complesse e dolorose vicende, che in molti casi vengono in primo piano, quale oggetto specifico del discorso crociano, sempre ne definiscono, altrimenti, lo sfondo problematico, circoscrivendo il perimetro spirituale di queste pagine.
35,00 33,25

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