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Jaca Book: Filosofia

Tutte le nostre collane

Intelligenza artificiale e altri scritti

Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 192
«Non sono di certo il primo filosofo a interessarsi di IA e oggi mi pare che molte ragioni spingano a una riflessione approfondita e articolata, nella quale la filosofia, una certa filosofia, è importante che dica qualcosa. È quello che cercherò di fare, nel modo più semplice e diretto che mi sia possibile, con doverosa umiltà, ma anche con misurata fermezza e molto coraggio». "Intelligenza Artificiale e altri scritti" è un libro che affronta uno dei temi più discussi e più problematici del nostro tempo. Lo fa in maniera critica, esaminando le varie interpretazioni e dandone quindi un riscontro puntuale. Ma la caratteristica principale del volume è quella di porre il tema dell’Intelligenza Artificiale in connessione con il lungo cammino della strumentazione umana, ossia con il tema fondamentale, che già in altri libri era stato esaminato dall’autore, della natura tecnica dell’essere umano. Per Carlo Sini «l’essere umano è tecnologico per essenza, è tecnologico per struttura, è tecnologico per destino». L’Intelligenza Artificiale è l’ultima propaggine di questo lungo cammino storico e pone però, per la sua grande potenza indiscutibile, molti problemi di natura politica, morale, economica e sociale. Di tutta questa lunga storia, il libro si fa carico nei modi più semplici, suggestivi e più diretti, ma anche più affascinanti.
18,00 17,10

Lo spergiuro e il perdono. (Seminario 1997-1998)
42,00

34,00 32,30

L'invenzione dell'Io

Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
pagine: 240
Nell'anno delle celebrazioni di Pascal, l'opera che restituisce appieno la genialità del grande pensatore francese. L’indagine di Vincent Carraud, preliminare ad ogni qualsivoglia storia del soggetto che pretenda d’essere condotta sul lungo periodo, parte da un fatto testuale: l’invenzione della sostantivizzazione “l’io” da parte di Pascal, che muove dall’inedita espressione cartesiana “ego ille”. Il volume si snoda attorno all’evento della sostantivizzazione dell’io da parte di Pascal, costituendosi come porzione cruciale nella storia del soggetto. Eccentrico alle molteplici declinazioni a cui l’io è stato ricondotto, quali “l’anima, l’intelletto, la coscienza, l’individuo, la persona, il sé”, esso si caratterizza come slittamento fondamentale dal “cos’è l’io” al “chi è l’io”, riformulando la questione fondamentale inaugurata dall’“ego ille” cartesiano e giunta a suo compimento nell’espressione pascaliana. Ecco perché Carraud parla a giusto titolo di «invenzione», la cui portata è stata parzialmente velata dai sembianti che sono andati attestandosi nel corso del pensiero moderno. Quest’opera analizza ciò che rende possibile l’invenzione dell’io, prontamente occultata tanto dall’individuo di Leibniz quanto dal sé di Locke, per mettere in luce ciò che essa inaugura: poiché la prima questione posta all’io, da parte di Pascal e da Descartes, non è quella di sapere ciò che l’io è, ma quella, esistenziale, di sapere chi è. Vincent Carraud è professore di Storia della filosofia moderna presso la Sorbona di Parigi, dove dirige l’EA Métaphysique: histoires, transformations, actualité, dove è direttore del Centre d’études cartésiennes. Membre correspondant de l’Académie des sciences, arts et belles lettres di Caen, nel 2010 ha ricevuto dall’Académie française il grand prix de philosophie per l’insieme della sua opera. Già titolare della cattedra di metafisica Etienne Gilson all’Institut catholique de Paris e Professore all’Université de Caen-Normandie, ha pubblicato opere cruciali nell’ambito dell’esegesi del pensiero moderno.
24,00 22,80

La metafora viva. Dalla retorica alla poetica: per un linguaggio di rivelazione

Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
pagine: 456
Esistono, accanto ai linguaggi che constatano, descrivono, ordinano dei fatti, altri linguaggi — come quelli poetici, simbolici, religiosi — che ricorrono soprattutto alla metafora e sono linguaggi di ridescrizione e di metamorfosi della realtà. Una tradizione consolidata, quella retorica, considera tali linguaggi come esclusivamente rivolti alla persuasione, privi di valore informativo, di referenza alla realtà. È possibile superare questa lettura retorica della metafora e giungere a una lettura poetica, cioè considerare la metafora come strategia linguistica capace di dare conto della creazione di un nuovo significato, come linguaggio di rivelazione? Questo volume mostra che i linguaggi metaforici non sono carenti di un vero rapporto con la realtà, anzi sono portatori di una sovrabbondanza di senso. Tentare di mostrarne la legittimità vuol dire aprire al linguaggio umano, e all'uomo, altre vie che non sono quelle della dominazione: dominazione delle cose, dei segni ridotti alla loro funzione strumentale. L'esperienza metaforica rovescia il mio rapporto abituale con il linguaggio e con la realtà: non sono più io a dominare l'universo deí segni, è la parola che mi reclama e mi interpella.
32,00 30,40

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