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Iperborea: Gli Iperborei

Tutte le nostre collane

Intorno al fuoco. Fiabe e storie della terra dei sami

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 149
Renne e fuoco, per i sami le due cose più preziose. Le renne domestiche li occupano di giorno, sono una risorsa preziosa ma al prezzo di lavoro e fatica. Il fuoco è l’amico che al calar del buio li riunisce nella tenda, al riparo da tenebre, animali selvatici e pensieri maligni. È calore dell’intimità intorno al quale vecchi e giovani si siedono al sicuro ad ascoltare le storie della loro tradizione. Così ogni sera la renna, il cane, la volpe e perfino la zanzara e il pidocchio tornano ad assumere un significato mitico, le malattie parlano e hanno sembianze umane, i bambini morti tornano in vita. Onnipresente è la figura sciamanica del noaide, uomo o donna che sia, mentre a dar corpo alle paure dei sami del Nord compaiono i Ciudi russi, terribili briganti loro nemici storici, e a spaventare i sami del Sud ci sono i contadini, gli stanziali assetati di terra in antico conflitto con i migranti. Nemico è anche Stallo, ma l’ingenuità e la goffaggine di quest’orco malvagio venano d’ironia le storie di cui è protagonista. Emilie Demant, artista danese affascinata dal folklore dei sami, durante i suoi lunghi soggiorni nelle loro regioni raccolse le narrazioni di "Intorno al fuoco" direttamente dalla voce di coloro che tramandavano questo sapere ancestrale. Erano gli anni tra il 1907 e il 1916, prima che la vita e l’economia dei sami subissero le profonde trasformazioni del secondo dopoguerra, e questo resoconto del viaggio nel loro immaginario collettivo conserva tutto il sapore dell’immediatezza e della verità che hanno le trascrizioni dal vivo.
16,00 15,20

La tua assenza è tenebra

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 598
Islanda, Fiordi occidentali, un uomo si ritrova nella chiesetta di un villaggio sperduto senza sapere come ci è arrivato né perché. Una lapide nel piccolo cimitero lo colpisce: «La tua assenza è tenebra.» È la figlia della defunta ad accompagnarlo nell’unico albergo della zona, dove tutti sembrano conoscerlo e Sóley, la proprietaria, lo accoglie come un amore ritrovato, mentre lui non ricorda neppure il proprio nome. Sa solo che quando scrive sente di uscire dalla gabbia del tempo, e così dalla sua penna riaffiora impetuosa una saga che spazia tra gli ultimi due secoli e da un capo all’altro dell’isola, raccontando di donne e uomini inquieti e accomunati da un’intensità del sentire che non può ridursi entro i confini angusti della quotidianità: dal reverendo Pétur, sposato ma invaghito segretamente di una sconosciuta, che scrive lettere al poeta Hölderlin, a Guðríður, contadina colta di fine Ottocento che intreccia il suo destino alla nascita del femminismo islandese; da Ási, la cui vita è ostaggio di un’insaziabile sete di sesso, a Eiríkur, che cerca di colmare con la musica il vuoto dell’abbandono subito nell’infanzia. Errori, debolezze, scelte impossibili e rinunce si avvicendano in una maldestra ricerca della felicità, riverberandosi nelle note che come una colonna sonora accompagnano ogni pagina, da Elvis a Nick Cave, da Nina Simone a Bach. Mentre il narratore che ricorda e racconta ci trasporta in una zona di confine tra vita, memoria e poesia che riesce a sfidare le leggi del tempo: «Scrivi. E non dimenticheremo. Scrivi. E non saremo dimenticati. Scrivi. Perché la morte è solo un altro nome per l’oblio.»
21,50 20,43

Essere lupo

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 224
"Ho visto un lupo": è la frase che Ulf, cacciatore ed ex ispettore forestale ormai settantenne, rimugina ma non riesce a confessare a nessuno da quando, all'alba del primo giorno dell'anno, appostato nella sua vecchia roulotte, ha avvistato un maestoso esemplare. Qualcosa scatta dentro di lui e Ulf, uno degli uomini più rispettati nel villaggio della Svezia profonda dove vive, avverte una connessione sempre più forte e intima con l'animale. Sono entrambi cacciatori, entrambi solitari, ma allora perché lui si sente un intruso? Perfino il ricordo delle prime esperienze nei boschi insieme al padre, un tempo fonte di gioia, cambia sapore, così come svanisce l'orgoglio per i suoi diari di caccia, che ora sembrano solo una lista di uccisioni. E non bastano l'empatia asciutta e pratica della moglie, la loro confortevole quotidianità fatta di amore e abitudini, non bastano la fedele compagnia del suo cane Zenta e i tanti inseguimenti fatti con lei nella neve: Ulf si sente smarrito fra i suoi trofei impagliati come fra le tradizioni e consuetudini di una comunità di cui ora percepisce la violenza. Una comunità che, scoprirà a proprie spese, è facile inimicarsi, quando non si è allineati con i suoi valori più radicati. La tensione degli appostamenti, la contemplazione dei boschi nelle lunghe attese, l'eccitazione di una traccia da seguire, i profumi e i suoni di un ambiente selvatico in cui ognuno è solo di fronte a se stesso.
17,50 16,63

La camera oscura di Damocle

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 447
Viso sproporzionato e glabro, vocetta acuta, statura appena troppo bassa per l'arruolamento nell'esercito, poca istruzione, la madre folle a carico che qualche anno prima gli ha ammazzato il padre e una tabaccheria che, in una cittadina di provincia, gestisce insieme alla moglie-cugina di sette anni più grande di lui: questo è il ritratto del giovane Osewoudt quando, nel maggio 1940, i nazisti occupano l'Olanda. A sconvolgere la sua grigia esistenza è l'arrivo nel negozio del misterioso Dorbeck, un ufficiale olandese uguale a lui «come il negativo di una foto è uguale al positivo», o come «un budino riuscito bene» somiglia a «un budino malriuscito». Incaricando Osewoudt di sviluppare un rullino fotografico, Dorbeck lo ingaggia di fatto nella resistenza e da questo momento in poi, a più riprese, compare e scompare nel nulla lasciandogli missioni importanti e drammatiche. Osewoudt, accompagnato dalla sua Leica, ubbidisce con una caparbietà pari all'incomprensione delle proprie azioni sanguinarie. È l'inizio di un vortice di travestimenti e cambi d'identità che confonde amici e nemici, traditori e traditi, buoni e cattivi, fino al caos morale dell'immediato dopoguerra, quando si cercherà di far tornare conti che non tornano. Capolavoro di uno dei massimi scrittori olandesi, La camera oscura di Damocle (1958) è un romanzo sulla condizione umana in forma di grande thriller, in cui il realismo minuzioso, che fino all'ultimo si ostina a proporre topografie precise e descrizioni accurate dei gesti, sembra spogliarsi man mano della sua pretesa di oggettività per farsi ambiguo e vano come una fotografia tutta nera. Postfazione di Cees Nooteboom.
19,50 18,53

Il faraone d'Olanda

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 287
L'egittologo olandese Herman Raven sta perdendo la memoria. Di una vita intera scandita da grandi imprese archeologiche ricorda solo un segreto: nella sua cantina, decorata ad arte come una tomba faraonica, nasconde un antico e inestimabile sarcofago, contenente la mummia della regina Merneith, che fu l'eletta di Thoth, il dio egizio della scrittura e della sapienza. Da anni Herman se ne prende cura amorevolmente insieme all'amico Abdolkarim, figlio di un restauratore di libri antichi del Cairo ed ex operaio in una ditta di lavatrici all'Aia, che nella sua casetta olandese sul canale ha ricreato un tipico orto del Nilo. Ma tutto ha una fine, «tutto torna al luogo da dove è venuto», così Abdolkarim desidera ora tornare «a casa», e se riuscirà a riportare in Egitto anche la regina Merneith potrà dare un senso e un valore al suo destino di emigrato, senza sentirsi sconfitto. È questa la missione che i due vecchi idealisti, minacciati in sogno dai coccodrilli del Nilo, devono compiere a ogni costo prima di morire, sfidando le autorità, chi vorrebbe trarre profitto dal prezioso reperto e chi lo considera un falso, una folle invenzione, il capriccio infantile di due confuse menti senili. Del resto qual è la verità quando la memoria ci tradisce? E conta di più la realtà o una fantasia che dia luce e scopo ai nostri giorni? Da rifugiato che non sa se potrà mai rivedere la sua terra d'origine, Kader Abdolah racconta attraverso le avventure di due eroi al crepuscolo della vita una storia piena di humor e nostalgia sul diritto al «ritorno» — ritorno alla libertà dell'infanzia, ritorno alle proprie radici — per portare a compimento un'esistenza.
17,50 16,63

Abbandono

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 316
«Per capire la mia solitudine avevo bisogno di capire quella di mia madre. E per capire lei dovevo prima capire mia nonna, Rita.» Così Katherine — antico nome di famiglia dietro al quale si cela la stessa Àsbrink — ricostruisce la storia di Rita, il suo arrivo fortuito a Londra a causa di un padre distratto che presto abbandonerà la famiglia, la sua lunga relazione clandestina con Vidal, un ebreo sefardita esule da Salonicco al quale la rigida tradizione famigliare vieterebbe di sposarla, e infine il suo tardivo e malinconico matrimonio. E poi le inquietudini di Sally, la loro prima figlia, insofferente nei confronti del padre e angosciata dal clima antisemita di Londra, che cercherà rifugio in Svezia. Attraverso le vite complicate e insoddisfatte delle due donne, Katherine ripercorre la storia del nonno, Vidal, un uomo nato nell'Impero ottomano che nella Londra del primo Novecento non può essere né turco, né greco né tantomeno inglese, ma riconosce come unica vera patria la Spagna da cui i suoi avi vennero espulsi nel XIV secolo. Con la sua capacità di intrecciare i ricordi famigliari e gli eventi storici, Àsbrink ricostruisce le tormentate vicende del popolo sefardita dal Medioevo al secolo scorso, e ne raccoglie il retaggio in un'appassionata ricerca delle proprie origini nella Salonicco di oggi. E nel ricordo della madre e della nonna avverte un legame doloroso, la condivisione del medesimo sentimento di abbandono da cui non può sfuggire e che la porta, con tutta l'intransigenza di cui è capace, a fare i conti con la sua storia e le sue stesse scelte di vita.
18,50 17,58

Saigoku. Il pellegrinaggio giapponese dei 33 templi

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 222
Sulle orme di Kóbó-Daishi, l'eterno viandante e fondatore del buddhismo Shingon, Nooteboom affronta insieme alla fotografa Simone Sassen uno dei più antichi, faticosi e importanti pellegrinaggi del Giappone, quello del Saigoku. Trentatré templi, alcuni nell'area di Kyoto, altri sperduti su montagne impervie, uno su una piccola isola, ciascuno dedicato a una diversa manifestazione di Kannon, il bodhisattva della misericordia, che può avere undici teste, mille braccia o sembianze di cavallo. Con il cammino a dare forma e ritmo ai propri pensieri, accompagnato dalle pagine della Storia di Genji di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae la raffinatezza estrema cui giunse la corte imperiale nel periodo Heian (794-1185), Nooteboom si muove tra paesaggi e architetture nell'incanto anacronistico di un Giappone rimasto immutato nei secoli e fatto di silenzio, leggende e riti millenari, ripercorrendo il lungo viaggio della dottrina buddhista dall'India attraverso un intero continente, di lingua in lingua, da una cultura all'altra, per raggiungere il Sol Levante. E in un racconto che procede per immagini e richiami poetici esplora l'armonica fusione di buddhismo e shintoismo, spirito e natura, fede e superstizione che identifica il pantheon nipponico ricordando molte pratiche del cattolicesimo popolare. Ma soprattutto sí immerge nella pace ultraterrena che avvolge i templi offrendo rifugio agli abitanti delle caotiche metropoli odierne, nella contemplazione di tutti quegli imperscrutabili volti di pietra, oro e ottone che si librano sopra ogni cosa, immuni al dolore del mondo, circondati da giardini di roccia e piante stilizzate che sembrano custodire il segreto del tempo.
19,50 18,53

Campo di pietra

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 118
Per il giornalista Jonas, una breve vacanza con le figlie tra i boschi, il mare e le pietre brulle delle isole Aland è un'occasione per lavorare in pace alla biografia di un detestato magnate dei media chiamato semplicemente «Y»: vero e proprio corruttore di parole, pronto a usarle per creare scandali e facile patetismo, è la nemesi di Jonas, che per tutta la vita le ha curate, perché fossero sempre chiare, aderenti ai fatti, inscalfibili, come la pietra del misterioso campo dietro la casa estiva. Eppure, come il campo, quell'ossessione per la parola rischia di diventare arida e sterile: ha ormai allontanato Jonas dalla famiglia e dagli altri, che lui ha sempre vessato perché fossero precisi e non si ripetessero. Vedovo, con la moglie aveva già rotto da tempo, di amici non ne ha e solo le due figlie, Karin e Maria, cercano ancora di avvicinarlo, invitandolo in vacanza con loro. E se in quei giorni non riesce a scrivere come vorrebbe, una quotidianità più leggera e più semplice può comunque aiutarlo a schiarirsi le idee, a interessarsi finalmente alla sensibile Maria, a trovare spazio per l'amicizia dopo una vita in isolamento. Il manoscritto della biografia che si porta sempre dietro diventerà così lo specchio in cui osservare se stesso, i propri errori e i propri fallimenti, per provare, tardivamente e senza sapere come, a fare ammenda. Identificandosi con lo sguardo del suo protagonista, Tove Jansson racconta della solitudine degli scrittori e della vocazione che si fa ossessione, della ricerca delle parole più giuste e della lotta contro il loro abuso.
14,00 13,30

Noi siamo luce

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 238
Vivere di sola luce, liberare il corpo dalla schiavitù del cibo per crescere interiormente. È il sogno di Melodie, che con le migliori intenzioni trascina nel suo progetto estremo tre persone segnate come lei dalle sofferenze della vita: la sorella Elisabeth, più anziana, Muriél e Petrus. Violoncellista mancata e leader risoluta ma suadente della piccola comunità Suono e Amore, Melodie guida da qualche tempo i tre compagni nella pratica della musica, della meditazione e dell'apertura alle emozioni proprie e altrui, in un cammino verso l'accoglimento di se stessi e l'armonia generale. Culmine del percorso è il «processo dei 9 giorni», con cui i quattro si sottraggono alla «dipendenza» dal cibo per vivere «un'esistenza più naturale e sostenibile», in sintonia tra loro e con il mondo. Ma una notte Elisabeth muore di denutrizione, dopo che il gruppo le è rimasto accanto senza chiamare soccorso. Una morte «molto naturale», si difende Melodie quando i tre, da idealisti che erano, diventano per la polizia possibili criminali. E ora che ciascuno nella sua cella può chiedersi chi è senza gli altri, venticinque testimoni-narratori ricostruiscono a turno i fatti e s'immergono nella coscienza dei personaggi, portandone a galla le illusioni, i ricorsi all'autogiustificazione e i nuovi interrogativi. La storia che ne risulta, sfaccettata, intensa e venata d'ironia, s'ispira a un fatto di cronaca e ci offre uno spaccato del nostro tempo, colto nel momento in cui l'aspirazione a migliorarsi e il bisogno atavico di appartenenza incrociano le nuove forme di irrazionalismo e deragliano.
17,00 16,15

Viaggio al Nord

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 209
Nel 1936, mentre sull'Europa già incombeva lo spettro della guerra, Karel Capek intraprese con la moglie il suo ultimo grande viaggio, attraversando la Danimarca e la Svezia con la ferrovia per proseguire in battello lungo le coste norvegesi fino a Capo Nord. Una meta sognata fin dall'adolescenza grazie al fascino delle imprese polari di Amundsen e Nansen e ora finalmente raggiunta, per il desiderio di conoscere da vicino i luoghi dei grandi scrittori della letteratura nordica. La dolcezza della pianura danese — un idillio bucolico di «poppe piene, frumento e grassi pascoli» — la calma delle foreste svedesi — che sembrano rivelare la placida neutralità del paese — e la severa, nuda roccia dei fiordi norvegesi ispirano a Capek pagine pervase da un sincero, incantato lirismo. La meraviglia davanti ai paesaggi da sogno, non diversa da quella che si prova ai nostri giorni, è temperata da uno humour talvolta beffardo che si appunta in particolare nella descrizione dei personaggi incontrati: un vecchio marinaio alcolizzato, un gruppo di lapponi in costume che tentano di vendere la loro paccottiglia, un predicatore americano con il suo codazzo di attempate signore che imperversa con insopportabile entusiasmo rendendo impossibile la convivenza sulla nave. Il resoconto è inframezzato dai disegni dello stesso Capek, la cui semplicità di tratto è lo specchio della precisione descrittiva e ne amplifica la bellezza: i profili dei monti, le forme degli alberi, il labirinto dei fiumi e dei laghi, i moli, le case di legno. Ma su tutto domina la magia della luce del Nord, il lento trascolorare del tramonto verso una nuova alba sotto il sole di mezzanotte, al di là del settantesimo parallelo.
18,00 17,10

La nave faro

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 144
«Qui siamo tutti prigionieri», dicono i marinai della nave faro Texel, oppressi dal suo paradosso: perennemente ancorata al largo delle coste olandesi, non solcherà mai le onde né attraccherà in un porto straniero, ma come una fortezza contro gli uragani resiste sull'orizzonte piatto per indicare la via alle imbarcazioni in transito. A turbare l'equipaggio isolato, diviso tra la nostalgia di vecchie imprese da lupi di mare e il desiderio di fuggire da questa snervante immobilità, basta poco: un capretto. Il piccolo dalle pupille verticali e le corna appena abbozzate è portato a bordo dal cuoco Lammert, che vuole macellarlo per preparare il gule kambing, un piatto della sua infanzia nelle Indie Occidentali. Ma la presenza anomala è capace di scatenare negli uomini reazioni imprevedibili, soprattutto quando Mathijs Deen, con gusto narrativo quasi conradiano, fa calare sulla nave solitaria una fitta nebbia, creando tensione nell'equipaggio per il rischio di una possibile collisione, e nei lettori un effetto di attesa, l'inquietante presagio di un evento catastrofico. In questa atmosfera lunare, lacerata dall'urlo della sirena e dai bagliori del faro, la prosa duttile e precisa di Deen scava nei ricordi tormentati del febbricitante Lammert e nelle allucinazioni del marinaio Snoek, mettendo a nudo, non senza una punta di ironia, la fragilità della psiche umana, pronta a vacillare alla minima scossa: anche di fronte a un innocente capretto destinato a diventare un ottimo stufato.
15,00 14,25

Bandito

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 314
Quando Sven Elversson torna a casa in Svezia, dopo anni di aristocratica educazione inglese e una spedizione al Polo Nord, ad accoglierlo trova solo diffidenza e disgusto: per quanto si metta al servizio della comunità, tutti lo evitano. Hanno saputo che lassù, tra i ghiacci, in preda alla fame e alla disperazione, ha mangiato carne umana, la colpa più grave che si possa commettere, che va contro uno dei più radicati tabù della civiltà: la sacralità della morte. Per i cannibali non c'è pietà. Neppure il giovane parroco riesce a perdonarlo. Anzi, è proprio lui, appena arrivato con la bella moglie Sigrun dalle lontane terre natali per fuggire la maledizione che grava sulla sua famiglia, a denunciarlo pubblicamente e a bandirlo dalla sua chiesa. E sarà lei, l'angelica Sigrun, che conosce la solitudine delle donne vittime di mariti che le «amano troppo» per lasciarle libere di realizzarsi, a vedere in Sven quello che è: un uomo buono e tormentato. Ma anche in quel villaggio di pescatori irrompe con la sua violenza la Prima guerra mondiale. E davanti alle atrocità di quella carneficina, sorge l'inevitabile interrogativo: è più sacra la morte o la vita? È più colpevole chi non rispetta un cadavere o chi accetta l'eccidio di uomini, donne e bambini? Con il crudo realismo di chi ha visto gli orrori del conflitto, ma anche con l'arte di chi sa fondere cronaca e leggende, avventure e senso del sovrannaturale, Selma Lagerlòf racconta una storia di caduta e redenzione che è una profonda denuncia non solo contro la guerra, ma contro tutto ciò che attenta alla dignità, alla libertà e alla sacralità di ogni singola vita umana.
19,00 18,05

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