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Libri di Cees Nooteboom

Biografia e opere di Cees Nooteboom

Pioggia rossa

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2025
pagine: 256
Da oltre cinquant’anni, Minorca, un microcosmo di vento e siccità, è il rifugio mediterraneo di Cees Nooteboom, che vi passa le estati. Tra i pozzi abbandonati e i muretti a secco dell’isola, testimonianze silenziose della sopravvivenza del passato, si aggirano cani, asini e la gatta Pipistrello, confortante emblema dell’eterno ritorno, protettrice domestica della tristezza improvvisa. Lì, finalmente fuori dal mondo, Nooteboom può badare al suo giardino e riordinare i ricordi. Ripercorrendo il suo passato attraverso un mosaico di poesie, diari e racconti, con "Pioggia rossa" lo scrittore ed eterno pellegrino tenta di conciliare il paradosso di una vita: per metà dell’anno i viaggi tra il freddo di Amsterdam, i tropici del Sudamerica, l’Estremo Oriente, a bordo di aerei sgangherati, traghetti e automobili; per l’altra metà l’immobilità di un villaggio dove si parla menorquín e neanche la posta sembra arrivare. Cosa rimane dopo decenni di scissione tra il qui e l’altrove? Il mal di schiena, l’ironia del senno di poi e un po’ di saggezza, oltre agli amici di sempre, già immortalati nei romanzi. E poi la fede nella poesia, quella di Leopardi, Slauerhoff, Rimbaud, e la nostalgia dei mondi che non esistono più, come l’Ibiza degli anni Cinquanta, paradiso di assenzio, poeti e pescatori. Ma anche la certezza di poter tornare al giardino che di anno in anno cresce più rigoglioso, e lì sperare che il barro, la pioggia rossa di Minorca, carica di sabbia del Sahara trasportata dal vento, avveri il sogno del viaggiatore: andare «avanti nello spazio e indietro nel tempo».
19,00 18,05

Rituali

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2024
pagine: 253
«Un’assenza, uno che non esiste»: così si autodefinisce Inni Wintrop, protagonista di Rituali, uomo senza qualità di fine millennio, ironico spettatore di un mondo che sembra sempre più una «fortezza smantellata», rivelando tutto il vuoto su cui è costruito. Osservatore onnivoro, curioso di ogni esperienza, Inni lascia che le cose gli accadano, riservandosi, nel teatro del mondo, il ruolo di «dilettante». Compra e vende quadri, investe in borsa, viaggia, legge, scrive oroscopi, si abbandona allo scorrere degli eventi, alla casualità degli incontri. Come quello con Arnold e Philip Taads, padre e figlio mai conosciutisi fra loro, di cui diventa amico a vent’anni di distanza l’uno dall’altro. All’opposto di Inni, questi cercano di sottrarsi al vortice della vita e del tempo, barricandosi in un solitario e ascetico rifiuto. Ma la maniacale routine di Arnold e il culto della meditazione Zen e della civiltà giapponese di Philip non offrono redenzione all’insensatezza del vivere. In un mondo che ha perso fedi e certezze, i rituali non sono più la via d’accesso alla dimensione del sacro, restano solo un vano tentativo di tenere a bada la paura in attesa della morte. Due sono i quadri che Inni compra e vende nel romanzo: una «Sibilla», quasi emblematica custode dell’enigma dell’universo, e una stampa giapponese Ukiyo-e, quella «pittura del mondo fluttuante» che Nooteboom stesso non fa che offrirci: l’immagine della vita nel suo effimero fluire, in ciò che la rende, se non accettabile, amata.
18,00 17,10

Il canto dell'essere e dell'apparire

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2024
pagine: 128
Amsterdam, due scrittori discutono sul valore della letteratura e della scrittura evitando qualsiasi riferimento al proprio lavoro. Che senso ha scrivere? È questo l'assillante interrogativo che tormenta soprattutto uno dei due, «lo scrittore» protagonista del Canto dell'essere e dell'apparire. Per lui, un paio di spalline fluttuanti stanno per trasformarsi nel colonnello Lyuben Georgiev, e uno stetoscopio in Stefan Ficev, un medico militare. Man mano che questi due personaggi cominciano ad avere tratti sempre più realistici nell'immaginazione dello «scrittore», sotto ai nostri occhi si delinea il romanzo vero e proprio, la storia di una passione dal sapore vagamente decadente nella Bulgaria del secolo scorso. Il colonnello Georgiev, eroe della guerra contro i turchi, il medico e la sua bella moglie, l'enigmatica ed evanescente Laura Ficev, costringono «lo scrittore» a condividere le loro attrazioni, a sognare i loro incubi, a provare i loro turbamenti e le loro nostalgie, nutrendosi della sua vita per acquisire verità. Fino a quando «lo scrittore», arrivando a intravederli in una strada di Roma, sentirà di essere diventato lui stesso l'irreale personaggio di un racconto. Ricco di quelle folgoranti visioni che caratterizzano la sua prosa, Cees Nooteboom ci mostra che chi si affida alla scrittura mette in moto forze che non può dominare e credendosi padrone di un mondo fittizio ne diventa ben presto preda.
16,00 15,20

Verso Santiago. Digressioni sulle strade di Spagna

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2023
pagine: 442
Torna in libreria, in una nuova edizione Iperborea aggiornata e arricchita di mappe, Verso Santiago, capolavoro di Cees Nooteboom. «Volevo andare a Santiago, ma le strade si sono sfilacciate come una corda spezzata»: il viaggio di Nooteboom in Spagna dura da più di quarant’anni e non è ancora finito. Puntando alla città in cui riposano le spoglie dell’apostolo Giacomo, come milioni di pellegrini che da oltre un millennio battono una rete di cammini che partono da tutta Europa, il viaggiatore olandese si perde nella penisola Iberica seguendo toponimi, cercando chiese romaniche diroccate, o sulla scia dei sogni della siesta, «sempre diversi da quelli della notte». Dall’illuminato ecumenismo medievale di un mondo arabo, ebraico e cristiano, fino all’oscurantismo dell’Inquisizione, da Velázquez a Zurbarán, da Cervantes a Unamuno, Nooteboom esplora la Spagna e la sua storia, la sua arte così varia, la sua letteratura. Ma neanche il grande uomo di cultura può resistere al semplice fascino di un paesaggio desolato in una città rovente di sole, delle fontane dell’Alhambra, le rocce e le nevi delle montagne asturiane, mentre si interroga sull’enigma insolubile di un paese in bilico tra l’Europa, l’Africa e l’America, chiuso per secoli al mondo eppure crogiolo delle culture di tre continenti. Con uno stile che trasforma le baruffe di re medievali in un dramma verdiano, il paesaggio in un luogo dell’anima, un passo montano in un’antica scena di battaglia, Nooteboom tenta di rendere possibile l’impossibile e ricucire la lacerazione del viandante, alla ricerca dell’inafferrabile essenza di un luogo che può cogliere solo chi vi si ferma, ma che si troverà sempre «un po’ oltre la costa di Finisterre». Postfazione di Matteo Nucci
19,50 18,53

Saigoku. Il pellegrinaggio giapponese dei 33 templi

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 222
Sulle orme di Kóbó-Daishi, l'eterno viandante e fondatore del buddhismo Shingon, Nooteboom affronta insieme alla fotografa Simone Sassen uno dei più antichi, faticosi e importanti pellegrinaggi del Giappone, quello del Saigoku. Trentatré templi, alcuni nell'area di Kyoto, altri sperduti su montagne impervie, uno su una piccola isola, ciascuno dedicato a una diversa manifestazione di Kannon, il bodhisattva della misericordia, che può avere undici teste, mille braccia o sembianze di cavallo. Con il cammino a dare forma e ritmo ai propri pensieri, accompagnato dalle pagine della Storia di Genji di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae la raffinatezza estrema cui giunse la corte imperiale nel periodo Heian (794-1185), Nooteboom si muove tra paesaggi e architetture nell'incanto anacronistico di un Giappone rimasto immutato nei secoli e fatto di silenzio, leggende e riti millenari, ripercorrendo il lungo viaggio della dottrina buddhista dall'India attraverso un intero continente, di lingua in lingua, da una cultura all'altra, per raggiungere il Sol Levante. E in un racconto che procede per immagini e richiami poetici esplora l'armonica fusione di buddhismo e shintoismo, spirito e natura, fede e superstizione che identifica il pantheon nipponico ricordando molte pratiche del cattolicesimo popolare. Ma soprattutto sí immerge nella pace ultraterrena che avvolge i templi offrendo rifugio agli abitanti delle caotiche metropoli odierne, nella contemplazione di tutti quegli imperscrutabili volti di pietra, oro e ottone che si librano sopra ogni cosa, immuni al dolore del mondo, circondati da giardini di roccia e piante stilizzate che sembrano custodire il segreto del tempo.
19,50 18,53

Viaggio al Nord

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2022
pagine: 209
Nel 1936, mentre sull'Europa già incombeva lo spettro della guerra, Karel Capek intraprese con la moglie il suo ultimo grande viaggio, attraversando la Danimarca e la Svezia con la ferrovia per proseguire in battello lungo le coste norvegesi fino a Capo Nord. Una meta sognata fin dall'adolescenza grazie al fascino delle imprese polari di Amundsen e Nansen e ora finalmente raggiunta, per il desiderio di conoscere da vicino i luoghi dei grandi scrittori della letteratura nordica. La dolcezza della pianura danese — un idillio bucolico di «poppe piene, frumento e grassi pascoli» — la calma delle foreste svedesi — che sembrano rivelare la placida neutralità del paese — e la severa, nuda roccia dei fiordi norvegesi ispirano a Capek pagine pervase da un sincero, incantato lirismo. La meraviglia davanti ai paesaggi da sogno, non diversa da quella che si prova ai nostri giorni, è temperata da uno humour talvolta beffardo che si appunta in particolare nella descrizione dei personaggi incontrati: un vecchio marinaio alcolizzato, un gruppo di lapponi in costume che tentano di vendere la loro paccottiglia, un predicatore americano con il suo codazzo di attempate signore che imperversa con insopportabile entusiasmo rendendo impossibile la convivenza sulla nave. Il resoconto è inframezzato dai disegni dello stesso Capek, la cui semplicità di tratto è lo specchio della precisione descrittiva e ne amplifica la bellezza: i profili dei monti, le forme degli alberi, il labirinto dei fiumi e dei laghi, i moli, le case di legno. Ma su tutto domina la magia della luce del Nord, il lento trascolorare del tramonto verso una nuova alba sotto il sole di mezzanotte, al di là del settantesimo parallelo.
18,00 17,10

Venezia. Il leone, la città  e l'acqua

Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2021
pagine: 256
Un vagabondaggio letterario, storico e filosofico dedicato a Venezia. Un sogno di palazzi e chiese, di potere e denaro, dominio e declino, un paradiso di bellezza. «Questa è sempre stata una città per forestieri. Il gioco consiste nel far durare un secondo di più l'incertezza, nell'essere veneziano per un microsecondo, prima che abbia luogo l'inevitabile smascheramento. Loro da un lato vivono di noi, dall'altro si sentono minacciati dalla nostra massa e la sera abbandonano la città come una nave che affonda. Ma come fai a spiegargli che non fai parte della massa?» Dopo oltre cinquant'anni di periodici soggiorni a Venezia, Cees Nooteboom offre alla sua città del cuore il proprio tributo di narratore che ha fatto del viaggio una forma di vita. Animato dalla sua inestinguibile curiosità, lo vediamo aprirsi all'imprevisto ogni volta che imbocca una calle, smarrirsi tra gli strati di passato in un luogo che nell'anacronismo ha la sua essenza e in cui i morti non sono mai completamente morti. Prendendo parte a «una conversazione che si protrae nei secoli», quella di Proust, Ruskin, Rilke, Byron, Pound, Goethe, McCarthy, Morand, Brodskij, Montaigne, Casanova, Goldoni, Da Ponte, James, Montale, si addentra nei paesaggi reali della città anfibia, tra mobilità dell'acqua e immobilità della pietra, e si insinua dentro scenari soltanto dipinti o immaginati, per vivere almeno qualcuna delle tante Venezie sognate dai grandi del passato. E quando è sopraffatto dalla sovrabbondanza di storia e di bellezza, cerca angoli più quotidiani, si fa invisibile in un bar, si mimetizza in un campiello e osserva come a teatro la vita veneziana che scorre, aggiungendo altre immagini, altre riflessioni, altre trasfigurazioni al suo particolarissimo ritratto della «città in cui i racconti non si esauriscono mai».
19,50 18,53

Cerchi infiniti. Viaggi in Giappone

Libro: Libro rilegato
editore: Iperborea
anno edizione: 2017
pagine: 180
Certi viaggi hanno l’obiettivo segreto di «estraniarti dalle tue origini», «scardinarti l’esistenza»: «soltanto allora sei stato veramente via, così altrove da essere forse diventato un altro», scrive Cees Nooteboom, infaticabile esploratore di culture, riguardo al paese che conserva per lui un fascino unico: il Giappone. “Cerchi infiniti” raccoglie i suoi testi più illuminanti su quarant'anni di viaggi attraverso i paesaggi, le architetture, la poesia e la storia del Sol Levante. Dalle metropoli avveniristiche di Tokyo e Osaka alle antiche città imperiali di Kyoto e Nara, dalle incisioni di Hokusai e Hiroshige al teatro kabuki, il rapimento mistico e intellettuale dei giardini zen, quella coesistenza intrecciata di buddhismo e shintoismo nei templi e nei riti millenari che scandiscono ancora il calendario nelle campagne. Viaggi accompagnati dalle pagine di Kawabata, Mishima, Tanizaki, ma soprattutto dalle “Note del guanciale” di Sei Shonagon e dalla “Storia di Genji” di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae il raffinamento estremo a cui giunse l’isolata corte di Heian nell’XI secolo. Con la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili, accendere connessioni, stimolarci a vedere con altri occhi e a rapportare il particolare all'universale, Nooteboom ci immerge nell'esperienza della scoperta, della bellezza e della sfida che il Giappone continua a rappresentare per l’Occidente: possiamo arrivare a conoscere veramente una cultura così lontana da noi? Ma è proprio nel confronto con l’altro che il viaggio diventa una ricerca sul fondo comune della condizione umana, un pellegrinaggio interiore per interrogarsi su se stessi.
15,00 14,25

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