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Giappichelli: Economia aziendale. Sezione ricerche

Tutte le nostre collane

Bilancio consolidato delle amministrazioni pubbliche

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 128
Da diversi anni si sta palesando l'importanza del bilancio consolidato anche nel settore pubblico. Il progressivo affermarsi delle logiche di efficienza ed efficacia del New Public Management, infatti, ha condotto alla decentralizzazione dei servizi, favorendo, tra le altre cose, la nascita di numerosi gruppi aziendali controllati dagli enti locali. Il bilancio consolidato rappresenta l'unico strumento informativo che consente di avere una corretta visione di insieme della situazione patrimoniale-finanziaria e dei risultati economici del gruppo. Il presente lavoro indaga la tematica da un duplice punto di vista. Da un punto di vista teorico, viene analizzata la letteratura attraverso una metodologia strutturata che consente di identificare, in particolare, le principali aree di interesse e i percorsi evolutivi di ricerca degli studiosi a livello nazionale e internazionale. Questa prospettiva teorica si amplia, dapprima, attraverso un'analisi critica dei principi contabili nazionali e internazionali per poi coniugarsi con una prospettiva manageriale che mette in luce la considerevole valenza politico-strategica del documento.
17,00 16,15

Il ruolo del board human capital nel governo delle aziende. Profili teorici e riflessi sulla performance

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 160
Nel corso degli ultimi decenni, le aziende sono state chiamate a modificare radicalmente le risorse strategiche necessarie per il conseguimento del loro vantaggio competitivo, dove quelle immateriali ne sono diventate la principale fonte. Tra questi elementi un ruolo di primissimo piano è stato assunto dal capitale umano, quale insieme delle conoscenze, capacità e skills che i dipendenti di un’azienda possiedono in virtù del loro percorso formativo e lavorativo. La sua rilevanza è ancor più vera se riferita ai soggetti responsabili del governo aziendale, e cioè i membri del consiglio di amministrazione (CdA). La letteratura evidenzia come il board capital rappresenti la principale determinante dell’efficace espletamento di tutti i ruoli di governance, consentendo quindi di risolvere la competizione esistente tra i diversi approcci teorici di riferimento. Il presente lavoro si inserisce in tale dibattito con l’intento di approfondire il ruolo e le implicazioni del board human capital per il governo e la performance d’impresa. In particolare, l’elaborato traccia la traiettoria delle ricerche sul tema partendo dall’analisi del più ampio costrutto del capitale intellettuale nei tre ambiti operativi dell’economia-aziendale (i.e. rilevazione, organizzazione, gestione-strategia), per poi sbarcare nei confini della corporate governance, attraverso l’esame del board human capital. Ciò nel tentativo di sviluppare alcune tassonomie circa le fonti, le tipologie e le configurazioni assunte dalla risorsa in commento, nonché di sistematizzarne i riflessi economici. La trattazione teorica è, inoltre, supportata da due indagini empiriche aventi ad oggetto le implicazioni del capitale umano del CdA per la performance economica e innovativa delle aziende italiane. Le riflessioni emerse conducono, infine, all’elaborazione di un modello concettuale di sintesi che, se da un lato rappresenta un possibile punto di riferimento per gli studi futuri sul tema, dall’altro fornisce alcuni suggerimenti ai practitioners circa le best practices da adottare in termini di board human capital.
22,00 20,90

16,00 15,20

La contabilizzazione degli heritage assets negli enti locali. Esperienze internazionali a confronto

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: IX-143
In molti casi, soprattutto in Italia, gli heritage assets esplicano un significativo peso nell'ambito dei patrimoni delle aziende pubbliche. Si tratta di quei beni che derivano la propria rilevanza dal legame con aspetti culturali, ambientali o storici, quali edifici o monumenti storici, siti archeologici, opere d'arte, aree protette e riserve naturali. Tanto spinge i vari fruitori dei bilanci delle aziende pubbliche a ricercare informazioni specifiche sulla natura e sulle caratteristiche dei beni heritage da esse posseduti, nonché sui livelli di performance raggiunti nella loro gestione, sia in termini di fruizione da parte della collettività, sia in termini di politiche e costi di manutenzione e conservazione. Tuttavia, l'esigenza di soddisfare tali user needs trova impedimento nella difficoltà di un inquadramento contabile univoco all'interno delle tradizionali categorie logico-contabili. Nel lavoro si analizza il dibattito scientifico sulla contabilizzazione degli heritage assets passando in rassegna i più rilevanti principi contabili nazionali ed internazionali emanati sul tema, nell'intento di individuare adeguate soluzioni alle loro problematiche rappresentative. Nell'ultima parte, con l'uso dell'approccio multiple case study, si osserva lo stato dell'arte nei Paesi considerati all'avanguardia sulla tematica in oggetto.
18,00 17,10

I fini del bilancio nel modello IASB. Evoluzione o regresso? Analisi critica e confronto con la realtà dell'Europa Continentale

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2014
pagine: 120
Nel nuovo Conceptual Framework licenziato nel 2010 dallo IASB manca, tra i fini del bilancio, ogni riferimento esplicito alla stewardship, mentre invece si presenta alquanto "rafforzata" la decision usefulness (nell'accezione di valuation decision usefulness). Tale opzione è il risultato di una decisione alquanto tormentata, che ha determinato insistenti critiche, soprattutto in ambito europeo, a causa delle conseguenze -specialmente in termini di measurement- che essa potrebbe determinare nel futuro sugli IAS/IFRS. È ragionevole ipotizzare che la scelta dello IASB sia stata motivata dall'influenza esercitata su tale organismo dal FASB nordamericano. Le caratteristiche dell'impresa tipica statunitense inducono infatti a un modello di bilancio dove la decision usefulness assume un ruolo prevalente e assorbente rispetto alla stewardship. L'opposto è vero nel contesto dell'Europa Continentale: da qui le numerose critiche che la decisione dello IASB ha suscitato in Europa. Il lavoro prende le mosse dall'analisi dei temi del decision usefulness e dello stewardship objective, così come si sono sviluppati, dapprima negli Stati Uniti d'America, poi in ambito IASB. Successivamente, ne approfondisce il grado di compatibilità con il modello contabile prevalente in Italia e negli altri paesi dell'Europa Continentale, per giungere infine a formulare alcune osservazioni critiche circa il recepimento dei principi contabili IAS/IFRS in contesti ambientali lontani.
14,00 13,30

L'applicazione della contabilità economica nel settore pubblico: aspettative, risultati e criticità

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2013
pagine: XXVII-273
La applicazione della contabilità economica (accrual accounting) è uno degli aspetti principali del processo di aziendalizzazione che, a partire dalla fine degli anni ottanta, ha investito il settore pubblico. A distanza di più di vent'anni, ci si si interroga sui risultati conseguiti, sulle criticità incontrate e sul grado in cui sono state soddisfatte le notevoli aspettative riposte nei nuovi strumenti contabili. All'opinione degli accademici e dei magistrati contabili italiani, si affiancano le testimonianze di autori provenienti da Paesi nei quali tale applicazione è avvenuta in modo completo ed integrale e non si è risolta, come spesso accaduto in Italia, in sterili esercizi di riconciliazione e di preparazione "postuma" di conti economici e stati patrimoniali privi di reali implicazioni gestionali. I contributi raccolti, pur nella varietà degli argomenti trattati, concordano nel denunciare i limiti di una implementazione troppo spesso ricercata attraverso la acritica importazione delle esperienze del settore privato. Ma le differenti modalità con cui le entità pubbliche cedono il valore creato e, soprattutto, le differenti finalità che esse perseguono avrebbero imposto una analoga diversità nei criteri e negli strumenti per la misurazione e la rappresentazione delle condizioni di equilibrio alla base del sistema di contabilità economica. Non è dunque nelle specificità del settore che devono ricercarsi i motivi delle criticità incontrate nel processo di applicazione.
34,00 32,30

L'informativa di settore nel modello IAS/IFRS. Profili teorici ed evidenze empiriche

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2012
pagine: XI-122
La reportistica di settore, affiancandosi alle informazioni tradizionalmente contenute nel bilancio, costituisce uno strumento essenziale per una migliore comprensione dell'andamento delle aziende, attualmente sempre più strategicamente "diversificate".In tale prospettiva, la disclosure di segmento rappresenta, in particolare per le imprese quotate, un veicolo per ridurre il gap informativo tra management e stakeholders. Nella predisposizione e, dunque, nella regolamentazione della materia la questione più significativa appare la definizione del grado di dettaglio relativo alle performance di settore, frutto di un ponderato trade-off tra i rischi e i benefici che ne conseguono. Il principio contabile internazionale di recente emanazione l'IFRS 8 -, ricorrendo al management approach, non disciplina in maniera prescrittiva l'ampiezza dell'informativa disaggregata, ma affida tale scelta alla discrezionalità del governo dell'impresa, ampliando sensibilmente rispetto al passato la libertà degli amministratori di definire il contenuto dei report di settore, con evidenti problemi di comparabilità delle informazioni e di possibili ricorsi a politiche di bilancio. Ciò posto, nel presente lavoro si cerca di comprendere l'effettiva valenza dei cambiamenti introdotti dal nuovo standard.
16,00 15,20

20,00 19,00

Il benchmarking dei processi aziendali. Profili teorici e operativi

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2011
pagine: 120
Il presente scritto ha ad oggetto il benchmarking condotto sui processi aziendali. Segnatamente, lo strumento è analizzato nei suoi aspetti teorici,in ragione delle diverse finalità e tipologie assumibili, senza nel contempo tralasciare la verifica di alcune implicazioni di carattere operativo. In effetti, stante l'ormai diffuso riconoscimento del benchmarking a supporto delle attività di programmazione e controllo, appare rilevante circoscriverle condizioni e le modalità di utilizzo di tale tecnica, evidenziandone vantaggi e vincoli di implementazione. Su queste basi, il lavoro assume l'obiettivo di esaminare le interazioni fra i principi del benchmarking e quelli propri dell'approccio processuale, tratteggiando, inoltre, taluni importanti risvolti applicativi emergenti dalle medesime interazioni. Sul piano metodologico, l'analisi è effettuata privilegiando molteplici angoli di osservazione, avendo cioè riguardo alla struttura organizzativa, all'orientamento strategico e, in senso più particolare, ai meccanismi di verifica gestionale che hanno da tempo avvalorato i pregi di una visione process-oriented. Insomma, lo scenario di riferimento dello studio è complesso ed estremamente dinamico. Il profondo mutamento dei paradigmi produttivi e l'instabilità dell'ambiente competitivo rappresentano un'occasione e uno stimolo per ripensare, in chiave critica, ai possibili spazi di impiego del benchmarking.
14,00 13,30

20,00 19,00

La responsabilità sociale d'impresa nel processo di creazione e distribuzione del valore

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2010
pagine: 110
La responsabilità sociale d'impresa viene vista tradizionalmente come un investimento non produttivo, come una spesa a carattere difensivo, destinata a consumare risorse senza produrre nuova ricchezza. Per l'azienda moderna però, "vedere" e tenere in debita considerazione il nesso tra responsabilità sociale e creazione di valore risulta essenziale per il raggiungimento di equilibri duraturi; è all'interno di tali equilibri che va misurata e valutata la capacità di creare valore. Il presente lavoro si propone di indagare sulle potenzialità degli investimenti in RSI in termini di creazione di nuova ricchezza, tenendo conto che la relazione che lega produzione e distribuzione del valore non fluisce in maniera univoca. Si ritiene infatti che le scelte sulla distribuzione del valore in qualche modo influenzino anche la capacità e le condizioni di produzione di quel valore. Si pongono, pertanto, problemi non solo di orientamento strategico e formulazione delle scelte gestionali, ma anche di valutazione e misurazione di spese non considerate finora investimenti. Particolare attenzione è posta alla realtà produttiva delle piccole e medie imprese, sia perché costituiscono l'ossatura del sistema imprenditoriale italiano, sia perché esse costituiscono un contesto in cui gli investimenti in responsabilità sociale sono stati finora piuttosto scarsi.
13,00 12,35

Finalità e governance nelle imprese. Considerazioni critiche sulle modalità di creazione del valore

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2009
pagine: IX-128
"Le nuove logiche di governo adottate da molte imprese rischiano di diventare uno strumento micidiale di distruzione di valore ed una fonte inesauribile di conflitti di interesse, non governabili, almeno per ora, né dal diritto né dai codici di corporate governance. L'obiettivo del presente lavoro è quello di segnalare l'esistenza di tali situazioni, di evidenziare le conseguenze in termini teorici ed operativi che ne discendono, di riflettere sul fatto che prende corpo e si allarga la frattura tra l'economia reale e le impostazioni teoriche proprie degli studi di economia aziendale e di management. La consapevolezza di quanto sta accadendo porta a rivisitare convinzioni radicate (la capacità di autoregolazione dei mercati finanziari; l'efficacia degli attuali sistemi di controllo; la forza ordinatrice del diritto; il ruolo degli investitori istituzionali e dei manager; il mito della public company) e a comprendere le conseguenze economiche e sociali dell'attuale modello di conduzione di comando e ai manager; rischi, costi e danni agli altri soggetti e alla società civile; condizionamenti e freni allo sviluppo dell'economia. Nella ricerca di adeguate soluzioni per uscire dall'empasse in cui si trovano le imprese nell'economia della globalizzazione, ci siamo limitati a segnalare alcuni possibili interventi che potrebbero rapidamente migliorare il funzionamento degli organi di governance."
15,00 14,25

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