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Franco Angeli: Pedagogia teoretica

Tutte le nostre collane

La valutazione per pensare il lavoro pedagogico

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 234
Come si valuta all'interno dei servizi educativi oggi? Quali intrecci si generano tra l'atto del valutare e quello dell'educare? In un momento storico in cui valutare è divenuta una pratica diffusa, può la valutazione pensare la complessità del lavoro educativo che si attua nei servizi e sostenere il sapere pedagogico che matura al suo interno? Il testo, a partire da una riflessione critica sui principali risultati della ricerca (PRIN-2009 politiche e culture della valutazione) indaga due ordini di problemi: da un lato cosa significhi promuovere una valutazione attendibile e dotata di validità in un contesto educativo e dall'altro come il modello quantitativo, che attualmente continua a prevalere nelle scelte dei decisori politici, calato nelle realtà dei servizi, produca un mutamento irreversibile nelle culture professionali degli operatori. Il volume intende mettere in luce il tema del valore nell'ambito del lavoro educativo. Il testo è rivolto ai ricercatori, ai professionisti dell'educazione (coordinatori, dirigenti, consulenti, supervisori) e a tutti coloro che, dallo specifico osservatorio della propria pratica professionale, si occupano di valutazione sia a livello formale che informale.
28,00 26,60

Farsi persona. Lo sguardo fenomenologico e l'enigma della formazione

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 144
Educare è un'attività indispensabile e nondimeno ambivalente. Per liberarsi dalle incrostazioni ideologiche e dalle derive strumentalistiche, il sapere pedagogico deve interrogarsi incessantemente sul proprio fondamento e confrontarsi con le questioni strutturali che l'educazione sempre presuppone: Qual è la natura della persona umana? In che cosa consiste il suo processo di formazione? Qual è il fine specifico della cura educativa? In questo libro le domande cruciali vengono esplorate attenendosi ad una precisa scelta di metodo: enucleare i tratti costitutivi dell'ontologia personale alla luce della fenomenologia. Lo sguardo fenomenologico, infatti, permette di cogliere l'essenza e i modi della soggettività individuale, coniugando l'esigenza di razionalità con l'aderenza alla vita. L'antropologia pedagogica che ne risulta offre una solida base filosofica all'agire educativo, nei diversi ambiti in cui si realizza. Solo una pedagogia "antropologicamente fondata", infatti, consente ai professionisti dell'educazione di non smarrire il senso autentico del proprio lavoro e di aver chiaro il proprio compito al tempo stesso altissimo e rischioso: dischiudere ad altri, nelle diverse situazioni della vita, la possibilità di dar forma all'esistenza e di divenire sempre più compiutamente se stessi.
19,50 18,53

Promessi a una forma. Vita, esistenza, tempo e cura: lo sfondo ontologico della formazione

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 222
L'idea che ha guidato queste pagine è che non si dia buona pratica di cura pedagogica che non sia sorretta da un'investigazione che affronti, in modo critico, tematiche radicali e fondative, spesso poco frequentate o mai pensate. Tali sono, per molti versi, le categorie di vita, esistenza e tempo, nella loro relazione con la cura e con la forma umane. La vita, la più familiare e la più oscura di tutte le cose, che costituisce lo sfondo e la fonte insondabile ma ineludibile della formazione che di essa è espressione. E il tempo, un tema eluso, estraneo, quasi, alla pedagogia, benché appartenga all'uomo e al suo farsi a un punto tale da far dire che noi non siamo solo nel tempo ma siamo tempo. L'uomo è il solo tra i viventi che si avvede del tempo e scoprirlo è per esso scoprire se stesso, è l'inizio della coscienza di un umbratile sé. La cura, infine, quella realtà cosmica e salvifica, per cui ne va del destino stesso dell'uomo: ad essa è affidato il compito di condurlo verso sé stesso, verso la forma cui è "promesso", perché l'esistenza non è l'attualità di un presente statico, ma è il "non ancora" di un "poter essere" che si protende nel tempo, verso il proprio "da farsi" ed è per questo che essa è, nella sua radice ontologica di fondo, originaria temporalità. Il libro si rivolge in primo luogo a coloro che si preparano o già praticano le professioni di cura e che non mirano a ricette già pronte ma accolgono la lentezza di un pensiero che "agisce in quanto pensa".
27,00 25,65

Pedagogia della felicità

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 234
Il desiderio di felicità è inseparabile dall'esistenza umana. L'educazione è possibile pensarla a partire da questo desiderio. La felicità è di questo mondo. Non è un altrove rispetto all'esistenza quotidiana. Sebbene deperibile e perdibile, è un bene conseguibile e migliorabile, anche in maniera durevole. Si può vivere di felicità. Si può essere sempre più felici. La felicità non ha niente di mistico o di magico, non è geneticamente predeterminata, non è un tratto stabile e immutabile. Non è un privilegio. Non la si può ordinare a comando, non la si può imporre per legge. È un sentimento apprendibile e coltivabile. È dunque un traguardo auspicabile e realizzabile di ogni azione formativa. L'utopia pedagogica della felicità merita di essere accreditata per la sua strutturale energia morale e forza di progettualità sociale, per il suo intrinseco dinamismo di rottura, per la sua capacità di prefigurare un avvenire a un tempo possibile e desiderabile e di identificare un da farsi concreto rapportato criticamente al qui e ora. Discorrere di felicità significa discutere di dignità, libertà, autenticità, affermazione della persona, di ogni persona. Discorrere di felicità significa richiamare un modo di essere, uno stile di vita, che equivale in particolare a essere umanamente più ricchi. Discorrere di felicità significa ragionare sulla possibilità di qualificare l'esperienza umana in tutta la forza di espansione che può avere.
31,00 29,45

Sándor Ferenczi «educatore». Eredità pedagogica e sensibilità clinica

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 128
Sándor Ferenczi "educatore"? Può sembrare una forzatura addentrarsi nell'opera di uno dei grandi psicoanalisti della prima generazione - allievo tra i più brillanti di Freud e suo stretto collaboratore - per coglierne il portato educativo. Il pensiero di Ferenczi fu giudicato, allora, un pensiero al limite: troppo audace e "sperimentale" per non essere guardato con sospetto dallo stesso Freud, che ne condannerà la temerarietà clinica, tanto che le sue opere resteranno misconosciute per oltre sessant'anni, e conosceranno solo dalla metà degli anni ottanta una stagione di interesse. La sua opera vasta, poliedrica e a-sistematica permette di leggere in controluce il rapporto tra pedagogia e psicoanalisi, proprio agli albori del suo percorso di definizione scientifica. Clinico audace e temerario, ricercatore che interroga in profondità le tecniche messe in gioco nella relazione clinica, conoscitore profondo dell'ispirazione spirituale dell'infanzia e attento osservatore dei suoi abusi, Ferenczi è testimone di uno sguardo che interessa quanti, professionalmente e non, si dedicano a una relazione di cura.
18,00 17,10

Le ombre dell'educazione. Ambivalenze, impliciti, paradossi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 168
Educare è un'attività delicata e complessa, non priva di rischi e contraddizioni. Le relazioni educative e, in generale, di cura sono animate infatti da intenzioni ambivalenti e sentimenti profondi, da motivazioni latenti o addirittura inconsce. Essendo inevitabilmente connessa con dimensioni problematiche come quelle dell'affettività e del potere, l'educazione implica sempre dei "lati oscuri", non sempre facili da decifrare, che - se non adeguatamente riconosciuti e tematizzati - possono determinare conseguenze paradossali e perfino insidiose. Parlare di educazione in termini esclusivamente positivi o edificanti impedisce di prendere coscienza, di legittimare e di elaborare anche le "ombre" che sempre l'accompagnano. L'ombra costituisce, per certi versi, il negativo e il "perturbante", ciò che costantemente minaccia l'educazione di degenerare nel suo contrario, ma rappresenta anche l'implicito, ciò che è stato oscurato o trascurato o che semplicemente, in un dato momento storico, non è (o non è più) in luce. L'ombra, del resto, è sempre una proiezione della luce. I contributi che compongono questo volume intendono aiutare gli educatori a sondare le dimensioni "sommerse" dell'esperienza educativa e ad esplorarne gli aspetti oggi maggiormente in ombra, in quanto rimossi o dimenticati, in modo da comprenderne le potenzialità e le possibili derive.
22,00 20,90

Deontologia pedagogica. Riflessività e pratiche di resistenza

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 208
Deontologia e riflessività: è nello spazio delineato da queste due parole un po' "difficili" che si inscrive il senso, etico, oltre che scientifico e professionale, del pensare e dell'agire in ambito educativo. La deontologia richiama il compito - doveroso per chi è impegnato nell'educazione, qualunque sia la sua prospettiva di riferimento - di promuovere nei suoi interlocutori una progettualità esistenziale emancipatoria rispetto alla loro "condizione data", specie quando connotata da particolari criticità e rischi di marginalità sociale e culturale. Per tutti i soggetti educativi, "non uno di meno": dunque, con la disponibilità a posizionarsi a favore dei più deboli e a condurre un'opera di resistenza che individui il proprio sostegno nelle Carte dei Diritti, oltre che nella nostra Costituzione. L'intento degli autori è quello di offrire un contributo alla costruzione di un percorso che collochi l'azione e il pensiero educativi su un piano di maggiore specificità e visibilità, rendendoli capaci di corrispondere all'ampia, diffusa domanda che proviene da una cultura più che mai alla ricerca di orizzonti di significato. Sono presenti nel volume anche due contributi relativi a deontologie tradizionalmente conosciute e socialmente valorizzate, quella medica (a cura di Stefano Benini) e quella forense (a cura di Maria Livia Rizzo).
28,00 26,60

Apprendimento permanente e educazione. Una lettura pedagogica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 160
Il testo è volto a ripensare i concetti di apprendimento - educazione trans-formazione al di là delle letture, spesso riduzionistiche, che di tale radicale e strategica categoria vengono fatte ad opera della psicologia e troppo spesso della stessa pedagogia. Esso attraversa le diverse declinazioni che tali concetti hanno incontrato concretamente, in una storia lunga poco più di un secolo. Benché rappresenti infatti un'antica intuizione dell'umanità, la possibilità di apprendere per tutta la vita è un concetto che dal punto di vista scientifico-disciplinare si afferma solo nel Novecento, corroborata dagli studi pedagogici, psicologici, didattici e relativi alle neuroscienze. Il presente volume si rivolge a persone impegnate nei vari rami della ricerca e della didattica in campo educativo e pedagogico, ai pedagogisti e agli educatori professionali, in particolare a chi opera in contesti in cui sono implicati processi di apprendimento in età adulta. È anche pensato, tuttavia, come un percorso che possa essere utile agli studenti in termini di approfondimento del tema, ma anche quale spunto di autoriflessione sulle proprie modalità d'apprendimento.
20,00 19,00

Il transfert. Il dono, la cura. Giochi di proiezione nell'esperienza educativa

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 240
Nel suo spalancarsi sull'abisso, l'educatore racconta: spesso, non del vuoto, che lo spaventa, ma del mondo che gli sta alle spalle. Il passato lo protegge dal futuro, è un rifugio per quanti, in assenza di alternative alla propria esistenza, pensano che il mondo sia già dato, possa solo esser reiterato. Lì, il gesto educativo diviene transfert, proiezione di dimensioni personali e sociali che, col tempo, risultano sempre più stereotipate per il loro ripetersi, rimandarsi all'infinito. Senonché, il transfert comporta il falso nesso e dà luogo ad associazioni arbitrarie che, nell'esperienza educativa, rischiano il doppio legame: di nuovo, l'affacciarsi sul vuoto, sull'abisso, proprio di chi si ritrova improvvisamente ingabbiato. Per le stesse ragioni per cui la vita e l'educazione non possono non interpellarsi reciprocamente, la psicoanalisi e la grande letteratura chiamano la pedagogia a interrogarsi su questi temi, e a farlo sperando di essere riascoltata.
32,00 30,40

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