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Franco Angeli: Clinica psicoanalitica dei legami sociali

Tutte le nostre collane

La soglia del transfert. Temi strutturali nella consultazione analitica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2023
Il colloquio, il cum loqui, lo scambio tra parlanti – a tutt’oggi campo della clinica – da dove trae le ragioni della sua efficacia? E prima ancora, che cosa spinge chi soffre a varcare la soglia di un luogo estraneo, per prender parola sul proprio malessere, articolandolo in un discorso, di solito non senza pieghe imbarazzanti? Operazione di sincerità, il cui affronto non può mai esser dato per scontato, né da chi chiede aiuto, né da chi offre ascolto. È il punto su cui si articola questo testo: dove si radica questo prender parola? Su quali basi poggia il suo operare? Quale efficacia sperare dal flatus vocis, dal bla bla, dal “solo parole” con cui lo psicologo spesso viene messo all’angolo? Perché e come il parlare si lega alla relazione? È fattore efficace di cambiamento? Lo straordinario è che – malgrado il declino del credito accademico di cui la psicoanalisi oggi soffre – l’invenzione di un ascolto efficace, di una parola capace di incidere a livello del corpo, di una pratica fondata sulla funzione della parola e nel campo del linguaggio, non venga messa in questione, restando base generalizzata del lavoro dello psicologo. Non c’è angolo di un setting psicologico che non ne risenta, anche quando non sia “illuminato” da interrogativi che vadano a stanare i fondamenti su cui poggia, le ragioni per cui parlare e ascoltare siano strumenti di cambiamento. Interrogativi d’obbligo in una pratica scientifica. Quale valore ha potuto prendere il parlare, perfino al di là della consapevolezza dell’operatore? Quale segreto si cela nel discorso, tale da toccare l’organo? “Discorso d’organo” dice subito Freud… E in che modo entra in gioco l’operatore e il legame che la sua offerta crea? È qui che la pratica freudiana è stata decisiva. Con Lacan se ne possono interrogare le condizioni discorsive.
31,00 29,45

Annodamenti del sintomo. Una lettura lacaniana

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Nel momento in cui la funzione paterna – da cui la psicoanalisi è sorta – sembra in declino, come riuscire a far valere le ragioni di una cura? La funzione del Padre, con la forma del sintomo ad essa legata, viene in valore per ragioni romantiche? Perché, come psicoanalisti, siamo degli affezionati, perché siamo quelli del Nome-del-Padre? O questa congiuntura si trova invece precisamente nel realismo della questione del soggetto e indica quindi il bisogno – oggi – di un’apertura diversa proprio a partire dalla “questione paterna”, dalle sue origini fino alle sue trasformazioni attuali? Un’apertura che si spinge oltre la tradizione e che Lacan avvia con “i Nomi del Padre”, facendone un plurale, dando luogo a una pluralità con cui possiamo pensare nuove forme, nuove supplenze, nuove modalità di risposta a “quel che non va”. È infatti questo il modo lacaniano di indicare il reale, che sempre va di traverso all’esperienza. Siamo oggi in presenza di fenomeni clinici che sembrano costituirsi e svilupparsi fuori transfert, sotto la pressione di una medicalizzazione della clinica che non lascia spazio ad interrogativi. Come si trattano per esempio le dipendenze, gli attacchi di panico o la depressione, percepiti spesso come effetto di un’assenza di agganci, di punti di riferimento? Può un ascolto che tenga conto di questo reale della contemporaneità far sorgere un sintomo soggettivato, l’esigenza di un senso? Ci sono forme sintomatiche fuori transfert, che – una volta ricevute, accolte, ascoltate, trattate nel quadro di un ascolto analiticamente orientato – si riaprono alla cura e si modificano, per consentire al soggetto prospettive diverse, originali. Nuovi annodamenti…
25,00 23,75

L'insondabile decisione. Il paradigma della psicosi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 316
Già durante la vita di Freud erano emerse – nel movimento psicoanalitico – divergenze circa la psicosi, la sua specificità e il suo trattamento. Il testo intende affrontare il destino di una delle sue strutture cliniche: la paranoia. La paranoia è nucleo di base dell’essere umano? E che idea hanno i clinici dell’accoglienza del paranoico nel dispositivo dell’analisi? Il testo si propone di interrogare il rapporto dei paranoici con la psicoanalisi e la posizione dell’analista verso gli psicotici. A partire di qui, il testo si propone di interrogare il rapporto dei paranoici con la psicoanalisi e la posizione dell’analista verso gli psicotici. Siamo davvero “tutti deliranti”, secondo la nota boutade lacaniana? È corretto affermare, come spesso si fa, che Freud abbia escluso la psicosi dal campo psicoanalitico? L’interesse costante di Freud per la psicosi viene messo in luce, con gli spostamenti, gli avanzamenti e le prospettive che hanno caratterizzato freudiani e post-freudiani, attraverso riduzioni, deviazioni, strappi nella concezione della psicosi a livello della struttura. Freud coglierà via via l’assenza della castrazione, il che porta a ipotizzare per la psicosi qualcosa di diverso rispetto alla rimozione. È il tema che Lacan estrae da Freud, con il suo concetto di forclusion, “preclusione”. A livello delle pratiche, che idea hanno i clinici dell’accoglienza da dare al paranoico nel dispositivo dell’analisi? La paranoia è nucleo di base dell’essere umano? Lacan radicalizzerebbe Melanie Klein? D’altra parte, il contesto attuale della nostra epoca è molto particolare, marcato da una stupefacente deresponsabilizzazione dei soggetti e da una correlativa tendenza al sospetto di una qualche radicale colpa dell’Altro. Più sorprendente ancora è dunque il contrasto tra questo riferimento ormai tipico a livello sociale e la progressiva sparizione della categoria di paranoia dal campo della clinica. Il testo interroga questo contrasto, ripercorrendo la tradizione psichiatrica che ne ha prodotto il concetto e gli apporti decisivi della psicoanalisi rispetto all’idea stessa di legame sociale.
40,00 38,00

La svolta di Freud e l'attualità della clinica. Scenari alle origini della psicologia dinamica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 270
La via di Freud: obsoleta, superata, riduttiva, inattuale… Un “ritorno” a Freud, ancora cruciale per interrogarne-rifondarne il paradigma, è difficile da condividere nel campo stesso della psicoanalisi. “I figli di Freud sono stanchi” nel regno dei DSM, dove gli sforzi per render misurabile la soggettività raccolgono scientifico plauso, ma scarsi effetti. E dunque, herr Freud, che dire dei suoi risultati poco verificabili, delle falle dei suoi casi, delle sue costruzioni non oggettivabili, mescolate - chissà! - a qualche suo inconfessato fantasma…? Se la psicoanalisi non è ‘buona pratica’ di standard condivisi, è ancora accettabile una cura che… non cura? Che divarica guarigione ed esito terapeutico e che impudentemente si dichiara “interminabile”? “Malattia di cui vanta d’essere la terapia”, secondo un malizioso aforisma? Il volume interroga alcuni passaggi del corpus freudiano, per scoprirne la posta oggi ben viva: la traiettoria di una questione, che Freud inflessibilmente costruisce, con cui definisce un nuovo campo, concettuale e pratico, quello di un soggetto costruito intorno a una mancanza, tra desiderio e godimento. Campo di un’etica. La scommessa è che alla psicoanalisi si possa rivolgere ancora l’interrogativo del clinico d’oggi, alle prese con una domanda selvaggia, senza soggetto, e insieme con la sua feroce riduzione nella macina di godimenti ininterrogabili, sempre più mortiferi: il discorso delle cure vota la singolarità irriducibile del soggetto all’equivalenza/standardizzazione/scambiabilità delle merci, per farne un “puro consumatore”, catturato nel circuito senza tregua dei prodotti, fuori legame. Come raggiungerne la struttura? Come trattarne la perdita? Ritornare a Freud oggi, al realismo con cui considera un inquietante al di là del principio equilibratore del piacere, attualizza la posta che la psicoanalisi può e quindi deve oggi giocare, secondo le incidenze civili della sua clinica, della sua etica.
35,00 33,25

Dodici luoghi lacaniani della psicoanalisi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 174
Il commento di Lacan all’opera di Freud attualizza e rende fruibile nel nostro tempo tutta la portata rivoluzionaria e scientifica della psicoanalisi. Non è un’operazione di immediata comprensione e facile da intuire. Al contrario, necessita di operare con categorie concettuali difficili e in qualche modo controintuitive: qualcuna per tutte, i matemi lacaniani, la sua topologia dei nodi e quella delle superfici. Sono temi che fanno opposizione al discorso universitario, in una riduzione “manualistica” che li sterilizzerebbe. L’autore, psichiatra e psicoanalista, tratta, a partire dalla sua esperienza, dodici di questi temi evidenziandone la pregnanza ed esemplificandone il ritorno clinico come concreta possibilità d’intervento e di direzione della cura. In parti- colare, in un continuo rimando tra clinica individuale e clinica del legame sociale, i temi scelti sono còlti nel loro continuo divenire e nella loro declinazione attuale, nella quale si intuisce però il permanere di aspetti strutturali stabili, anche se tutt’altro che evidenti. Tra i temi scelti vi sono: il rapporto tra psicoanalisi e psicogenesi, l’identificazione, il posto del Reale nel discorso del soggetto, i sintomi, l’amore, i fenomeni di massa, la libertà, il divieto, la differenza sessuale, l’oggetto e il desiderio.
23,50 22,33

Il taglio del sintomo. Clinica ed etica dell'opzione lacaniana

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 320
Psicoanalisi oggi... Scommettere - ancora?! - su una clinica dell'inconscio, nell'esperienza personale, nell'uso 'terapeutico', nella formazione? Scandalo, oggi più di ieri: culturale, clinico, tecnico. La clinica d'oggi è clinica della non-domanda e rimemorare da un ovattato divano è decisamente demodé. Troppo tempo, troppo denaro, troppo pensiero. Sull'agire - distruttivo, fuori senso, fuori transfert - non c'è da rielaborare, ma da intervenire, e senza indugi. Tuttavia: la clinica dell'oblio, dell'immediatezza evidence, del senza pensiero, è davvero in opposizione alla clinica psicoanalitica?, che rischia di ritrarsi senza ragione dalla sfida. Già con Freud emerge un reale non assimilabile al piacere, intrattabile, reale che oggi si impone nella clinica come rifiuto delle coordinate simboliche dei legami. Traumaticità diffuse, frammentazioni identificatorie, padri pallidi, rinuncia del desiderio, panico senza nome, perplessità nel gender e nei passaggi generazionali, sfide mortifere perfino nello sport. Ma la confusa casistica postmoderna a ben vedere mette in gioco ancora - appena travestiti - i temi cruciali della psicoanalisi, in una sfida di bruciante attualità. Padre. Madre. Figlio. E figlia. Legami inaggirabili. Quale il reale della loro iscrizione oggi? L'insegnamento di Lacan presagisce queste derive e ne marca la via e la portata anche politica, in un percorso che mira a non mancare un nuovo passo, all'altezza della nostra epoca.
35,00 33,25

Quel che Lacan diceva delle donne. Studio di psicoanalisi

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 240
Se, con Freud, nell'inconscio non albergano che pulsioni parziali, come spiegare l'attrazione fra i sessi? La risposta freudiana evidenzia la mancata rinuncia alla madre. Freud ha poi tentato di convertire questa spiegazione anche al femminile, ma ha incontrato sorprese e smentite. Si è dovuta attendere la seconda metà del secolo perché in questo campo si introducesse del nuovo: per Lacan la differenza fra i sessi si può formulare distinguendo due tipi di godimento, a partire da due logiche opposte, quella del "tutto fallico" per l'uomo e del "non tutto fallico" per la donna. Questo volume intende chiarire e rendere attuale la portata dei contributi lacaniani alla questione della differenza fra i sessi nell'inconscio e nella civiltà.
33,00 31,35

Paranoie. Tra psichiatria e psicoanalisi: saperci fare con la psicosi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 174
Come tale la paranoia è una nozione quasi scomparsa dai testi di psichiatria. La si ritrova, un po' schiacciata e deformata dalla mancanza di spazio, tra le schizofrenie paranoidi e tra i disturbi paranoidi di personalità. Questo tipo di inquadramento nosologico non è casuale e rispecchia la difficoltà della psichiatria a mantenere operativa una nozione che Freud considerava in rapporto con lo sviluppo dei grandi sistemi filosofici e della quale Lacan dice, semplicemente, che è la personalità, spingendosi fino a sostenere che la conoscenza è in sé strutturalmente paranoica. In sostanza questo significa che la paranoia, più che la schizofrenia o i disturbi di personalità, è difficile da situare come patologia: riguarda troppo da vicino la nostra essenza di parlanti. Da qui la soluzione gordiana della psichiatria del terzo millennio: far scomparire la nozione di paranoia. Con questo testo l'autore tenta, in controtendenza, di mantenere viva la nozione e di dimostrarne la pertinenza sostenendo la capacità della nozione stessa di determinare concrete pratiche di cura come quelle riportate nella terza parte di questo libro. A partire dall'amore per la psichiatria si tratta di una messa in stato d'accusa della psichiatria stessa, ormai incapace di pensare le sue pratiche e di confrontarle con la complessità dell'oggetto con il quale si trova ad avere a che fare.
22,50 21,38

L'inconscio a cielo aperto della psicosi

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 228
L'inconscio rimosso della nevrosi Freud ha creduto di trovarlo "a cielo aperto" nella psicosi, manifesto e tuttavia intrattabile, chiuso all'intervento. Decenni più tardi, Jacques Lacan forgia per gli psicoanalisti un comandamento: non arretrare davanti alla psicosi. È più che una sfida, più che il rifiuto di ogni segregazione della malattia mentale. È un'incitazione a concepire i fenomeni della follia come parte integrante del destino dell'essere parlante. Il testo esplora le vie aperte dall'insegnamento lacaniano nell'approccio a soggetti che sono in preda a fenomeni di linguaggio così singolari che Lacan li definisce "martiri" del linguaggio, e tali da costituire un insegnamento per lo psicoanalista.
26,00 24,70

L'ora del falso sentire. Psicoanalisi e disturbi dell'umore

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 256
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci fa sapere che nel 2020 la depressione sarà la seconda malattia invalidante e la prima per diffusione nel mondo. Il contesto in cui questo avviene indica, da un lato, la caduta della trascendenza e la secolarizzazione, con il contestuale affermarsi in termini di opinione diffusa del primato del pensiero scientifico, e, dall'altro, l'apoteosi dell'individualismo come filosofia di fondo di un liberismo senza confini. L'individuo è portato così a "controllare" i propri sentimenti come i propri, cosiddetti, istinti. Anoressia e perversioni sessuali si affiancano così all'uso e all'abuso di sostanze e il ricorso, sempre più di massa, alla psicofarmacologia domanderebbe di essere trattato da questo punto di vista, ovvero come una variazione sul tema della tossicofilia, invece che incontrare un florido mercato che offre la panacea per la nostra, incomprensibile, ingombrante e inutile tristezza. Fin dalla sua invenzione la psicoanalisi si è declinata come uno strumento che consente di affrontare assieme, con un unico movimento, il disagio della civiltà e le forme, rigorosamente individuali, con cui si esprime. La lettura che Lacan fa di Freud rende quest'invenzione permanente e costituisce oggi un antidoto imprescindibile per non cadere nelle trappole contrapposte dello scientismo e dello spiritualismo.
32,00 30,40

25,50 24,23

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