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Feltrinelli: Eredi

Tutte le nostre collane

Jean-Bertrand Pontalis. La stagione della psicoanalisi

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 192
Jean-Bertrand Pontalis ha incarnato la ricchezza del pensiero psicoanalitico con la libertà di un attraversatore di mondi. Ha contribuito, insieme agli altri grandi psicoanalisti della sua generazione, alla riflessione sulle forme di sofferenza extranevrotiche e, soprattutto, a mettere in luce la necessità per l’ascolto analitico di una posizione costante di accoglienza dello straniero che ogni alterità rappresenta. Di quella che chiamava la quinta stagione, la stagione della psicoanalisi, una stagione fuori dal tempo, o creatrice di un altro tempo, Pontalis è uno degli interpreti più straordinari. La temporalità anacronica dell’inconscio, quella dell’infantile, insieme immutabile e introvabile, è la cifra dei suoi lavori, e continua a parlarci ancora oggi. Leggere Pontalis ci porta a ritrovare qualcosa che crediamo di aver sempre saputo, anche se non avevamo le parole per dirlo. Alla scoperta delle dimensioni più profonde dell’inconscio e della potenza dell’alterità nelle parole di Pontalis, tra i grandi psicoanalisti del secolo scorso.
16,00 15,20

Emanuele Severino

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 304
L’opera filosofica di Emanuele Severino si caratterizza per aver coniugato una profonda meditazione sul senso dell’essere e della verità con ciò che questo comporta sia riguardo al significato dell’agire umano nella storia, sia alla logica sottesa all’attuale dominio del sapere scientifico e della tecnica. Leonardo Messinese, avvalendosi anche di una serie di fonti inedite costituite dalle lezioni tenute da Severino negli anni in cui ha insegnato all’Università Cattolica di Milano, ricostruisce passo dopo passo le origini e gli sviluppi del pensiero del filosofo bresciano, dedicando ampio spazio agli anni giovanili e considerandone l’evoluzione anche in rapporto ad alcune importanti figure della filosofia contemporanea. Messinese chiarisce poi il significato autentico del “ritornare a Parmenide” e della critica al nichilismo dell’Occidente per i quali Severino è largamente noto e offre, infine, una serie di indicazioni metodologiche e osservazioni utili al lettore per confrontarsi, a sua volta, in modo personale con un pensiero al tempo stesso unitario e multiforme qual è quello severiniano.
18,00 17,10

Michel de Certeau

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 176
Accostarsi al pensiero di Michel de Certeau significa avvicinarsi a un oggetto vivo che sfugge ogni tipo di vera catalogazione. La sua opera attraversa, infatti, molteplici campi disciplinari che vanno dalla storia alla psicoanalisi, alla filosofia e alle scienze sociali. Figura quanto mai poliedrica, sacerdote gesuita, ha sempre accompagnato la sua attività di studioso all’insegnamento. Se ormai siamo abituati a leggere la crisi come un sintomo negativo della persona, della società e persino dell’esperienza di fede, dobbiamo invece ridarle un valore completamente nuovo e vedere in essa non la fine, bensì la vita che torna a essere viva. Ecco il contributo di un maestro come de Certeau. Luigi Maria Epicoco ci offre in questo profilo un resoconto dell’attualità del metodo del gesuita, storico e intellettuale francese, che rimette al centro la dimensione conflittuale contemporanea, assumendola attraverso quelle categorie in cui non viene meno l’alterità. La vita e l’opera di Michel de Certeau, pensatore costantemente attuale, teologo, filosofo e storico.
17,00 16,15

Dietrich Bonhoeffer. Esserci per il mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 208
Chi è stato Dietrich Bonhoeffer? Un teologo, un credente e un uomo impegnato fino all’estremo sacrificio nella pratica di un cristianesimo vivente, che ha incarnato la propria fede con libertà e alto senso di responsabilità in tempi difficili. Nel corso della sua breve e intensa esistenza Bonhoeffer non si è limitato a gettare le basi teoriche di un’etica cristiana, ma si è confrontato con scelte concrete e drammatiche, fino alla sofferta decisione del colpo di stato e dell’attentato a Hitler. Nello spirito di quella teologia biografica che Bonhoeffer ha messo in pratica, Ludwig Monti ci consegna un profilo non solo teologico, non solo filosofico e non solo biografico di uno dei più grandi teologi del XX secolo, ma lo fa parlare con le sue vive parole e ce ne dona l’alta testimonianza. Nella convinzione che, dopo la riflessione di Bonhoeffer, la visione del cristianesimo non può più essere la stessa. È una vita vera quella che Bonhoeffer ha vissuto e che ci ha lasciato in eredità nei suoi scritti così densi di realtà: quella “realtà” che “è Cristo”.
16,00 15,20

Carla Lonzi. Una filosofia della trasformazione

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 112
“Da quel momento ho iniziato a essere una donna, ho iniziato ad amare questo nome che non sentivo pronunciare nelle aule dove si studiava storia della filosofia. Da allora, non ho mai smesso di essere grata a Carla Lonzi, non ho mai smesso di imparare da lei e dalla sua vita, dai suoi scritti.” Così Annarosa Buttarelli presenta l’effetto dirompente che la lettura degli scritti di Carla Lonzi ha prodotto su di lei, allora giovane filosofa in formazione, e introduce oggi a noi la figura più singolare all’origine del femminismo italiano della differenza. Carla Lonzi ha mostrato la forza di una donna che sa andare via da dove non si può stare, da dove non è dignitoso stare, da dove non è pensabile stare per una donna. Infatti, è andata via dal mondo della cultura maschile, via dalla coppia uomo-donna in cui spesso (ancora oggi) c’è abuso e violenza, via dall’università e dalla ribalta della critica d’arte. La sua vitalità è inesaurita, come lo è quella delle donne di genio che sono riuscite nell’impresa più difficile che esista: cambiare la storia umana e la cultura attraverso azioni e pensieri imprevisti destinati a diventare inaggirabili e imprescindibili. Recentemente riscoperti dopo anni di oblio, gli scritti di Carla Lonzi sono tornati a essere letti e discussi dalle nuove generazioni che potranno qui trovare il suo primo profilo biografico e intellettuale completo.
16,00 15,20

Franco Basaglia

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 224
Avvicinarsi all’esperienza di Franco Basaglia non è un’impresa facile. Bisogna fare i conti con la sua irriducibile complessità. La formazione scientifica e il pathos filosofico, l’attenzione ai saperi critici e l’impegno pratico e politico formano una fitta trama che non trova immediato riscontro in una cultura caratterizzata dallo specialismo e dal pragmatismo. Tuttavia, proprio qui risiede l’interesse di trasmettere oggi Basaglia: il suo percorso, sebbene radicato nel campo specifico della psichiatria, consente di affacciarsi su un orizzonte problematico molto più variegato, e ciò lo rende uno strumento fecondo non solo per gli addetti ai lavori. Crocevia di incontri tra voci, linguaggi e saperi diversi, l’esperienza di Basaglia ha fatto sì che la follia e l’esclusione di cui soffrivano le persone internate nei manicomi cessassero di essere un affare da specialisti, per diventare un problema che riguardava tutti, personalmente e collettivamente. A distanza di oltre quarant’anni dall’approvazione della legge 180 del 1978 e dalla scomparsa del suo ispiratore, Mario Colucci e Pierangelo Di Vittorio, già autori della prima monografia su Basaglia, tornano a riflettere su di lui cercando di collegarne il lascito con la nuova ricezione sviluppatasi in Italia e nel mondo. Con una duplice funzione: da un lato farne emergere con maggior forza la dimensione “universale”, dall’altro fornire una sintesi ragionata della sua risonanza teorica e pratica. L’“inattualità” di Basaglia può essere oggi una salutare scossa per continuare a costruire quell’incontro con la condizione umana della follia da lui perseguito per tutta la vita. Che cosa rappresentano oggi Franco Basaglia e la storia della deistituzionalizzazione in Italia e nel mondo? Qual è lo stato attuale della ricezione del suo pensiero e dell’esperienza di trasformazione da lui promossa? Quali riflessi evidenti o misconosciuti sono rintracciabili nella cultura critica dei nostri giorni nel campo della salute mentale e, soprattutto, al di fuori di questo?
16,00 15,20

Maurice Merleau Ponty. L’apparire del senso

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 192
Il corpo a corpo che Luca Taddio intrattiene con Merleau-Ponty e la sua eredità ci conduce verso una filosofia della relazione: il visibile viene letto come una virtualità dell’Essere, ovvero come una dinamica continua e non esauribile che sul piano epistemologico dà forma ai due poli comunemente noti come “realtà” e “apparenza”, ma che sul livello ontologico svanisce sino a scomparire. L’Essere non può che darsi in tutte le proprie relazioni. È da questa specifica angolazione che ci viene restituita l’opera di Merleau-Ponty, attraverso una lettura che rappresenta un punto di ingresso nella filosofia allo scopo di risvegliare il senso che ci orienta e lega alle cose stesse. L’analisi della percezione, epicentro su cui gravitano le principali questioni qui affrontate, si interseca con il piano dell’Essere, mentre il senso dell’apparire viene fatto scaturire dalla nostra inscindibile relazione con il mondo. Tali questioni teoriche vengono discusse attraverso alcuni esempi – tratti principalmente dalla psicologia della Gestalt – dai quali emergono le implicazioni teoriche che regolano il rapporto apparenza-realtà. È da questo metodo di lavoro, vicino a quello di Merleau-Ponty e al suo incessante scavo critico all’interno delle scienze, che Taddio intende restituirci tutta l’attualità del suo pensiero. Una fenomenologia da cui possiamo ricavare alcuni strumenti per interrogare il mondo odierno e le sue trasformazioni. Cosa significa cogliere il senso dell’apparire come una virtualità dell’Essere? Possiamo rileggere le opere di Merleau-Ponty muovendo da questa prospettiva teorica? Luca Taddio dialoga con Merleau-Ponty attraverso lo studio della percezione a partire da un certo modo di intendere la fenomenologia come punto di ingresso nella filosofia e strumento d’analisi del sapere scientifico contemporaneo.
16,00 15,20

Aristotele. Il pensiero e l'animale

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 256
Cosa può significare, oggi, ereditare Aristotele? È possibile accogliere l’antico senza finire vittime della commemorazione, intrappolati nei tediosi codici del canone? O non è forse tempo di disfarci di figure ingombranti del passato, proprio per emanciparci e far spazio al futuro? Eppure il passato non ha esaurito il suo corso vitale, non è stato compreso a fondo. Potrebbe così accadere che le figure dell’antico ci appaiano meno evidenti del previsto, che a ben vedere non si prestino a sommarie riduzioni. Ereditare, di Aristotele, insieme a dottrine e assiomi anche i dubbi, le aperture, il mutismo, comporta prendere atto che la persistenza dei problemi non indica fallimento o paralisi. È un segnale della gravità delle domande fondamentali e della serietà richiesta nell’affrontarle. Comporta disimparare l’Aristotele ricevuto, sottrarlo dall’edificio della trasmissione tradizionale, riconoscere impasse e difficoltà, affinare l’ascolto. E, così facendo, tentare di cogliere nella parola antica l’alterità, la lontananza, ciò che deve essere ancora udito e che, forse, resta a venire. Nella coscienza che la cristallina elaborazione del pensiero razionale si fonda nella vita, non viceversa; e che la vita, a un tempo vulnerabile e immensa, resta indefinitamente eccedente rispetto al logos che pure la attraversa e le appartiene.
17,00 16,15

Jacques Lacan

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 224
"Aristotele è l’erede per eccellenza. Nessuno ha valorizzato come lui i predecessori, riconoscendo il debito nei loro confronti. La sua è una grande lezione sul pieno e sul vuoto della trasmissione, sulla consapevolezza di appartenere a un tempo e a un luogo in cui riecheggiano altri tempi e altri luoghi. Cosa può significare, oggi, ereditare Aristotele? È possibile accogliere l’antico senza finire vittime della commemorazione, intrappolati nei tediosi codici del canone? O non è forse tempo di disfarci di figure ingombranti del passato, proprio per emanciparci e far spazio al futuro? Eppure, forse il passato non ha esaurito il suo corso vitale. Forse non è stato compreso a fondo. Potrebbe così accadere che le figure dell’antico ci appaiano meno evidenti del previsto, che a ben vedere non si prestino a sommarie riduzioni. Ereditare, di Aristotele, insieme a dottrine e assiomi, anche i dubbi, le aperture, il mutismo, comporta prendere atto che la persistenza dei problemi non indica fallimento o paralisi. È un segnale della gravità delle domande fondamentali e della serietà richiesta nell’affrontarle. Comporta disimparare l’Aristotele ricevuto, sottrarlo dall’edificio della trasmissione tradizionale, riconoscere impasse e difficoltà, affinare l’ascolto. E, così facendo, tentare di cogliere nella parola antica l’alterità, la lontananza, ciò che deve essere ancora udito e che, forse, resta a venire. Nella coscienza che la cristallina elaborazione del pensiero razionale si fonda nella vita, non viceversa; e che la vita, a un tempo vulnerabile e immensa, resta indefinitamente eccedente rispetto al logos che pure la attraversa e le appartiene".
16,00 15,20

Walter Benjamin. Pensare per immagini, inventare gesti

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 256
Benjamin il fuggitivo, l’esiliato, l’outsider. È da fuggitivo che l’intellettuale tedesco scrive come nessuno ha ancora scritto. È da outsider, incapace di trovare un posto nella cultura della sua epoca, che è costretto a creare il proprio percorso. Un percorso frammentario, indisciplinato, anarchico, che dà vita a forme nuove di pensiero, che si offre come rifugio intellettuale a tutti coloro che coltivano una visione inattuale del mondo. Frammentata è anche l’anomala collezione di oggetti, temi, domande che coabitano dentro il grande cantiere dei Passages di Parigi, a cui Benjamin lavora fin dal 1927 ma che lascerà incompiuto alla sua morte. In quest’opera, all’apparenza sulla Parigi simbolo del capitalismo ottocentesco, tornano le grandi figure, i motivi teorici, gli intrecci speculativi di tutto il cosmo concettuale del filosofo. Perché il passage – il corridoio di vetri e specchi che attraversa palazzi e in cui si susseguono in sequenza negozi eleganti – “è una città, anzi un mondo in miniatura”, in cui si raccolgono le tracce che con il tempo si sono depositate nelle cose, nei luoghi, nelle immagini. Frutto di un pensiero rigoroso ma intensamente poetico, i Passages sono un’opera mai definitiva, sempre capace di nuova vita. Per questo rileggerla permette di trovare nel pensiero di Walter Benjamin combinazioni inedite. Nuove strade si aprono ed è possibile ripercorrere quanto già scritto come qualcosa che non è stato ancora letto e, forse, neppure scritto fino alla fine, una volta per tutte. Percorrendo gli spazi letterali e simbolici della metropoli, Benjamin rintraccia i motivi segreti della grande costruzione culturale europea. Perché il pensiero nasce dall’incontro con le cose: dai volti, dai nomi, dalle figure attraverso cui la modernità disegna i suoi percorsi enigmatici.
18,00 17,10

Michel Foucault

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 144
“L’incontro con il pensiero di Michel Foucault, alla metà degli anni settanta, ha riempito e arricchito il mio percorso fenomenologico,” scrive Pier Aldo Rovatti, “costruito sul rapporto con Enzo Paci e sul lavoro di direzione della rivista ‘aut aut’. La questione del potere, collocata storicamente, ha dato concretezza alla mia idea di esercizio filosofico. Qui, anche attraverso alcuni brevi testi che via via ho scritto, testimonio un itinerario che per il pensiero debole si è rivelato decisivo.” Pier Aldo Rovatti è uno dei più grandi interpreti del pensiero di Michel Foucault e ci guida attraverso una lettura intima e carica di memoria al cuore della grande domanda sul rapporto fra vita e verità.
16,00 15,20

Judith Butler

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 192
Che cos'è la differenza sessuale? Ogni volta che questa domanda viene derubricata a "questioni di genere", come titola l'opera più celebre di Judith Butler, si cade in un equivoco. La domanda perde tutto il suo carattere esplosivo. Proprio per questo Butler ha scritto poco dopo un secondo libro, "Bodies That Matter", "corpi che contano" ma anche "corpi che fanno problema". Per rimarcare che non si può parlare della differenza tra uomo e donna senza considerare la corporeità (i corpi "contano"), la cui natura è però tutt'altro che pacifica (i corpi "fanno problema"). L'ontologia, infatti, è già da sempre politica: ogni mappa del mondo è un modo di orientarsi in esso indirizzandovi la propria azione. Perciò il problema della differenza sessuale è, insieme, ontologico e politico: dimmi che cos'è reale e ti dirò che fai. Analogamente, dimmi che cos'è la differenza sessuale e ti dirò come agisci, come ti collochi nel mondo, come ti poni rispetto al conflitto che la differenza incarna. Le due domande sono una sola, la domanda filosofica per eccellenza, quella che chiede conto del reale e della tua stessa posizione in esso, non a caso al centro delle prime riflessioni di Judith Butler. Perché Butler non è solo una femminista, un'attivista Lgbt+, un'intellettuale militante. È una filosofa. E fare filosofia significa toccare il punto in cui ontologia, epistemologia e politica si svelano già da sempre intrecciate in un nodo indissolubile. Forse il sesso è già da sempre genere: non c'è un'essenza naturale o un nocciolo ontologico dell'essere uomo e dell'essere donna. La differenza sessuale è una questione di segni e di ciò che quei segni permettono o non permettono di fare.
16,00 15,20

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