Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 232
Cos’è la natura selvaggia? Un luogo remoto da preservare, una risorsa da proteggere, un’idea romantica? O piuttosto una dimensione dell’essere, una qualità radicale e interiore capace di riconnetterci alla nostra essenza più autentica? In questa raccolta di saggi, densi di poesia ma anche di precisione analitica, Gary Snyder – poeta, ambientalista e figura chiave della Beat Generation – ci accompagna in un viaggio che intreccia esperienze in montagna, studi di ecologia profonda, insegnamenti del buddismo Zen e riflessioni sul linguaggio, sulla civiltà, sulla libertà. La "wilderness" – il concetto cardine di queste pagine – è molto più di uno spazio geografico: è una modalità di esistenza, un ordine spontaneo che precede e sfida quello imposto dalla società industriale. "La pratica del selvatico", suggerita qui con forza pacata e visionaria, è una via per ristabilire il contatto con la realtà materiale e spirituale del mondo; è al tempo stesso atto individuale e gesto politico, resistenza culturale e forma di cura collettiva. Dalle foreste del Pacifico nord-occidentale alle tradizioni sciamaniche e taoiste, dal ricordo delle culture indigene americane alla critica del linguaggio che addomestica il pensiero, Snyder propone un’alternativa radicale ma concreta: riscoprire il nostro posto nel cosmo come parte integrante del Tutto, e non come i suoi dominatori. Un invito urgente e gentile a "tornare a casa", dove “casa” è la Terra, e dove noi saremo, finalmente, suoi ospiti consapevoli.