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Pacini Editore

Tutti i libri editi da Pacini Editore

Borghi paesi e valli delle Alpi Apuane. Connotazioni storico geografiche, naturalistiche e di costume nella biodiversità del paesaggio. Volume Vol. 5

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 283
"Un volo sopra cime irripetibili. Dopo aver descritto l'ambiente delle Alpi Apuane, con in primo piano la vita dei borghi e delle loro peculiarità, una sensazione di incompletezza ci avvolgeva; è nata allora l'idea di un quinto volume che prendesse in considerazione altri aspetti del territorio Apuano. Non avendo completa e approfondita conoscenza del territorio in tutti i suoi più variegati e complessi aspetti, ci siamo rivolti a coloro che questa competenza, ognuno nel proprio settore, hanno acquisito da tempo, perché ci aiutassero a completare il grande affresco delle Alpi Apuane. Abbiamo loro chiesto un sacrificio: condensare in poche pagine pensieri che richiederebbero ben altro respiro, un impegno non facile da realizzare, ma che hanno accettato di buon grado. Ed è proprio grazie all'entusiasmo dimostrato, nell'essere partecipi a questo progetto, che abbiamo potuto realizzare una ulteriore tappa del nostro cammino: una escursione completa fra cielo e mare, sotto le nuvole a cavalcioni di un airone, per parlare di queste montagne e di come le sue rocce si sono formate, per raccontare le straordinarie bellezze storico-paesaggistiche di un ambiente che ha ospitato popoli antichi e immortalato artisti che hanno tratto dal marmo figure leggendarie: per svelare i segreti delle maestà, delle tradizioni popolari e della gastronomia, ma anche i segni rupestri lasciatici da remote civiltà; per parlare della laboriosità e dell'ingegno di antiche popolazioni che, attraverso l'agricoltura, la pastorizia e l'artigianato, hanno condotto una vita dignitosa pur nella povertà dei mezzi. Infine per ricordare le tragedie vissute fra queste montagne durante la seconda guerra mondiale, che ancora una volta ci mostrano l'uomo nelle sue grandezze e miserie." (Guglielmo e Pietro)
12,50 11,88

«Concordes in charitate». Storia del movimento federale delle Misericordie

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 206
Centoventi anni fa, un gruppo di uomini visionari e allo stesso tempo attenti ai valori della tradizione si riunirono a Pistoia per discutere dell'idea federale. Da allora, la vita della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia è parte significativa delle vicende che hanno caratterizzato il nostro paese: anno dopo anno, la Confederazione — e le Misericordie con essa, prima e dopo la nascita del loro organismo di rappresentanza — è sempre stata immersa nella vita delle comunità, concretamente presente nel tessuto sociale del momento, in ogni luogo dove è stata chiamata a testimoniare la propria identità e i propri valori. Attraverso documenti d'archivio inediti e un ricco commento fotografico, questo libro racconta la storia di un movimento che nel tempo ha saputo coniugare tradizione e innovazione, concretezza e speranze, servizio e carità. Un movimento fatto di donne e uomini capaci di rendere migliore la società in cui sono vissuti e di trasformare un ideale in testimonianza quotidiana. Prefazione di Franco Cardini.
28,00 26,60

Il pensiero e l’emozione. La rappresentazione del sogno nella letteratura

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 272
22,00 20,90

Gente di Volterra

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 205
«...Gente come gruppo discendente da un ceppo comune, in questo caso Volterra [...] con il suo timbro, con il suo carattere determinato da una particolare architettura ossimorica, fatta di integrazioni di opposti: sarcasmo e romanticheria, idealismo e realismo, esibizionismo e riservatezza, cocciutaggine e duttilità. Aspetti molto vistosi soprattutto fra gli intellettuali siano essi scrittori, artisti, strateghi, uomini politici. Il periodo di cui mi sono occupato va dal primo secolo avanti Cristo al Novecento con salti dovuti non alla mancanza di spiriti degni della morbida roccia del Poggio, ma alle mie preferenze, ai miei gusti. In fin dei conti, si tratta di un’antologia e i fiori da rendere memorabili li scelgo io. Questa è la Volterra che io ho preferito far conoscere. Nella carrellata di eruditi, di principi della chiesa, comandanti militari ed eroi popolari, va da sé che ho trattato con molta cura principalmente questi ultimi anche per il fatto che, in genere, non vengono ricordati, essendo appunto, anche in senso non elencativo, proprio gli ultimi. Io che non sono un esperto della storia di Volterra né vista come paragrafo della storia grande, né come “cronaca familiare”, sono rimasto davvero strabiliato per la presenza di ammiragli di fama tra la nostra gente. Mi è venuto subito in mente lo scherzoso appunto di Carlo Emilio Gadda che, a proposito del “marinaro/ biondo che dal Gianicolo spronava/ contro l’oltraggio gallico”, si domandava che cosa ci facesse un marinaio a cavallo sull’augusto colle di Roma. Ma che ci facevano tutti questi nobili volterrani sulle navi ad “anguillare” il mare? Ma torniamo alle riflessioni sulla forma del mio piccolo contributo. Scrive Carlo Cassola: “Per uno studioso locale le maggiori soddisfazioni sono costituite non tanto dalle pubblicazioni in sé (lette da pochissimi e fatte generalmente a proprie spese;) quanto dalle citazioni. Così Romualdo Cardarelli, con legittimo compiacimento, mi riferisce che il Brown, nella sua Cosa, History and Topography, lo ha citato venti volte”. Quindi, niente epigoni del Guidotti di Scarlino, archeologo, professore di recitazione, schermidore e poeta, autore di un sonetto sul suo paese e sul quale si sofferma Luciano Bianciardi nel primo capitolo del suo Il lavoro culturale. Solo personaggi che, da volterrani, hanno onorato assieme la piccola e la grande patria (heimat e vaterland, secondo la distinzione di quel popolo attento alle sfumature che è quello tedesco). E, quindi, preti, vescovi, papi, umanisti, pittori, inquieti di ogni tendenza. Sono quasi assenti i politici diciamo così professionali (ho inserito solo quelli che hanno mantenuto alto il patto d’onore con la propria origine, con la propria gente) non per indulgere anch’io alla moda disdicevole dell’antipolitica, ma perché in genere si tratta di personaggi che non evidenziavano niente di notevole da essere apprezzato da noi e dalle future generazioni...» (Il Curatore)
25,00 23,75

Orme pisane in Sardegna. Immagini di storia e di affetti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 132
"La mostra 'Orme pisane in Sardegna. Immagini di storia e di affetti', di cui questo volume è insieme causa ed effetto, unisce molti motivi legati all'Università di Pisa e ad alcune sue eccellenze nella ricerca e nella didattica. Se intorno al tema degli antichi rapporti politici e culturali con la Sardegna si erano ritrovati, nel 1994, autorevoli docenti come Giovanni Padroni, Maria Laura Testi Cristiani e Marco Tangheroni, riproporre oggi i loro interventi consente di misurarne, in un contesto solo apparentemente divulgativo, la densità di pensiero e di metodo. Le fotografie di Giovanni Padroni sono da leggere non solo nell'indubbia qualità estetica, ma anche come risultato di un impegno scientifico rivolto alla riflessione sui rapporti tra arte, economia, patrimonio culturale e sui linguaggi a questi legati. Così come le pagine di Maria Laura Testi Cristiani testimoniano un'alta tradizione di studi storico-artistici, che parte dal magistero di Carlo Ludovico Ragghianti per offrire ulteriori stimoli alle nuove generazioni di studenti e studiosi. In tale prospettiva, il ricordo di Marco Tangheroni e della sua straordinaria biografia didattica e scientifica all'interno della comunità accademica rappresenta, oltre all'emozione di una indelebile trama affettiva, un notevole documento sul valore di un "maestro" e di una "scuola" come principio della trasmissione dei saperi. Il fatto che le storie così proposte siano accolte e raccontate nella mostra allestita presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi aggiunge altri motivi di interesse. Non solo per ricordarne la qualità delle collezioni, che comprendono anche il nucleo di disegni di Fernando Vallerini donati all'Università di Pisa, ma anche per sottolineare la qualità e varietà di proposte espositive con cui il Museo della Grafica si conferma prezioso riferimento nel sistema museale della città e del suo Ateneo." (Paolo M. Mancarella, Rettore dell'Università di Pisa)
20,00 19,00

Nazionalismi, letteratura e plurilinguismo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 159
A 100 anni dalla fine della Grande Guerra ricordiamo l'Europa disastrata dalle due guerre mondiali, apice del nazionalismo per il quale la guerra è congenita. Anche se ha perso, quindi, ogni legittimazione morale e storica, esso non è scomparso e in momenti di crisi riemerge. Ad esso si contrappone la costruzione di entità sovra-nazionali che fanno del multiculturalismo e dell'interculturalità elementi fondanti. Il nazionalismo è una fede secolarizzata che penetra nei più remoti angoli dell'esistenza. Perciò anche la dimensione estetica della sua comunicazione risulta centrale per la sua diffusione, come anche nel caso dei modi d'essere multi- e interculturali. La letteratura, nel suo modo peculiare di analisi e costruzione estetica del mondo, coinvolge la soggettività tutta e contribuisce alla sua modellazione. Essa occupa il centro delle indagini qui raccolte, collegandosi in un discorso dialettico di reciproca fecondazione con la storiografia e la linguistica.
18,00 17,10

After the Flood. Images for disaster risk reduction. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 96
“Quando raccontiamo l'alluvione del 1996 in Versilia e Garfagnana non sappiamo bene come definirla: "disastro" o "catastrofe"? Qualcuno ha risolto il problema usando entrambi i termini, poiché ritenuti sinonimi perfetti. Eppure, il confronto tra i loro significati corretti evidenzia alcune differenze, sia nella forza distruttiva verso cose e persone, così come negli effetti e nelle reazioni indotte all'interno delle comunità umane. La catastrofe è la devastazione pressoché totale che annienta o piega luoghi e individui per sempre o per molto tempo; il disastro è ancora un evento improvviso e distruttivo, ma che consente a comunità, famiglie e persone di ricostruire il loro domani, dopo una prima fase drammatica e sconvolgente. In questi termini, l'alluvione del 1996 è stata più un disastro che una catastrofe. La maggiore differenza l'ha fatta il post-alluvione, che è divenuto un modello di ricostruzione non solo di case, strade e ponti, ma soprattutto di solidarietà, rapporti umani e comportamenti collettivi. Le antiche comunità di Cardoso e dintorni sono rimaste negli stessi luoghi della tragedia, dove vivevano da secoli e dove hanno lentamente ricostituito, dopo l'alluvione, illoro tessuto connettivo. (…) Per questi motivi Joakim Kocjancic ha raccolto le immagini di una comunità ritrovata venti anni dopo l'alluvione e forse divenuta, col tempo, più consapevole dei rischi ancora presenti. Le pagine del suo libro mostrano gli sguardi di persone temprate dall'esperienza, con qualche segno di tristezza negli occhi di alcuni di loro. Le foto in bianco e nero, con i bordi sfuocati, ci danno un senso di luogo senza tempo o forse di un tempo sospeso tra questo e l'altro secolo.” (Alessia Amorfini e Antonio Bartelletti)
19,00 18,05

Dalla città buontalentiana alla città contemporanea

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 160
Gli autori ripercorrono, in modo sintetico, la storia della città portuale con particolare riguardo all’economia e allo sviluppo urbanistico, con gli stili architettonici ed artistici che l’hanno attraversata. Classico il periodo: i quattro secoli che vanno dal progetto buontalentiano della fine del Cinquecento alla ricostruzione postbellica, nella seconda metà del Novecento, assai meno classico il punto di vista degli autori, che guardano in modo nuovo e diverso momenti e aspetti decisivi della storia di Livorno. Dall’inizio alla fine. Già definita città del Principe, Livorno ha invece avuto un carattere aziendale che ne ha marcato la sua assoluta unicità, e non solo in Toscana, mentre nella ricostruzione novecentesca e postbellica si rilevano criteri di qualità completamente disconosciuti da una prevalente pubblicistica ancora influenzata dai motivi contingenti di cronache d’epoca. Una storia postmoderna, quindi, categoria della storiografia composita ma caratterizzata dalla necessità di superare gli stilemi interpretativi, e che nel caso ha il pregio di rivalutare la città e il porto.
19,00 18,05

Ha Noi Viet Nam. Ediz. italiana e vietnamita

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 60
“Questo libro raccoglie appunti fotografici di frequenti viaggi effettuati per lavoro fra il luglio 2015 e il maggio 2018, spunti per meditazione e momenti di ammirazione per una città e un popolo che sono stati, entrambi, una piacevole scoperta. Mi sono avvicinato al Vietnam senza particolare preparazione al primo viaggio; mi sono lasciato trasportare dal fatto che quei viaggi avevano uno scopo di lavoro e non ho pensato di poter sfruttare i momenti liberi come un normale turista. Sono arrivato avendo in mente l'idea del Vietnam che mi ero costruito fra fine anni sessanta e metà degli anni settanta, quando, da piccolo, mi trovavo tutte le sere di fronte al telegiornale che mi guardava mentre cenavo, proponendomi quotidianamente immagini di guerra e di brutture. Per fortuna dal primo momento Hanoi ha dato di sé una immagine totalmente diversa: una città piena di gioia, o meglio, piena di gente piena di gioia; persone felici di vivere, di muoversi, di conoscerti, di parlare con te, di sapere quello che pensi di loro e delloro paese. Dal primo momento è stato amore a prima vista, viene da dire ricambiato, tanto che ad Hanoi sono anche tornato in vacanza con chi condivide le emozioni della mia vita ogni giorno: per condividere con questa persona, appunto, le emozioni, forti, in certi casi fortissime, i rumori, gli odori che lo città e lo gente del posto sono in grado di generare. Spero che queste immagini diano a chi le guarda almeno una parte delle emozioni che Hanoi mi ha dato e che possano spingere il lettore a mettere il naso di persona in questo angolo di mondo così lontano.” (dalla Premessa)
12,00 11,40

Metamorfosi dei «topoi» nella poesia europea dalla tradizione alla modernità. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 246
«Questa ricerca parte dal celebre studio Europaeische Literatur und Lateinisches Mittelalter (La letteratura europea e il Medio Evo latino) del 1948 dove Ernst Robert Curtius ricostruisce una linea di continuità tra antichità classica e letteratura europea moderna sulla base comune della letteratura latina medievale. Al progetto dello studioso tedesco, già concepito una ventina d’anni prima, era anche sotteso un intento politico, quello di individuare l’unità di questa tradizione nello spazio e nel tempo a fronte del caos spirituale contemporaneo avviato a deflagrare nel conflitto mondiale. Dello studioso spicca una immagine nella memoria che è a suo modo eroica, quella di un uomo che lavorava, negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, in una modesta biblioteca privata, dentro a un appartamento le cui finestre erano state frantumate dalla esplosione delle bombe. Qualcuno ha definito Curtius un “umanista della guerra fredda”, alludendo al suo conservatorismo politico; ma quel progetto concepito negli anni ’20-’30 della “trahison des clercs” appare come una risposta coerente alla grande sfida intellettuale e politica come la si percepiva in Germania in quegli anni, allorché egli portò a coscienza l’imminente caduta della “mente germanica”, reagendo alla Krisis con la proposta di un umanesimo integrale fondato sulla retorica antica e, nella modernità, sulle sue matrici cristiane. Se questo libro è la aristocratica difesa di un ideale che possiamo chiamare “l’Europa dello spirito”, è anche però il prodotto storico di una particolare generazione, quella che raggiunse la sua maturità durante gli anni venti del secolo, fra cui Curtius annoverava compagni di strada come Gide, Ortega e, soprattutto, Eliot. Nella sua prospettiva di lunga durata, il grande romanista indica dunque nel Medioevo latino e cristiano, piuttosto che nel Rinascimento e nella classicità tradizionalmente intesa, la radice di un nuovo umanesimo garante dell’unità spirituale dell’Europa. E individua nella retorica i principi normativi di un sistema il cui tessuto connettivo è costituito dai topoi: ovvero, quel repertorio di costanti morfologiche che costituiscono l’ossatura della tradizione letteraria occidentale. I topoi nascono dalla forza di esemplarità che spinge i poeti a imitare (ed emulare) certi prodotti letterari autorevoli, consacrati dalla tradizione (la Bibbia e i Classici, in particolare): essi vivono infatti sul punto di tensione fra tendenza conservativa e spinta innovativa del sistema letterario assicurando la continuità della tradizione nel momento in cui la loro variazione incessantemente la riscrive. La natura iterativa che li caratterizza riguarda tanto le forme che si irrigidiscono in formule, quanto i contenuti che si cristallizzano in luoghi comuni...» (Sergio Zatti)
22,00 20,90

Come si mangia l'olio. Con la carne, le verdure e i dolci, il terzo manuale pratico di abbinamento gastronomico con l’olio extra vergine di oliva. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 180
"L'olio extra vergine di oliva è l'alleato ideale del cibo. Non solo, è al suo servizio e trae da esso l'energia per autodeterminarsi ed esaltare quello che accompagna. Lo è sempre stato ma lo è adesso ancor di più perché lo si conosce meglio e soprattutto, facendolo sempre meglio, si conferisce all'olio extra vergine di oliva una personalità propria che nell'alimentazione si pone al pari di tutti gli altri ingredienti. Siamo in grado di elencare, oggi, tantissimi sapori ed aromi sprigionati dall'olio extra vergine di oliva e ne contiamo così tanti che siamo in grado di unirli consapevolmente ai tanti sapori ed aromi che gli alimenti regalano al nostro gusto. Questo libro, nelle sue tre edizioni, ha avuto come titolo un'affermazione che ha trovato forza nella nostra attività quotidiana del mangiare perché, appunto, che cos'è che mangiamo? Il cibo o l'unione degli ingredienti che lo formano? Ancora ci chiediamo: in quale alchemica formula gli ingredienti si uniscono tra loro? E noi, mangiamo il cibo o l'olio a cui lo accompagnamo? L'olio extra vergine di oliva è un prodotto che appartiene alla storia dell'uomo così come a tutte le sue pratiche che ha adottato nel tempo per perseguire il buon vivere, comprese quelle spirituali; ha peculiarità ancora non del tutto esplorate così che il suo fascino, proprio di tutte le cose in natura, aumenta ogni giorno e ci lega ad una continua comparazione di quello che è e quello che consacra. L'olio ci rimanda all'arcaicità della tradizione, dà calore, emozione, dà salute e soprattutto dà amore e appartenenza alla terra che viviamo. Anche questa volta abbiamo fatto un grande percorso, incontrato grandi produttori di olio e grandi interpreti della cucina. Da tutti abbiamo compreso che la cultura di questa eccellenza non è un argomento finito e siamo contenti di avere ancora tanto da imparare. Buona lettura, felicità e buon olio a tutti." (Gli autori)
40,00 38,00

Ricerche storiche. Volume Vol. 2

Libro: Libro di altro formato
anno edizione: 2019
pagine: 154
Rivista quadrimestrale di storia fondata da Ivan Tognarini Nato all’inizio degli anni Settanta, il periodico «Ricerche storiche», fin dai primi numeri, si è distinto nella promozione di iniziative di studio e di ricerca su questioni relative a grandi nodi della storia economica, sociale e culturale, italiana ed europea, dal Medioevo all’Età contemporanea. La rivista ha una parte monografica o tematica e una miscellanea i cui contenuti sono sottoposti a referaggio.
19,00 18,05

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