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Einaudi

Tutti i libri editi da Einaudi

Il filo scarlatto

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 384
Isobel ha il dono di «vedere» i colori: la voce della madre è un torrente di zaffiro screziato di smeraldo, quella del padre un morbido caramello e la lettera «A» è scarlatta, da sempre. Crescendo, Isobel impara a domare il suo talento per creare ricami straordinari. E quando si trasferisce a Salem, nel Nuovo Mondo, insieme a un marito con il vizio dell’oppio, e incontra un affascinante e tormentato giovane scrittore di nome Nathaniel, l’ago diventa la sua risorsa più preziosa. Con strepitosa inventiva Laurie Lico Albanese ci regala il ritratto della musa immaginaria che avrebbe ispirato a Hawthorne la protagonista di “La lettera scarlatta”. Isobel e Nat s’incontrano a Salem nel 1829, più di un secolo dopo i famosi processi alle streghe di cui fu teatro la cittadina. Eppure, sotto la superficie di florida compostezza di quel piccolo porto sull’oceano, serpeggiano ancora le tensioni tra i discendenti di accusatori e accusate. Isobel, dal canto suo, ha i capelli rossi proprio come la trisavola Isobel Gowdie, condannata per stregoneria in Scozia nel Seicento e sfuggita per un soffio all’impiccagione. E proprio come lei, vede esplosioni di colore là dove gli altri sentono solo parole o leggono le nere lettere dell’alfabeto. La madre, che le ha insegnato l’arte del ricamo, le ha sempre detto di non parlare del suo dono dei colori con nessuno, per non destare sospetti, e piano piano Isobel capisce che forse il suo era un invito più generale alla cautela. Quando lei e Nat s’incontrano, entrambi combattuti tra segreti e aspirazioni, le parole del giovane scrittore le appaiono di un regale rosso e oro, un richiamo potentissimo, soprattutto dopo che il marito si è imbarcato per andare in cerca dell’elisir di lunga vita. Costretta a cavarsela da sola, a fidarsi unicamente del suo ago, Isobel dovrà fare i conti con la rigida società di Salem, dove non tutti sono considerati americani alla stessa stregua. Ad aprirle definitivamente gli occhi su questo punto sarà la sua vicina Mercy, figlia di una schiava liberata. Nell’immaginare un retroscena fittizio per “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne, Laurie Lico Albanese tesse un grande e compiuto arazzo della società americana di inizio Ottocento, mettendo però al centro le donne, con la loro solidarietà e forza creativa.
20,00 19,00

La neve in fondo al mare

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 192
Matteo Bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale. Scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare sé stessi. E ci mostra, con onestà e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell’essere genitori, che pure nel buio continua a brillare. Perché è difficile accogliere la verità di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. Ma l’amore porta sempre con sé una rinascita. Un padre e un figlio, dentro una stanza. L’uno di fronte all’altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell’altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere più all’altezza del proprio compito. Con la voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.
17,00 16,15

La vita decente. Una morale per tutti noi

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 224
In un mondo pieno di sofferenza e ingiustizia, è facile farsi sopraffare da un senso di disperazione e impotenza, o sentirsi in colpa per non avere fatto abbastanza per modificare tale situazione. Perfino se avessimo donato ad altri tutto ciò che avevamo dedicandoci solo a opere di bene, saremmo ben lungi dal risolvere tutti i problemi del mondo. Eppure in qualche misura li avremmo alleviati. E allora, che cosa dobbiamo fare? Davvero ogni azione meno estrema di questa equivarrebbe a un fallimento morale? Possiamo vivere una vita decente senza abbracciare scelte così drastiche? Questo libro prova a rispondere a tali dilemmi mettendoci di fronte a fatti e situazioni della vita quotidiana in cui ognuno di noi può facilmente riconoscersi. May non è il tipo di filosofo che ci ordina di essere cittadini modello che applichino una forma di etica a ogni decisione che devono prendere. Al contrario, è realistico, e capisce benissimo che vivere all’altezza degli ideali comporta una lotta continua e logorante. Nella Vita decente l’autore guida i lettori attraverso i tradizionali fondamenti filosofici di tanti argomenti relativi a ciò che l’etica vuole da noi, per poi sviluppare un modo più ragionevole e praticabile di pensarli che tiene conto dei nostri limiti, sottolinea, accanto agli aspetti positivi di ogni teoria, anche quelli contraddittori o poco praticabili e soprattutto ci consente di comprendere che uso possiamo fare delle interpretazioni filosofiche per partecipare adeguatamente al complicato mondo che ci circonda.
21,00 19,95

Diari di guerra. Due racconti per immagini dall'Ucraina e dalla Russia

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 128
La vita quotidiana ai tempi della guerra nei campi avversi, in Russia e in Ucraina. Dall’autrice di “Heimat”, un esemplare racconto illustrato. «Come giornalista visiva ho la responsabilità di dire la verità e di documentare con rigore e sensibilità la prospettiva dei miei due protagonisti, anche quando non la condivido». Fin dai primi momenti del conflitto in Ucraina, Nora Krug ha intessuto un delicato rapporto con due persone non direttamente coinvolte nelle operazioni militari ma travolte dagli effetti della guerra. Parlando una volta alla settimana con K., una giornalista di Kiev, e D., un artista di San Pietroburgo, Krug ha registrato per un anno quanto stava loro accadendo. I problemi legati alla quotidianità, cosa significa vivere costantemente la paura di essere bombardati, come cambiano i rapporti in famiglia, quanto è mutato il senso di appartenenza al proprio Paese. Da queste conversazioni è nata la cronaca di un anno difficile, il racconto drammatico di un’aggressione che ha messo in ginocchio tanto gli invasi quanto gli invasori.
17,50 16,63

I miei piatti preferiti. La cucina giapponese di tutti i giorni

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 344
Il vapore avvolgente del ramen, la perfezione di certi bento, la dolcezza particolare dei mochi. Morishita Noriko torna a raccontare le tradizioni e la quotidianità del Giappone esplorando le sue prelibatezze, conosciute e amate in tutto il mondo. Delicato intreccio di memorie personali e storie collettive, splendidamente illustrato dall'autrice stessa, "I miei piatti preferiti" è un viaggio sentimentale attraverso ingredienti e sapori unici, ancor più speciali perché arricchiti dalla spezia dei ricordi. «Ricordo ancora chiaramente il giorno in cui ho provato per la prima volta quel gusto. Secondo anno di scuola elementare. Accadde a casa della nonna, dove ero andata a trascorrere le vacanze estive. Su un tavolino basso rotondo, di quelli con le gambe pieghevoli, erano disposte la bottiglina della salsa di soia, le ciotole di riso, le scodelle della zuppa di miso e le coppette con il tofu per tutta la famiglia». I ricordi legati a ingredienti, sapori e fragranze conferiscono un significato unico a ogni piatto, soprattutto se relativi all’infanzia o alla vita in famiglia. Ed è proprio da qui, dai ricordi, che parte il viaggio di Morishita Noriko attraverso le specialità gastronomiche giapponesi, da quelle più diffuse in tutto il mondo a quelle meno conosciute, per esaltarne le particolarità e svelarne i segreti. Nella cucina di sua madre e di sua nonna, ai tavoli degli izakaya, in fila per entrare nei negozietti d’antica tradizione in cui si preparano manicaretti eccezionali nella loro semplicità, di passaggio dai punti vendita delle stazioni, sbirciando tra gli scaffali dei konbini: Morishita Noriko si fa avvolgere dall’odoroso vapore del ramen, canta i contrasti estremi del pesce essiccato kusaya, contempla con nostalgia il gusto degli ohagi, dolci che suo padre amava, si bea della croccantezza dei bordi dei taiyaki, condivide la felicità che un bento perfetto può regalare, confessa gli spuntini notturni a base di cup noodles. Con la stessa grazia e la stessa autenticità con cui ha raccontato la cerimonia del tè in “Ogni giorno e un buon giorno”, Morishita Noriko scrive una dedica ai piatti che ama, arricchendo le pagine di splendide illustrazioni che ha realizzato personalmente, e accompagna i lettori in un’emozionante esplorazione al cuore della grande varietà culinaria del Giappone.
18,00 17,10

Il Castagno dei cento cavalli

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 320
«La Boscaiola» era un tipo schivo, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nemmeno nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso. Un nuovo caso per Vanina Guarrasi. Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera – sono dunque più utili che mai, anche se l’anziano poliziotto appare un po’ distratto da un problema personale. Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.
18,50 17,58

Il mio felice niente. 1974-2020

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 288
Una scelta dei versi essenziali di Patrizia Cavalli che dà corpo a una delle voci poetiche più necessarie del nostro tempo. Ci sono poeti che hanno il dono prezioso di dare una immediata, irresistibile felicità a chi li legge. Patrizia Cavalli è senz’altro tra questi. Non importa di che cosa parli: se di risvegli lenti tra le lenzuola mattutine o della pasta che va scolata in fretta, all’istante giusto – tutto ciò che questa lingua poetica nomina sembra toccarci immediatamente, come se rivelasse ogni volta, nel modo più esatto, qualcosa che ci appartiene e che forse abbiamo solo dimenticato. E non importa definirla: è semplice, eppure è anche ricca, complessa, variegata; è saggia e filosofa, ma anche istintiva, innamorata, visionaria. È comica e tragica, dolorosa. Capace di rimanere sempre se stessa – e, solo così, di sorprenderci ogni volta. Tutti gli strumenti critici e interpretativi, di fronte ai suoi versi, sembrano cadere – e non è detto che sia un male. Quel che resta da fare, allora, è semplicemente leggerla.
14,00 13,30

Il Re Ombra

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 448
Lei è Hirut, figlia di Fasil e Getey, una ragazzina spaurita in balia di un sistema patriarcale che la vuole schiava. Ma quando i venti di guerra contro gli invasori italiani cominciano a infuriare sulle alture, Hirut diventa la temuta guardiana del Re Ombra: come le sue sorelle d’Etiopia, ora è un soldato che non ha più alcun timore di ciò che gli uomini possono fare a donne come lei.
15,00 14,25

Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve (1966-1982)

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 496
Il decennio più turbinoso e ribelle che l’Italia ha attraversato, quello in cui i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. Anni Settanta: il decennio più lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli «angeli del fango» che accorrono a Firenze invasa dall’Arno e finisce nel 1982 con il trionfo ai mondiali di calcio. Tra questi due poli corre una storia piena di speranze e di ferocia, di sogni e di violenza, quando l’Italia, condizionata con forza dal contesto internazionale, vive trasformazioni profonde all’inseguimento di una sempre difficile modernizzazione. Dalla contestazione giovanile a quella operaia, dalla strategia della tensione allo stragismo e la lotta armata, dal movimento del Settantasette al femminismo, questo libro racconta quegli anni generosi e terribili in cui tutto è sembrato possibile, con uno sguardo generazionale non del testimone, ma dello storico.
17,00 16,15

I dieci passi dell'addio

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 128
Come si ricomincia a vivere dopo la fine di un amore? Come si prepara il caffè, come ci si guarda allo specchio, come si aprono e richiudono gli armadi, come ci si veste per andare al lavoro? Tutto è precipitato perché ti sei innamorato di un’altra donna: sei tu che hai convocato il disastro. Ora sei solo nella casa semivuota e non smetti di pensare a tutto ciò che è stato. Vuoi cercare tra i crolli quello che ancora splende. Non vuoi dimenticare niente. Vai al tavolo e scrivi, uno dopo l’altro, i dieci passi dell’addio. «Ci siamo solo io, lei, il dolore e l’amore. Questo dovevo dirle: ci lasciamo, non ci lasceremo mai. Non verrai più a casa, ci sarà sempre la tua stanza. Amerò un’altra donna, continuerò ad amarti. Farò dei figli, saranno anche tuoi. Non siamo più niente, siamo una cosa sola». Quando finisce una storia d’amore? Il giorno in cui si va davanti a un giudice? Il giorno in cui un tradimento viene scoperto o confessato? Ma può davvero finire la storia di due persone che sono entrate l’una dentro l’altra, si sono esplorate con grazia, si sono prese cura dei sogni e delle paure che ciascuno di noi alleva dentro di sé? E quanto ci si può sentire sperduti, quando ci si separa dalla persona con cui si è diviso tutto? Come si può vivere senza sapere più nulla di lei? Dove si trova, come mette i piedi uno davanti all’altro, dove va, da quanta vita è pervasa, da quanto futuro è scossa? Quando c’era l’amore, anche ripiegare i vestiti era un’azione radiosa. Piegavi, riponevi nel cassetto, facevi ordine nel mondo e quell’ordine fuoriusciva dal cassetto e si adagiava su di te. Non avresti mai potuto ammalarti, e se anche fosse avvenuto, pensavi, l’amore ti avrebbe guarito. Adesso è tutto diverso. Adesso devi trovare una via e iniziare col primo passo. La casa è diventata un bivacco. Sei solo, circondato da scatoloni, sull’orlo del precipizio. Per non precipitare ti dai un compito: cambiare nome alle stanze, fare la pace con gli oggetti rimasti, scrivere i cataloghi delle gioie e dei dolori, bruciarli. Abbozzare dieci piccoli passi verso la salvezza. Nelle sue vesti di viandante e guida, nonché di autore e poeta della «viandanza», Nacci trasforma l’addio in un sentiero, dove i passi si possono contare e mettere in fila. E porta con sé lungo il cammino tutti noi, che come lui abbiamo amato e siamo stati amati. Se il secondo passo è fare pace con quello che resta, il terzo è non dimenticare. E al decimo passo, forse, sapremo fermarci nel luogo che abbiamo davanti agli occhi.
16,00 15,20

Del narrare

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 368
Per tutta la sua vita di scrittore e di saggista, Del Giudice ha riflettuto su cosa significhi raccontare un sentimento, su come rappresentare il tempo, su come la percezione degli oggetti cambi il modo di pensare e di vivere e dunque di scrivere. Anche parlando di sé e del proprio lavoro di scrittore, Del Giudice illumina «l'emergenza», cioè quel che affiora in superficie nella «zona» del narrare, riflettendo su come si entra e come si esce dalla trama di un racconto, sempre lavorando con precisione sul linguaggio, il nostro «ethos naturale». Sulla base dei materiali conservati nell'archivio dello scrittore dopo la sua morte, questo volume appronta una scelta di testi, la prima parte dedicata ad alcuni autori prediletti come Conrad, Primo Levi, Calvino, Svevo, Bernhard e Stevenson, la seconda all'atto del narrare, il vero protagonista che fonda il mondo e senza il quale non ci sarebbero l'incanto, lo scavo nella vita, il buon combattimento con la letteratura.
15,50 14,73

Colpo di ritorno. Un caso per Manrico Spinori

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 248
L’omicidio di un mago semina il panico nella Roma che conta. Il caso va risolto senza fare sconti ma con tatto, per evitare strumentalizzazioni. Quella vecchia volpe del procuratore non ha dubbi: nessuno meglio del Pm Manrico Spinori, aristocratico capitolino con la passione della lirica, può riuscirci. Il Mago Narouz, al secolo Capomagli Giuseppe, viene trovato morto nella sua casa di Trastevere. L’uomo vendeva filtri d’amore, numeri vincenti e consigli a una selezionatissima e fedele clientela di gente dello spettacolo e politici. Incaricato delle indagini, Manrico Spinori ha come l’impressione di girare a vuoto, e talvolta perfino di essere manipolato. Quando la situazione pare sul punto di sfuggirgli di mano, un suggerimento inaspettato gli permette di tirare i fili dell’ingarbugliata matassa. A rimanere un groviglio, in compenso, sono le vite private di Manrico e dei membri della sua squadra, interamente composta da donne. Soprattutto quella dell’ispettora Deborah Cianchetti, elemento dal pessimo carattere eppure utilissima se invece del fascino e del savoir-faire occorrono metodi più spicci.
13,00 12,35

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