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Bepress

Tutti i libri editi da Bepress

Marx anarchico

Libro
editore: Bepress
pagine: 150
12,00 11,40

11,00 10,45

13,00 12,35

Tecnologia della morte

Libro
editore: Bepress
pagine: 160
10,00 9,50

15,00 14,25

Tecnologia & liberazione

Libro
editore: Bepress
pagine: 130
12,00 11,40

La pellicola va nella plastica. Ovvvero come smaltire il cinema spazzatura. Enciclopedia breve del cinema freak, trash, bizzarro, exploitation

Libro: Libro in brossura
editore: Bepress
anno edizione: 2021
pagine: 574
«Il mondo del cinema è un universo variegato, composto da molteplici generi e diversi livelli di produzione, sia in termini di qualità e quantità. Ai piani più bassi della catena evolutiva cinematografica esiste un cinema povero, smaccatamente perverso e inconsapevole della sua bruttezza, il cosiddetto cinema spazzatura, che naviga impertinente nei generi, inconsapevole di aver prodotto migliaia di pellicole ancor oggi mai smaltite. Spaziando dal finto bondage della saga di Olga fino agli orrori di cartapesta di Roger Corman, passando per le giunoniche forme delle protagoniste dei film di Russ Meyer ai ridicoli polpettoni in costume di Andy Milligan fino all'irriverente cattivo gusto di John Waters, il cinema spazzatura, per quasi un secolo, ha inquinato mari e monti ma soprattutto le sale cinematografiche. Con questo libro si tenta di mettere ordine in questo mondo valutando il miglior modo di smaltirne i generi all'interno di una raccolta differenziata di film tra i più brutti che siano mai stati realizzati affinché anche loro abbiano finalmente una giusta collocazione e magari (perché no?) una doverosa rivalutazione in un futuro più o meno lontano...» (Dalla Prefazione di Manuel "Bloodbuster" Cavenaghi)
22,00 20,90

Calcio e migrazioni. Un fenomeno mondiale

Libro
editore: Bepress
anno edizione: 2020
pagine: 144
Il gioco del calcio, con la sua diffusione mondiale, è sempre stato lo specchio dei fenomeni storici che lo circondavano. Sin dalla nascita dell’uomo, i flussi migratori ne hanno caratterizzato la specie, differenziandola da altri animali e permettendone la diffusione su tutto il globo, e con l’accentuamento dei flussi migratori degli ultimi secoli anche il calcio non ne è rimasto immune. Come mai l’Italia due volte campione del mondo negli anni ‘30 portava con sé numerosi argentini? Come mai la Francia campione del mondo nel 2018 contava molti giocatori provenienti dall’Africa? Che rapporto c’è tra la costruzione del Muro di Berlino e l’ampia presenza di calciatori di origine turca nella nazionale tedesca? Partendo dalle ventuno edizioni dei Mondiali di calcio, questo libro intende analizzare i fenomeni storico politici che hanno attraversato il nostro mondo tramite le storie di chi ha calpestato il palcoscenico più prestigioso del gioco più bello del mondo.
11,00 10,45

Una giusta rabbia. Fermare la distruzione del mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Bepress
anno edizione: 2020
pagine: 145
Il 17 novembre 2018 la rivolta dei Gilets Jaunes esplodeva nelle piazze di tutta la Francia e faceva vacillare il governo Macron. Reclamando una vita degna per tutti, una vera democrazia e rifiutando qualsiasi forma di rappresentazione, la rivolta di novembre dava inizio a una lunga stagione di lotte che continua ancor oggi con l’opposizione allo smantellamento del sistema pensionistico portato avanti dallo stesso Macron. Scritto a caldo nell’impeto della rivolta dei Gilets Jaunes, Una giusta rabbia sottolinea come questo movimento, così come il quasi concomitante fiorire delle mobilitazioni per il clima, preannuncino nuove forme di esplosione sociale che certamente si moltiplicheranno nel prossimo futuro. Per capire questa dinamica è indispensabile ricusare tutte le teorie che predicono un crollo certo e inevitabile del mondo dell’economia; sarà allora evidente che il dominio di questo mondo può invece perpetuarsi ed estendersi, a scapito di una sempre maggiore disgregazione politica e sociale, di una crescente pressione sulle “risorse umane” e di una sempre più marcata devastazione ecologica.
13,00 12,35

Non abbassare la guardia mai. Manfredonia la catastrofe continuata

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Bepress
anno edizione: 2020
pagine: 109
Manfredonia è la “Seveso del Sud” anche se non riconosciuta. Il momento (1976) e il modo (esplosione con rilascio di tonnellate di arsenico) le accomunano. Le immagini, le testimonianze dei cittadini e degli ex operai, le iniziative dei comitati, gli studi epidemiologici e sociali ne fanno una catastrofe continuata, una ferita ancora aperta sulla carne delle popolazioni ma in un percorso di riscatto di cui il docufilm e il libro ne portano l’evidenza. Una storia, molto simile a quella dell’ILVA di Taranto, che passa dalle politiche della “industrializzazione” ad ogni costo del Mezzogiorno, creano momentaneo reddito sacrificando l’ambiente e la salute, lasciando un deserto contaminato e senza prospettive se non quello “autoprodotto” dall’iniziativa locale. Massimiliano Mazzotta ci racconta questa storia in un film in cui viene data voce ai soggetti dell’esperienza, senza deleghe, a contraltare della “ricerca partecipata” condotta da epidemiologi e popolazione. Emilio Gianicolo racconta il calvario dei lavoratori esposti alle sostanze tossiche, prima, durante e dopo il crimine ambientale del 29.09.1976. Mandati allo sbaraglio per una bonifica approssimativa che non si è ancora conclusa. Solo l’epidemiologia, nei suoi numeri, ha tentato di dare anche un nome, una conferma dei nomi, degli ammalati e dei deceduti. Maurizio Portaluri ci porta nelle stanze dei Tribunali dove quelle sofferenze e il disastro ambientale non vengono riconosciuti nonostante gli sforzi dell’ “epidemiologo scalzo” Nicola Lovecchio che, meglio della scienza ufficiale, ha saputo raccogliere le storie e indirizzare gli accertamenti verso la verità storica. Marco Caldiroli, nel ripercorrere alcune relazioni di parte civile nel processo mostra la prevedibilità degli eventi che hanno portato al disastro e il ruolo dei “tecnici” di parte della difesa che negano l’evidenza e dichiarano “tollerabile” l’esposizione altrui (e quindi accettabili le conseguenze nel momento stesso in cui ne negano l’esistenza). Rosa Porcu, al contrario, ci ricorda il ruolo delle popolazioni ed in particolare delle donne autoorganizzate che, in un percorso di costruzione di scienza popolare, mettono in discussione i processi produttivi inquinanti come le proposte, successive al disastro ambientale del 1976, per ulteriori impianti ad elevato impatto. Una riappropriazione del sé non facile, che produce contrasti nella collettività locale, ma che costituisce il momento, anch’esso “continuato”, di coscienza nella conoscenza. E sono le realtà dello “Spazio Popolare Autogestito” ed il “Collettivo InApnea” che, nel collaborare al docufilm raccolgono il testimone lasciato da Nicola Lovecchio per non smettere di chiedere giustizia. Il libro si chiude con le biografie di Nicola Lovecchio (Manfredonia), Luigi Mara (Medicina Democratica), Gabriele Bortolozzo (Porto Marghera), Luigi Caretto (Brindisi) ovvero coloro che, con la schiena dritta, combatterono contro i distruttori di vita e ambiente.
13,00 12,35

I figli del vulcano. Perché rivoluzione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco

Libro: Libro in brossura
editore: Bepress
anno edizione: 2020
pagine: 221
Questo è un libro di racconti guerriglieri narrati dalla viva voce dei protagonisti. La ribellione come metafora del fuoco, la lotta armata come storia collettiva fatta di tante storie individuali. L’autore mostra le vene aperte dell’America Latina. Ridona voce, memoria e grammatica a chi ha messo armi e cuore al servizio della giustizia. Immagina le pagine come tante piccole eruzioni che trasformano le idee in scintille e le ingiustizie in furore incendiario. L’epicentro da cui si irradiano gli avvenimenti è il Guatemala, paese magico e surreale, per poi attraversare come una porta dimensionale paesi come Cuba, El Salvador, Haiti, Messico, Guyana e Nicaragua. Il genere dell’opera è a metà tra il romanzo storico e l’autobiografia di una rivoluzione. Ogni capitolo è un libro nel libro. I vari paragrafi sono collegati l’uno all’altro da un filo rosso fatto di gesta rivoluzionarie, spesso declinate al femminile. Lo stile è evocativo. La narrazione immediata e il linguaggio fluido e comunicativo. Il tempo verbale al presente, con frequenti salti temporali nel passato prossimo e remoto, aiuta l’autore a raccontare gli eventi in modo più diretto e con una struttura più simile ai racconti orali. Il libro narra degli intollerabili soprusi subiti dalle masse popolari, dalle popolazioni indigene e della risposta armata che ha innescato uno straordinario laboratorio di lotte sociali che hanno incendiato l’America Latina portando a innovative forme rivoluzionarie di socialismo e di autogoverno del territorio. Un testo che non vuole essere un saggio di analisi politica né un quadretto agiografico di esotismo rivoluzionario, ma un atto deliberato di amore e gratitudine nei confronti di chi ha tentato l’assalto al cielo per divenire l’evocazione stessa del fuoco.
14,00 13,30

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