1949. Nella Cina postrivoluzionaria, la Compagnia, una grande azienda americana, viene nazionalizzata e requisita dal governo comunista. Tutti i dipendenti stranieri devono andarsene, rimarranno solo tre persone, estratte a sorte, per consegnare l'impianto ai nuovi proprietari: il giovane, ingenuo Carl Fitter, Barbara Mahler, poco più vecchia ma già disillusa dalla vita, e il cinico e maturo Verne Tildon. Tra di loro si instaura uno strano ménage à trois: anni addietro Barbara e Verne hanno avuto una relazione che ha lasciato loro amarezza e risentimento, e finiscono per intrappolare nel clima di tensione che li avvolge anche l'innocente Carl. Il paradiso maoista - tra i primissimi romanzi scritti da un Philip K. Dick poco più che ventenne, ma pubblicato solo postumo nel 1994 - mette in scena un claustrofobico gioco di sentimenti disgregati, alienazione, angoscia: un'elegia sulla fine di ogni ideale e sulla morte dell'amore.