Dalla crisi che oggi travolge filosofie e teorie del diritto tradizionali, è emerso da anni un nuovo approccio al diritto: l'analisi del ragionamento giuridico, specchio della conflittualità sociale. Da un lato, il giudice deve elaborare la sua decisione in modo formalmente ineccepibile, rispondendo a una generale richiesta di certezza; dall'altro, come sempre, deve accertare la verità dei fatti, e soprattutto, come sempre, deve fare giustizia. È questo il filo conduttore di queste indagini sulla retorica giuridica e sull'analogia, seguendo il filo rosso della ragionevolezza aristotelica. Non dobbiamo soltanto essere capaci di giustificare la decisione giudiziale in modo da renderla accettabile e controllabile dalla pubblica opinione, ma dobbiamo anche evidenziare come siamo arrivati ad accertare la verità dei fatti; nel ragionamento giudiziale, la logica della scoperta non è meno importante della logica della giustificazione. La verità dei fatti, in particolare, richiede ipotesi, procedure di conferma, gradi di probabilità , ma soprattutto consapevolezza che, senza la verità , la nostra ricerca della giustizia resterà sempre vana.
Il ragionamento giuridico tra formalismo e retorica
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| Titolo | Il ragionamento giuridico tra formalismo e retorica |
| Autore | Michele Mangini |
| Collana | Recta Ratio. Testi e studi fil. dir. VI, 114 |
| Editore | Giappichelli |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 224 |
| Pubblicazione | 11/2012 |
| ISBN | 9788834835760 |
