Per insediarsi e convivere stabilmente le società umane organizzano e controllano lo spazio. Devono cioè distribuire le attività e gli edifici che le accolgono, distinguere i luoghi destinati alle attività private da quelli destinati alle attività comuni, consentire gli spostamenti, regolamentare la costruzione di edifici e infrastrutture. Da sempre lo strumento usato per lʼorganizzazione e il controllo dello spazio è il piano. La pianificazione spaziale è dunque il sapere tecnico che elabora gli strumenti e le modalità di configurazione dello spazio: modelli insediativi, piani, parametri e regole dʼuso del suolo, progetti. Il governo del territorio ‒ espressione che dal 2001 ha sostituito il termine «urbanistica» nella Costituzione italiana ‒ è il processo decisionale col quale il potere politico assegna i diritti dʼuso e di trasformazione del suolo, servendosi della pianificazione spaziale. In un tempo dʼincertezza e, per molti aspetti, di crisi della cultura della pianificazione spaziale, accademica e professionale, questo manuale mette in evidenza le ragioni e le funzioni sociali, economiche e istituzionali dei piani e dei sistemi di governo del territorio, e ne descrive criticamente caratteri e contenuti attraverso lʼesame di casi italiani e stranieri, antichi e recenti.