Nonostante il processo di Norimberga del 1946, nel dopoguerra migliaia di assassini nazisti rimasero in libertà. In Germania e tra gli Alleati prevaleva la voglia di lasciarsi il passato alle spalle, e molte colpe e circostanze del conflitto mondiale e dell'Olocausto rischiavano di essere dimenticate. Jack Fairweather fa rivivere in queste pagine l'incredibile ed emozionante storia di Fritz Bauer, magistrato e giurista ebreo e omosessuale che, al rientro in Germania dopo l'esilio forzato in Svezia, si impegnò fino allo stremo per costringere i suoi connazionali a fare i conti con le responsabilità e le complicità diffuse dell'orrore nazista. Ne emerge il quadro di una Germania oscura, inquietante, omofoba e razzista anche nel post 1945, in cui diversi criminali di guerra avevano ruoli chiave nei ministeri federali e la CIA finanziava l'ex rete di spionaggio di Hitler. Molti provarono a fermare il procuratore Bauer, che però non si lasciò intimidire. Solo grazie alla sua lotta per la verità, centinaia di nazisti furono consegnati alla giustizia, e migliaia di vittime ottennero un giusto risarcimento.