L'esperienza dimostra che la disparità di potere contrattuale è un dato costante e fisiologico dei rapporti economici e che nel contratto si riverberano le medesime asimmetrie e prevaricazioni che operano nel mercato. Pur se tra resistenze, incomprensioni e contraddizioni, l'emergere del nuovo paradigma della dipendenza economica scuote alle fondamenta la tradizionale "summa divisio" tra diritto dei contratti e diritto della concorrenza, evidenziando l'intima connessione che intercorre tra potere contrattuale e potere di mercato e dimostrando che l'efficienza e la congruità dello scambio e la lotta agli abusi del potere economico rappresentano obiettivi condivisi da entrambe le discipline.