La governance scardina l'autorappresentazione che il diritto moderno ha fornito di sé. Ne risultano travolti gli assetti assunti dal diritto, dalla decisione sovrana di Hobbes fino alla Norma fondamentale di Kelsen; l'ordine e la reductio ad unum della sovranità; il carattere trascendente del comando e della norma; la centralità della legge generale ed astratta; il carattere prescrittivo e coercitivo del diritto. Già durante il Novecento le esigenze sociali avevano provato a scardinare quella rappresentazione. Negli ultimi decenni questa tendenza si è fatta più esplicita occupando centralità all'interno del dibattito filosofico giuridico e politico. Si può pensare al tramonto dell'autorità di fronte alla pluralizzazione dei luoghi e dei soggetti della decisione politico e giuridica? Ci troviamo evidentemente di fronte ad un tema che possiamo ormai definire "classico". Si tratta, infatti, di un tema che coinvolge in primo luogo la definizione dello Stato e la sua qualificazione sovrana. La diffusione e la decentralizzazione del potere inoltre coinvolgono, rimettendola definitivamente in discussione, la dicotomia pubblico/privato su cui si era fondata la scienza giuridica. Poteri pubblici e privati si intersecano e si sovrappongono per mostrare dinamiche che sfuggono al principio formalistico e trascendente dell'autorità a favore di pratiche immanenti, che coinvolgono tra gli altri i temi della normatività e dell'effettività del diritto.