Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Morlacchi: Testi e studi di letteratura italiana

Tutte le nostre collane

Paolo Volponi. «Corporale», «Il pianeta irritabile», «Le mosche del capitale»: una trama continua

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2020
pagine: 248
È questa in sostanza l'idea intorno alla quale ruotano le analisi e le riflessioni che seguono: il significato allegorico della bomba atomica di Corporale, il futuro distopico e post-apocalittico del Pianeta e il progressivo dominio del discorso capitalista delle Mosche fanno sistema tra loro e lasciano emergere la trama più persistente e importante della narrativa del secondo Volponi. La disintegrazione e il progetto di rigenerazione di Gerolamo Aspri (Corporale), il viaggio di formazione e l'animalizzazione del nano Mamerte (il Pianeta), il fallimento di Bruto Saraccini e Antonino Tecraso e la perentoria e pervasiva estensione cosmica della lingua e della logica del potere (le Mosche) si richiamano e si attraversano reciprocamente.
16,00 15,20

Lettere sulla guerra (1915-1916)

Libro: Libro rilegato
editore: Morlacchi
anno edizione: 2020
pagine: 192
"Comprese tra il 3 ottobre 1915 e il 27 gennaio 1916, queste tredici lettere di Edoardo Scarfoglio a Pasquale Masciantonio [...] vengono integralmente rese note da Francesca Tomassini, e valgono a illuminare una delle fasi estreme della storia intellettuale e politica del fondatore e storico direttore del “Mattino”, interrotta dalla morte, il 6 ottobre 1917, poche settimane prima della rotta di Caporetto (era nato a Paganica, in provincia dell’Aquila, il 26 ottobre 1860)». Dal lavoro di Tomassini, che «ha corredato le trascrizioni di una introduzione e di un folto apparato di note, [...] emerge nitidamente uno snodo capitale della biografia di Edoardo Scarfoglio, mai raccontata fin qui nella pluralità delle sue articolazioni, così come continua a essere in attesa di un editore e di un interprete attendibili l’amplissimo palmarès degli scritti politici del cruciale triennio 1914-1917»" (dalla Premessa di Franco Contorbia).
14,00 13,30

Italia ribelle: narratori, poeti e personaggi della rivolta (1860-1920)

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2018
pagine: 350
Un diffuso sentimento di ribellione caratterizzò i decenni successivi all’Unità d’Italia, coinvolgendo più generazioni ed estendendosi a tutte le aree geografiche del paese. Prese forma in alcuni temi dominanti: l’esaltazione dell’odio e della distruzione, l’attesa del sole dell’avvenire, il rifiuto della guerra e del militarismo, la redenzione prossima e inevitabile della plebe, la rappresentazione accorata dei vinti con consecutiva denuncia verista delle condizioni di diseguaglianza, l’anticlericalismo e l’anticattolicesimo, l’interpretazione in chiave socialista della figura di Cristo, il disprezzo della borghesia, la deprecazione etica della classe politica, la riflessione sulla funzione della poesia e in alcuni casi la crescente consapevolezza della sua inefficacia civile. In un arco cronologico che vede la crisi del mito dell’eroismo risorgimentale, la progressiva sostituzione delle idee di democrazia e repubblica con quelle di socialismo e anarchia e infine la genesi della nuova figura del ribelle, che, con tratti apertamente reazionari, sostituisce quella del maledetto e dell’escluso o dello scientifico smascheratore delle menzogne convenzionali della società.
20,00 19,00

Ragazzo

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 188
Nell'operazione di profondo rinnovamento della cultura e della letteratura italiana di primo Novecento, di cui la rivista "La Voce" fondata e a fasi alterne diretta da Giuseppe Prezzolini fu la principale promotrice, posto di primo piano occupa Piero Jahier (Genova, 1884 - Firenze, 1966). In Ragazzo Jahier rievoca i momenti più significativi della propria giovinezza, il suicidio del padre, la povertà della famiglia, le origini valdesi, tramite uno stile che, quando non giustappone, mescola costantemente prosa e poesia. Insieme con Il mio Carso di Scipio Slataper e Il peccato di Giovanni Boine, Ragazzo rappresenta l'esito più felice della stagione letteraria dell'autobiografia lirica. Il volume, che riproduce il testo dell'edizione definitiva, dà conto della totalità del processo variantistico, dalle prime stesure manoscritte alle edizioni a stampa. In chiusura è offerto al lettore il repertorio bibliografico degli scritti d'autore, frutto dello spoglio di riviste e quotidiani dell'epoca, che ha permesso il recupero degli scritti dispersi, molti dei quali successivi al secondo dopoguerra.
15,00 14,25

Giuseppe Giusti-Alessandro Manzoni. Carteggio e lettere non spedite (1843-1850)

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 252
Quando si accosta via lettera a Manzoni nel 1843, Giuseppe Giusti cerca un riconoscimento al valore, un'investitura ufficiale, una patente di poeta, un battesimo letterario. L'autore dei "Promessi sposi" lo saluta come una neonata stella nel firmamento della poesia italiana, usando un'immagine ("veder nascere una gloria italiana") che è uno sbilanciarsi veramente degno di nota nel misurato e composto lessico manzoniano della sobrietà e della onestà, senza incantesimi e funambolismi verbali formali o d'occasione. Ma l'autore dei "Promessi sposi" indica anche due gravi colpe, ai suoi occhi: "in quelle poesie che, da una parte, amo e ammiro tanto, deploro amaramente ciò che tocca la religione, o che è satira personale". Quelle di Giusti sono un'arguzia sottile e una scrittura efficace - per di più in una lingua toscana né troppo dotta né troppo popolare - che Manzoni vedrebbe volentieri arruolate tra i sostenitori della utilità sociale della morale cattolica. La satira di Giusti non trascende, storicizza: un punto di distanza da Manzoni, un'altra idea di letteratura.
14,50 13,78

L'unità discontinua. Poesia e identità nazionale nel Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 198
Rispetto ai numerosi studi che negli ultimi anni hanno cercato di fare il punto sulla coppia patria-letteratura, il libro di Monica Venturini sposta il baricentro dalla prosa alla poesia, ma soprattutto prolunga il discorso verso un Novecento che non ha intrattenuto un rapporto semplice con il concetto di patria. Dal nostro tempo appare anzi ormai piuttosto chiaramente che il XX secolo è stato diviso in due metà quasi simmetriche, in cui si è passati di colpo dall'imperativo di cantare l'Italia all'imperativo negativo opposto, quando la stessa parola "patria" per parecchi decenni è sembrata impronunciabile nel discorso pubblico, prudentemente sostituita dal più modesto, rassicurante e soprattutto non aggressivo "paese". [...] "L'unità discontinua" è un libro che, nel fare storia letteraria del nostro recente passato, è innervato soprattutto da una autentica preoccupazione per il nostro presente, tra proiezione sovranazionale, nostalgie sovraniste, liquefazione delle identità e dei confini sotto la spinta di un Capitale senza più freni.
15,00 14,25

L'epistolario Cardarelli-Bacchelli (1910-1925). L'archivio privato di un'amicizia poetica

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2014
pagine: 566
Queste inedite lettere di Vincenzo Cardarelli a Riccardo Bacchelli, da tempo mancanti nel panorama epistolare del poeta tarquinese, si presentano come un importante documento, umano e letterario, per indagare più a fondo il poliedrico rapporto tra i due corrispondenti. Il corpus offre una nuova prospettiva di lettura sia in merito alle reciproche influenze poetiche nella fase dei rispettivi esordi, sia rispetto alla posizione di Cardarelli nel binomio intellettuale che lo legava allo scrittore bolognese. Vi si impone infatti il ruolo chiave che il poeta svolse come promotore, editore e critico delle opere di Bacchelli, con conseguenze piuttosto rilevanti sulla pubblicazione e diffusione dei testi di quest'ultimo. Lettera dopo lettera, dai primi confronti epistolari sui Poemi lirici e sui Prologhi fino all'esperienza della "Ronda", si ha la sensazione che nel quindicennio epistolare con Bacchelli ci sia tutto l'uomo e il poeta Cardarelli, che svela attraverso la dimensione privata l'"autobiografismo metafisico" (Contini) delle sue future prose.
20,00 19,00

«La punta di diamante di tutta la sua opera». Sulla novellistica di Federigo Tozzi. Atti del Convegno (Perugia, 14-15 novembre 2012)

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2014
pagine: 180
La novellistica di Tozzi, secondo la felice e celeberrima definizione di Baldacci, rappresenta "la punta di diamante di tutta la sua opera". Affermazione, questa, che non richiede ulteriori verifiche e che può essere fatta propria dalla critica tozziana. Ma proprio per la sua centralità nell'opera omnia dello scrittore, la novellistica necessita di continui e costanti aggiornamenti, di ripensamenti di alcuni dei suoi nodi più problematici e vitali, di nuove applicazioni critiche da installare nel più generale "sistema Tozzi": obiettivi, questi, che si sono posti i relatori del convegno di cui qui pubblichiamo gli atti.
14,00 13,30

«Non sto quindi a Napoli sicura di casa». Identità, spazio e testualità in Fabrizia Ramondino

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2013
pagine: 396
Il volume raccoglie quindici saggi di studiosi e studiose, provenienti da tre continenti e da tradizioni critiche e teoriche diverse, che presentano l'opera di Ramondino sotto nuove prospettive. Nel libro si intrecciano e si avvicendano tre grandi aree tematiche: la prima è il viaggio e l'identità, la seconda la scrittura e l'intertestualità, entrambe collegate fra loro e messe in relazione con la terza, la vita, quella della scrittrice stessa e quella di coloro in cui si imbatte nel suo viaggio. I saggi, equamente distribuiti in tre parti che riflettono queste aree, sono seguiti da un emozionante ricordo personale di Fabrizia di una delle autrici. Nell'approfondire queste tre ampie tematiche, il presente volume collettaneo su Fabrizia Ramondino getta nuova luce sui suoi rapporti con Proust, Ortese e Morante, propone nuovi confronti con altri autori come Caravaggio, Lessing e Magris, e illumina a pieno, per la prima volta in Italia, la natura poliedrica della sua opera e la portata e l'originalità del suo progetto estetico-politico.
18,50 17,58

Luigi Baldacci. Un grande critico del Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2012
pagine: 338
"Baldacci era veramente non solo un grande studioso ma un grande intellettuale, a tutto tondo, altrettanto competente d'arte figurativa (chi può dimenticare la sua casa?) e di musica come di letteratura, e non solo italiana ma anche francese: era anche questo che rendeva i suoi interventi nell'uno o nell'altro campo così densi e così antiaccademici, mai dettati dall'idea che "bisogna" scrivere qualcosa su qualcosa, ma sempre e semplicemente da interesse di gusto intellettuale, spesso direi ideologico, per quella tal cosa. Se però mi si chiede di dire in una sola parola ciò che più mi ha sempre colpito e affascinato in Baldacci, io credo che fosse il suo radicalismo - non senza spigoli si capisce -, tanto più spiccante in un paese in cui i cittadini d'ogni professione sono generalmente inclini, vorrei dire quasi condannati, agli atteggiamenti contrari alla santa radicalità, il compromesso, l'attenuazione, il dire e non dire, il non prendersi le proprie responsabilità." (Pier Vincenzo Mengaldo)
15,00 14,25

«La Voce» 1908-2008

Libro
editore: Morlacchi
anno edizione: 2010
pagine: 600
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale di Studi tenutosi a Firenze il 5-6 dicembre 2008 e dedicato al centenario della rivista "La Voce", il cui primo numero uscì il 20 dicembre 1908. Il periodico fondato da Giuseppe Prezzolini, che visse il suo triennio di massima fortuna dal 1909 al 1911, proseguì le pubblicazioni fino a tutto il 1916, subendo numerose scissioni, in particolare quelle dell'"Unità" e di "Lacerba", e trasformazioni, in particolare quella finale fra edizione politica ed edizione letteraria. La formula che rese esemplare "La Voce" nel Novecento - scrive Umberto Carpi nella prolusione - "fu eminentemente identitaria e organizzativa nel senso più forte del termine: pose cioè le questioni dell'intervento politico del ceto intellettuale e della cultura come azione".
27,00 25,65

La grande illusione. Opinione pubblica e mass media al tempo della guerra di Libia

Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2009
pagine: 386
"L'antologia che qui presentiamo è ovviamente tendenziosa: in un momento storico in cui la questione dell'influenza dei mass media sull'opinione pubblica è quotidianamente al centro della discussione politica italiana, ci è sembrato interessante e istruttivo ricostruire il primo, lontano antecedente di un'azione manipolatrice, basata sull'efficace regia dell'intera filiera dei mezzi di comunicazione del tempo, dal giornale alla canzonetta, dalla conferenza alla poesia, piegati a strumenti di corruzione e di consenso per spingere un popolo, ancora percosso dalla sconfitta di Adua, oberato dalla questione meridionale, ferito dal problema delle terre irredente, a mandare con entusiasmo i propri figli a morire per uno 'scatolone di sabbia'".
18,00 17,10

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.