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Mondadori: Le scie. Nuova serie stranieri

Tutte le nostre collane

Hitler. La caduta (1939-1945)

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 768
Nell'estate del 1939 Adolf Hitler era all'apice della gloria. Attraverso un'aggressiva politica estera, aveva riportato la Germania allo status di grande potenza e sembrava destinato a realizzare i suoi progetti più ambiziosi. Ben pochi riuscirono a scorgere nella sua visione del mondo – improntata alla conquista dello «spazio vitale a est» e all'eliminazione degli ebrei dalla Germania e, se possibile, dall'Europa intera – i germi dei tragici sviluppi futuri. Eppure, con l'attacco all'Unione Sovietica nel giugno 1941 e l'ingresso in guerra degli Stati Uniti nello stesso anno, le sorti della Germania nazista iniziarono a cambiare. Volker Ullrich dedica questo secondo volume della sua imponente ricerca agli anni più terribili nella storia del Terzo Reich, quelli dominati dalla smania di conquista di un dittatore che, del tutto impreparato al compito di comandante e stratega, se ne arrogò le funzioni e pianificò le operazioni con i suoi generali, fino ai minimi dettagli. L'autore rivolge quindi particolare attenzione ai rapporti fra Hitler e l'élite della Wehrmacht, cercando di chiarire in quale misura lo stato maggiore fosse coinvolto nelle decisioni più rilevanti e quali iniziative intraprese per favorirle o, eventualmente, ostacolarle. È in quelle occasioni che i tratti chiave della personalità del Führer emergono con più evidenza. Hitler era un giocatore d'azzardo e al tempo stesso era profondamente insicuro; bastava la minima battuta d'arresto per turbarlo ed era pronto a incolpare i suoi subordinati per i propri errori catastrofici; e quando si rese conto che la guerra era persa, si imbarcò nell'annientamento della stessa Germania come punizione del popolo tedesco che non gli aveva consegnato la vittoria. L'opera di Ullrich offre dunque uno spaccato affascinante sulla personalità del Führer, sondando gli abissi del suo carattere, quei complessi, quelle ossessioni e quelle spinte omicide che erano all'origine dei suoi pensieri e delle sue azioni, poiché, senza un'opportuna messa a fuoco del ruolo nefasto che esercitò, né il corso della guerra né la via verso l'Olocausto troverebbero una descrizione e una spiegazione adeguate. È difficile pensare a una biografia definitiva di Hitler – l'argomento è troppo vasto, l'uomo troppo contraddittorio e le fonti ingovernabili – ma queste pagine si avvicinano quanto più possibile a tale traguardo.
100,00 95,00

Una nuova idea del mondo. Il periodo d'oro e gli anni bui della fisica (1895-1945)

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 372
La prima metà del Novecento può essere senza dubbio considerata l'età d'oro della fisica. Proprio in quegli anni Marie Curie, Max Planck, Niels Bohr, Werner Heisenberg, Erwin Schrödinger e Albert Einstein non soltanto hanno rivoluzionato la scienza, ma hanno letteralmente reinventato la realtà, abbattendo vecchie e solide convinzioni, e hanno cambiato per sempre il nostro modo di pensare e il mondo intero. In queste pagine, l'intento di Tobias Hürter non è però quello di spiegare la meccanica quantistica o la teoria della relatività, quanto piuttosto di ricostruire le vite travolgenti di questi grandi geni. Basandosi su diari, lettere e autobiografie, traccia profili inediti, delineando la personalità dei protagonisti e svelandone i tratti meravigliosamente o banalmente umani. Oltre a essere formidabili scienziati, infatti, erano anche avventurieri, intellettuali, dandy o, per usare una terminologia moderna, «nerd», legati da profonde amicizie e rancorose inimicizie. Così, accanto al racconto dei pionieristici lavori di Einstein, all'epoca un semplice impiegato dell'Ufficio brevetti di Berna, o degli esperimenti di Marie e Pierre Curie sulla radioattività, trovano posto innumerevoli scorci di vita privata. Ma il vero merito dell'autore è di aver saputo intrecciare queste biografie con il corso della Storia. La prima guerra mondiale, la fame, la pandemia, l'antisemitismo, l'inflazione, il nazionalsocialismo. Dall'avvento di Hitler, poi, ognuno ha dovuto trovare la propria strada, Einstein come un celebre esule, Planck come un poco convinto opportunista, Heisenberg come il pioniere della bomba atomica tedesca. Con una scrittura coinvolgente, il libro di Hürter è un patrimonio di storie straordinarie, capace di allargare lo sguardo sulle ricerche che hanno impresso una svolta inattesa alla scienza, creando un nuovo mondo fisico che a tutt'oggi non è stato ancora compreso fino in fondo.
28,00 26,60

Le porte d'Europa. Storia dell'Ucraina

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 540
Collocata al margine occidentale della steppa eurasiatica, l'Ucraina è stata per secoli una via d'accesso all'Europa. Una porta attraverso la quale sono transitate genti, merci e idee. Un punto d'incontro (e scontro) tra diverse culture e grandi imperi – romano e ottomano, asburgico e russo – che hanno lasciato la loro impronta e plasmato il paesaggio, il carattere e l'identità di una popolazione abituata da sempre a vivere tra confini incerti, frontiere in perenne movimento, scorrerie di predoni e conquistatori. Fino a quando, alla metà dell'Ottocento, ha preso avvio quel processo di 'nation building' che nel secolo successivo ha portato alla creazione di un moderno stato-nazione, multietnico, multiculturale e ispirato ai principi delle democrazie liberali dell'Occidente. Un cammino lungo e tortuoso, che ha incrociato spesso le tragedie del Novecento – come l' Holodomor , la Grande carestia degli anni Trenta frutto della politica staliniana, e l'occupazione nazista, che ha fatto dell'Ucraina uno dei luoghi principali dell'Olocausto – e si è concluso soltanto con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la proclamazione dell'indipendenza e il progressivo avvicinamento del popolo ucraino alle istituzioni dell'Unione Europea. Oggi, però, la storia dell'Ucraina sembra riavvolgersi nel proprio passato. La guerra d'aggressione della Russia di Vladimir Putin, dopo l'annessione della Crimea e l'occupazione della regione mineraria del Donbass, le ha infatti riassegnato il ruolo di linea di faglia attorno alla quale si scatenano le tensioni tra Est e Ovest in una pericolosa riedizione della Guerra fredda. Docente di Storia ucraina a Harvard, Serhii Plokhy accende in queste pagine i riflettori su vicende drammatiche e affascinanti, offrendo una chiave di lettura essenziale per comprendere le origini della crisi internazionale più grave dalla fine del secondo conflitto mondiale.
25,00 23,75

I dodici Cesari. Ritratti del potere dall'antichità ad oggi

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 456
Quando, nell'ottobre del 2007, un busto di marmo venne ripescato dalle acque del Rodano, ad Arles, molti pensarono che si trattasse del ritratto di Giulio Cesare, un'immagine scolpita addirittura mentre il 'dictator' era ancora in vita. Un ritratto autentico, dunque, unico e definitivo: il vero volto di Cesare. Il volto del potere. Originale o no, quel reperto estratto dal letto del fiume era però soltanto l'ultima delle infinite e mutevoli raffigurazioni dei personaggi celebri dell'antica Roma, una delle tante «facce» che nel corso dei secoli artisti eccelsi e raffinati artigiani hanno rappresentato in dipinti, statue, ceramiche, arazzi, mobili e oggetti d'uso quotidiano. A partire dal Rinascimento, e sulla scorta delle "Vite dei Cesari" di Svetonio, gli imperatori romani – nonostante l'immoralità, la crudeltà e il malgoverno per cui alcuni di loro sono passati alla storia – sono stati celebrati, riprodotti e imitati in una impressionante varietà di stili, idiomi e materiali. Dallo Scalone del re a Hampton Court ai saloni di Versailles, dallo Sheldonian Theatre di Oxford alle stanze dei Gonzaga a Mantova, le immagini di Ottaviano Augusto e Nerone, di Caligola e Vitellio, fra gli altri, hanno adornato i palazzi, le ville, i giardini e le dimore di campagna degli aristocratici. Hanno ispirato pittori come Mantegna e Lawrence Alma-Tadema, Tiziano e Thomas Couture, hanno scatenato dibattiti e polemiche a proposito di identificazioni e interpretazioni sbagliate, ma soprattutto hanno posto – e continuano a porre – domande cruciali in merito alla rappresentazione del potere, l'invenzione della tradizione e la costruzione dell'immagine delle élite. In un'epoca in cui il significato delle statue pubbliche viene sempre più contestato, con le loro identità mutevoli e ambigue i «Cesari» ci ricordano non soltanto quanto sia vivo e spesso doloroso il legame con il passato, ma ci invitano a interrogarci sul rapporto con la politica, la moralità, gli autocrati di ieri e di oggi.
35,00 33,25

Il guerriero e il profeta. La lotta eroica di due grandi capi indiani per il cuore dell'America

Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 576
Il 5 ottobre 1813, in un'oscura foresta a nord del lago Erie, un proiettile esploso dal moschetto di un colono del Kentucky poneva fine all'esistenza di Tecumseh, il carismatico capo shawnee che per anni aveva guidato la più grande confederazione panindiana della storia degli Stati Uniti. Temibile guerriero e abile diplomatico, oratore eloquente e cacciatore provetto, Tecumseh godeva di un consenso così ampio tra gli indiani da rappresentare la più grave minaccia all'espansione americana a ovest dei monti Appalachi all'indomani della guerra di indipendenza. Tuttavia, la sua indiscussa leadership politica e militare non si sarebbe mai affermata senza quella rinascita spirituale delle popolazioni native di cui si fece promotore e interprete il fratello Tenskwatawa, il «profeta shawnee». Figura a lungo screditata e relegata nell'ombra – ex alcolista inetto e violento, millantatore bugiardo trasformatosi in santone ispirato e visionario –, Tenskwatawa seppe tuttavia elaborare una dottrina coerente e affascinante, caratterizzata da un sincretismo religioso in cui elementi del cristianesimo si fondevano a miti, leggende e rituali della tradizione indiana. Una dottrina volta a rigenerare la purezza morale e a preservare la cultura, la spiritualità e lo stile di vita di un popolo che l'impatto con la «civilizzazione» dei bianchi rischiava di disperdere per sempre. Fu quindi grazie al Profeta che «il guerriero» Tecumseh riuscì a tessere la tela di quella vasta alleanza intertribale capace di opporsi – seppure fugacemente – alla marcia inarrestabile degli americani affamati di terre altrui verso il cuore del paese. Peter Cozzens, storico militare ed esperto di guerre indiane, con "Il guerriero e il profeta" affronta una fase della storia degli Stati Uniti oggi in parte dimenticata, un'epoca segnata dalla violenza e dal disprezzo della legge, preludio degli eccessi che mezzo secolo dopo portarono ai massacri di Sand Creek e di Wounded Knee. Un'epopea di sangue e di coraggio, di orgoglio e dignità. Una tragedia che a duecento anni di distanza grava ancora sulla coscienza dell'America.
32,00 30,40

Il regno scomparso. Quando la Borgogna sfidò l'Europa

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 648
Un sogno lungo mille anni. Una sfida condotta nel cuore dell'Europa. Un miraggio infine svanito. Questo è stata la Borgogna dall'Alto Medioevo alle soglie dell'Età moderna. Un'idea, prima ancora che un territorio; una folle ambizione, non solo un progetto politico. Situate a cavallo del confine tra il regno di Francia e il Sacro Romano Impero, lungo i tratti inferiori del Reno, della Mosa e della Schelda, le terre borgognone, famose fin dal XII secolo per i loro vitigni pregiati, furono infatti testimoni di uno dei più straordinari e audaci tentativi di nation building , la costruzione cioè di un'entità politica e militare indipendente e autonoma dalle grandi potenze continentali. In un'Europa frammentata in una moltitudine di regni e di Stati regionali, nel corso di alcuni decenni i duchi borgognoni – da Filippo l'Ardito a Giovanni Senza Paura, da Filippo il Buono a Carlo il Temerario – seppero creare una patria comune per popolazioni di lingue, tradizioni e sentimenti diversi, dando vita a una nazione che al suo apice, tra la metà del XIV e la metà del XV secolo, si estendeva da Digione ad Amsterdam, dall'Alsazia al Mare del Nord. Una nazione incredibilmente prospera, grazie ai commerci internazionali e alle manifatture, con il suo reticolo di floride città votate alla libera impresa e al guadagno. Spavaldi, indocili, assetati di potere e di gloria, pronti a giocare un ruolo da protagonisti nei fragili equilibri e nelle alleanze incerte della guerra dei Cent'anni, i duchi di Borgogna rappresentarono una minaccia costante per le potenze europee, specialmente per quella francese. Ma se l'arte della diplomazia e della guerra, con le sue battaglie, i suoi assedi, i tradimenti, i trionfi e le disfatte, rimase il tratto distintivo dell'epopea borgognona, non meno importanti furono l'amore per lo sfarzo, l'ostentazione del lusso e la continua ricerca della bellezza cui i signori delle Fiandre si dedicarono con cura maniacale. Strumenti della propaganda, certo, ma anche traccia indelebile del proprio passaggio, come testimoniano ancora oggi le straordinarie opere d'arte disseminate nelle città fiamminghe, valloni e olandesi, retaggio di un mondo che all'alba dell'Età moderna si sarebbe dissolto per sempre. Con il suo stile appassionato e lieve, sostenuto da una solida documentazione di prima mano, Bart Van Loo restituisce al lettore l'affresco vivido di un'epoca scandita da una successione di eventi che hanno plasmato la storia europea.
30,00 28,50

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