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Mimesis: I cabiri

Tutte le nostre collane

Gettare Heidegger. In appendice: Martin Heidegger «Il sito dell'abbandono» (1944-1945)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 208
Oggi è sicuramente facile apprezzare e condividere lo spirito di questo libro assai felice e corrosivo, ma Luciano Parinetto lo fece uscire quando più o meno tutti gettavano Marx alle ortiche e si ubriacavano con Heidegger, con le sue inconcludenti oscillazioni a proposito dell'essere, il discutibilissimo intreccio di morte e temporalità, l'ideologico trattamento della tecnica, l'intima connessione fra ontologia e nazismo, l'assurdo culto delle inseità e la larvata teologia. Tutto ciò non depone a favore del "pensiero" di Heidegger, che ha fatto dell'uomo un "gettato", cioè un irresponsabile alienato per definizione, ed è dunque da gettare. Del suo misticismo mal riposto è un probante esempio "Il sito dell'abbandono", che viene pubblicato in appendice con l'originale a fronte.
12,00 11,40

Oracoli caldaici. Con appendici su Prucio e Michele Italo

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 148
Michele Psello (1018 - 1078 d.C), filosofo, politico ed erudito bizantino, fornito di una eccezionale cultura enciclopedica, ha lasciato una gran mole di opere e commentari inerenti la cultura e la filosofia del mondo antico, con particolare attenzione agli Oracoli caldaici. Per quest'ultima opera fondamentale e purtroppo perduta dell'antichità, i commentatori di Psello costituiscono una fonte di conoscenza insostituibile. Il volume è completato da due appendici: una relativa al filosofo neoplatonico Proclo (410-485 d.C.) e ai suoi Estratti del commentario alla filosofia caldaica, tramandatici dallo stesso Psello, l'altra sull'Epistola XVII del dotto Michele Italo (XII sec.) relativa alla teologia dei Caldei.
7,00 6,65

De radiis. Teorica delle arti magiche. Un trattato medievale di magia naturale e astrologia fondamentale per l'Islam e l'Occidente

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 124
Al-Kindi (Bassora?, Baghdad 870 c.a.). filosofo e scienziato è considerato autore di 270 trattati, in gran parte perduti. Ci restano vari suoi scritti di commento a trattati aristotelici, inoltre "Il libro del sonno e dei sogni". Il suo "De Radiis", o "Teorica delle arti magiche", di cui l'originale arabo è perduto, fu tradotto in latino nel XII secolo, e divenne in Occidente insieme alla "Picatrix" - il più diffuso manuale di magia naturale del Medioevo. Nel "De Radiis", la cui matrice ermetica e neoplatonica è indubbia, sono messi in luce non soltanto i metodi, ma anche i significati filosofici e teologici del mondo magico, nelle loro relazioni con l'astrologia.
7,00 6,65

Versi aurei. Seguiti dalle «Vite di Pitagora» di Porfirio e Fozio, da testi pitagorici e da lettere di donne pitagoriche

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 156
Pitagora di Samo, figura liminare tra storia e mito, è all'origine del pensiero filosofico che va sotto il suo nome, nonché della setta di iniziati che operò nella Magna Grecia a partire dal VI secolo a. C, reggendo le sorti di gran parte delle sue polis, tra le quali Crotone, Metaponto e Taranto. Anche sotto l'impero romano, il pensiero pitagorico conobbe grande diffusione, dando luogo a una vasta letteratura di testi attribuiti al grande sapiente, o al suo insegnamento direttamente ispirati. Il presente volumetto fornisce alcuni dei testi pitagorici più noti, inquadrati filologicamente nel loro contesto storico d'origine.
7,00 6,65

La cura delle malattie dei soldati. Il XXII «fen» del libro III del «Canone della medicina»

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 160
Questo libro racconta la storia del testo più importante scritto in ambito medico. Concluso nel 1025, reso in caratteri latini a Toledo prima del 1187, fu stampato a Milano nel 1473 su commissione della comunità scientifica ducale. Studiato nelle università in forma di commenti ed esposizioni, il monumentale "Canone della Medicina" di Avicenna è stato rinvenuto nella biblioteca pavese del medico Ferrari da Grado. Traendo spunto dal testo egli rese omaggio al duca Francesco Sforza descrivendo, nell'"Expositiones super tractatum de urinis et vigesimam secundam fen tertii Canonis domini Avicennae", le principali malattie che colpivano i suoi uomini d'arme. Il testo che qui si propone permette al lettore di entrare nelle stanze degli ospedali medievali, di visionare gli ingranaggi dei torchi dei primi tipografi, di ascoltare il silenzio dei benedettini arroccati sull'abbazia di Montecassino, di sfogliare la carta dei manoscritti, degli incunaboli, delle cinquecentine e di esplorare le biblioteche mediche sullo sfondo del dialogo religioso tra cristiani e musulmani in area mediterranea.
12,00 11,40

I dialoghi. «Fabricius» «Antonius»

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 123
I Dialoghi, ritrovati dai saggista aponense V. Ireneo Filodeo Capra e dal medesimo tradotti per concessione del conte Z. (non è dato sapere di più sul possessore dei manoscritti), sono indubbiamente di origini alquanto misteriose, anche se il Capra li colloca originariamente nella biblioteca di Alessandria, per poi farli arrivare da Costantinopoli a Venezia sino alla famiglia dell'odierno possessore: appare, infatti, quantomeno singolare che il mercante che li avrebbe trafugati dalla biblioteca si chiamasse Kaddab (mentitore) e che l'unico cenno storico dei Dialoghi si abbia per una citazione fattane da Isaac Newton in alcuni suoi appunti, ormai perduti. Sembrerebbe più probabile che i Dialoghi trovino origine in ambienti rosacruciano-gnostici aponensi, allo stesso modo de "Il mistico connubio", già pubblicato in questa collana: ciò non ne sminuisce il contenuto, certamente originale e denso di spunti per la Ricerca. A. Lucio Fedro Arpeione, (540-639 d.C.), si chiamava, in realtà, Enrico da Feltria ed era allievo di Giovanni Filopono, filosofo della scuola Alessandrina. Egli visse per un lungo periodo a Carcassonne, dove venne in contatto con una enclave di cabalisti ebrei, che ebbero una certa influenza sul suo pensiero. Introduzione di Morris L. Ghezzi. Note biografiche a cura di Paolo E. De Faveri.
10,00 9,50

Breve notizia del regno del Thibet

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 88
Ancora nel Settecento del Tibet - il 'Paese delle nevi' - si avevano notizie assai approssimative: l'Enciclopédie di Diderot e D'Alembert parla di un vasto territorio asiatico assai poco conosciuto. Nella geografia immaginaria dell'uomo del Medioevo queste contrade erano un mondo di esseri favolosi, di antiche credenze, ed anche Marco Polo, descrivendo la provincia di Tenduc, vi situa non solo il regno dei successori del Prete Gianni, la cui leggenda alimentava negli Occidentali speranze escatologiche, ma anche il paese di Gog e di Magog. Nel 1703 la Congregazione di Propaganda Fide decreta lo stabilimento di una nuova missione in 'direzione delle sorgenti del Gange verso il regno del Tibet'. Nell'autunno 1712 Francesco Orazio da Pennabilli, prendeva la strada di Lhasa dove giungeva il 1° ottobre 1716. Questa edizione della "Breve notizia del Regno del Thibet", si basa sul manoscritto originale conservato presso le Archives di Mentes-la-Jolie.
10,00 9,50

8,00 7,60

Auree sentenze

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 88
10,00 9,50

Le buone regole della compagnia

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2009
pagine: 110
Il tema della compagnia è molto diffuso nella tradizione islamica medievale, Compagni infatti erano chiamati i primissimi fedeli che si raccolsero attorno al Profeta. Secondo la definizione più comune di Nabahani "il Compagno è colui tra i musulmani che frequentò il Profeta oppure lo vide anche se per un'ora soltanto, credette in lui e morì da credente". I Compagni lo sostennero, spesero la loro vita affinché trionfasse la Parola di Dio e si occuparono di preservare e diffondere la religione rivelata. Oltre che un modello di comportamento esteriore essi rappresentarono l'ideale del comportamento interiore, il sufismo, in virtù della relazione privilegiata che stabilirono col Profeta. Il ruolo centrale che la compagnia riveste nell'ambito dei sufi nasce dal patto che un fedele stipula con un maestro, un'affiliazione spirituale che attraverso una catena ininterrotta risale fino al Profeta.
9,00 8,55

Indagini utopiche

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2009
pagine: 130
10,00 9,50

Ermete e la stirpe dei draghi. Mutazioni di una mitologia

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2009
pagine: 77
"Quando l'oscurità fu creata, avvolta a spirale come un serpente, occupò le regioni inferiori. Ne uscì un vapore umido, gemente, da cui vibrò un grido inarticolato": è l'esordio del mito di creazione ermetico, un verbo misterico, che nei secoli ha mietuto vittime eccellenti. Tra queste è da annoverarsi la nefanda figura del principe Vlad, il Dragone impalatore, il Dracula storico, l'archetipo del Vampiro. Sulla sua presenza si sono stratificati nel tempo i materiali più disparati e deiettivi. Non ultimi i legami con l'alchimia, lo gnosticismo e l'omosessualità. L'omosessualità del Drago iranico è il tramite per capire la latente pederastia del Dracula romanzesco, per via di quei due fluidi demiurgici (sperma e sangue) coinvolti nelle vicende di entrambi gli "eroi". Sono le "sostanze sconosciute" abilmente mescolate nella Kore Kosmou ermetica per creare le anime. Entità luminose avvolte nella spirale della tenebra, verso il limo del cosmo. La quantità di escrementi che produce in tutta la vita un filosofo, uno scrittore o un poeta, è di gran lunga superiore ai suoi scritti: egli in ogni caso, da buon mortale, si può dire abbia lasciato una "traccia" di sé, del suo genio, del suo estro... È un discorso scatologico per introdurre una disciplina, quella ermetica, sovente raffazzonata da zelanti discepoli; affinché le anime, maculate, trovino nel corpo umano una prigione degna dei loro misfatti. Completa il volume un saggio di Riccardo Valla sulle origini e gli sviluppi del mito del Vampiro.
11,00 10,45

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