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Marsilio: Romanzi e racconti

Tutte le nostre collane

Leggere possedere vendere bruciare

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 128
L’oggetto di questi racconti sono i libri. Quattro azioni molto diverse che si possono fare con i libri, la prima solo con i libri. Azioni che talvolta escludono le altre: non è detto che chi è animato dalla smania di possedere libri sia un accanito lettore, come spesso non succede il contrario, e di rado i grandi lettori sono anche bibliofili. In tal modo vendere libri potrebbe tranquillamente non contemplare il fatto di leggerli, così come il desiderare di averne. Infine, bruciare libri, l’azione più estrema e delittuosa, potrebbe essere non soltanto l’oltraggio di chi teme la parola scritta, di chi l’ha in sospetto e la odia quando diffonde le idee che avversa, ma anche l’atto supremo di un amore tanto esclusivo e assoluto da diventare perverso, omicida o forse liberatorio. Lettore di dattiloscritti raccoglie le riflessioni di chi ha dedicato la vita a una specie particolare di lettura, quella rivolta a scritti destinati, nella maggior parte dei casi, a non veder mai la luce, a entrare nel limbo infinito delle opere non pubblicate. Perché frutto di un narcisismo sterile, di ambizioni sbagliate, o di un talento non riconosciuto? I libri di mio padre ripercorre, tra tenerezza e strazio, l’eredità di un bibliofilo. Memorie di un venditore di libri apre la finestra, quasi sempre lasciata chiusa, su coloro che i libri li vendevano, e ancora li vendono, in un’Italia diversa e lontana, ma non così diversa e non così lontana. Bruciare i libri, infine, è forse l’approdo fatale di chi, come chiunque abbia dedicato la vita a una passione esclusiva, all’improvviso si accorge che: è tutto niente?
15,00 14,25

L'isola del disinganno

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 304
Marcela ha trent’anni, il cuore spezzato e un lavoro che odia. Dopo qualche notte d’insonnia e troppo alcol, decide di mollare tutto e di partire per un viaggio alla fine del mondo. Così, lasciatasi la capitale alle spalle, raggiunge suo padre Miguel a Punta Arenas, ultimo avamposto della Patagonia cilena. Ad aspettarla laggiù, oltre al vento del Sud e allo stupore del padre, c’è un ospite inatteso: un marinaio coreano di nome Lee, che Miguel ha salvato da morte certa nelle gelide acque dello stretto di Magellano. Il ragazzo non parla la loro lingua, è solo e disorientato, e soprattutto nasconde un segreto. Da cosa sta scappando? E cos’è successo sulla nave da pesca che l’ha portato fin lì? Con uno stile essenziale, poetico e crudo insieme, Paulina Flores torna a giocare con il reale in un romanzo che ha il ritmo di una serie tv coreana – con tanto di colonna sonora K-pop –, e ci riempie gli occhi di paesaggi sconfinati e il cuore di domande più grandi di noi. Sono le stesse che si pongono i tre protagonisti: così vivi da sembrare persone in carne e ossa, ognuno con pregi, difetti e incertezze nei quali il lettore non potrà che riconoscersi. "L’isola del disinganno" è la storia di una fuga, di un mistero da decifrare, di un’avventura, di tre solitudini che si incontrano in una terra imponente e magnifica, nell’istante in cui fare i conti con il passato sembra inevitabile.
18,00 17,10

La grande Zelda

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 416
Della vita e della morte di Zelda Fitzgerald, nata Sayre, crediamo di sapere tutto: della sua vivacità, del suo essere stata la musa di uno dei più grandi scrittori d’America, del suo aver scritto racconti e un romanzo, della passione per il ballo, e per gli alcolici, della sua prima vita nella provincia americana, e della sua seconda vita, dopo il matrimonio con Francis Scott Fitzgerald, in stanze di alberghi bellissimi e nelle più belle città d’Europa. Sappiamo del suo essere stata in manicomio. Ed è proprio dalla stanza di una clinica in Svizzera nel 1930 che, inaspettatamente, la storia comincia, e si dipana per tornare indietro, a quando Zelda avrebbe dovuto ballare sul palco del San Carlo di Napoli. E avrebbe voluto farlo se solo Fitzgerald non l’avesse ricondotta al suo ruolo di moglie e madre, privandola della sua grande occasione. Ci si accorge dunque, prima con sospetto e poi con certezza, che conosciamo di Zelda quanto di lei ci ha detto Scott. Così, in questo romanzo, a parlare è Zelda, che ci racconta, in prima persona, del suo essere scrittrice prima di aver conosciuto Fitzgerald, delle sue ribellioni, delle malinconie, dell’immenso amore per il marito, di come iniziò a dipingere, del taglio alla maschietta e della scena artistica e culturale della sua epoca. Pier Luigi Razzano scrive innamorato della sua Zelda innamorata, e questo suo amore non solo è passione, ma cura – dei particolari, degli scritti, dei movimenti di danza, della misura dei seni di Zelda nelle coppe di champagne bevute, una dopo l’altra, alle feste. Questo libro è per tutti quelli che amano ballare.
19,00 18,05

Poco a me stesso

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 240
La Milano di metà Ottocento è una città che sa conservare i suoi segreti. Un filo invisibile, per esempio, lega l’elegante palazzo di Brera – nel quale vivono i discendenti di Cesare Beccaria – agli antri malfamati del Bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell’abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. Lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell’anziana marchesina Giulia conduce alla bisca su cui regna il losco Faggini, si muove con abilità pari alla sorpresa il barone di Cerclefleury, il bell’avventuriero francese che si proclama seguace di Franz Anton Mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. Da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di Evaristo Tirinnanzi, il contabile al servizio dei Beccaria: sarà lui, incalzato dall’ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l’intrepido Cerclefleury nei meandri di una realtà che non è mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell’identità di quell’altro. Opera di uno scrittore in stato di grazia, Poco a me stesso è il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di Alessandro Manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell’inverosimiglianza e sorretta da una libertà espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa.
16,00 15,20

I Greenwood

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 592
Jacinda "Jake" Greenwood lavora come guida naturalistica e accompagna ricchi turisti appassionati di ecologia a visitare le rigogliose foreste di un'isola della British Columbia, che curiosamente – una coincidenza? – porta il suo nome. Senza radici e senza una famiglia alle spalle, un giorno Jake entra in possesso del diario della nonna, un aiuto inatteso che le permette di ricostruire il suo passato. Come se percorresse la circonferenza di un albero secolare, un cerchio dopo l'altro, è finalmente in grado di attraversare il tempo che è stato, gli anni che si sono accumulati come fa il legno: strato su strato. Leggendo quelle pagine, Jake si rende conto che anche la sua esistenza poggia su strati invisibili, racchiusi nelle vite di quelli che l'hanno preceduta, nella serie di crimini e miracoli, casualità e scelte che ha portato a lei: ogni strato è la conseguenza di un altro, così come ogni successo e ogni disastro vengono conservati per sempre. Ripercorrendo a ritroso il Novecento, scoprirà che quello che unisce tutti i membri della dinastia dei Greenwood sin dal lontano 1908 – quando la stirpe mise radici in seguito allo scontro frontale tra due treni – è proprio il bosco. Con il loro pulsare silenzioso, gli alberi offrono rifugio, ma custodiscono anche delitti, decisioni estreme, rinunce ed errori. Imponente, trascinante e strutturato come gli anelli concentrici di un tronco, "I Greenwood" mette in scena l'intreccio di menzogne, omissioni e mezze verità che segna le origini di ogni famiglia, un groviglio di segreti e tradimenti che ricade su quattro generazioni unite nel destino delle foreste del Canada.
21,00 19,95

Sarà solo la fine del mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 496
L’autore di questo libro è transgender, e il protagonista di questo libro è transgender. Tuttavia, questo libro non è un’autobiografia, è un romanzo. Anzi, quando comincia, l’io narrante non è ancora nato, nonostante i suoi genitori facciano di tutto perché ciò accada, e, nonostante non abbia ancora il corpo, l’io narrante racconta. Sarà solo la fine del mondo, esordio nella narrativa di Liv Ferracchiati, autore teatrale e performer, è infatti un romanzo sul corpo che, anche quando è in piena salute, allegro, bello, può essere percepito come inadatto. È con il corpo che ci presentiamo al mondo prima di aver imparato a parlare, è intorno al nostro corpo nudo che viene pensato il colore rosa o l’azzurro, anche quando non li indossiamo. Così, visto che il corpo è un problema, il protagonista, da subito, comincia a parlare. Comincia a farlo prima di nascere, e poi non smette più: parla tanto, si lambicca, eccepisce, critica e discute. Gioca, soprattutto. E si innamora. L’io narrante bambino vuole tutto, e non ha problemi di identità, è certo di chi è e di ciò che vuole, poi purtroppo qualcosa cambia: qualcuno, oltre a se stesso, vuole spiegargli chi è, cosa è, e quando è. La vita, però, cambierà con l’entrata in scena del mitico e quotidiano Guglielmo Leon. Sarà solo la fine del mondo segue la vicenda umana e preumana del protagonista, e anche quella oltreumana, attraverso i suoi incontri, le sue scoperte, le sue lotte, i suoi tradimenti, le sue risse, le sue gioie, le sue delusioni e la galleria dei personaggi – alcuni buffi, altri odiosi, molti adorabili – che incrociano il suo cammino. Un romanzo comico in senso generale, perché il comico ha a che fare con l’inaspettato, e in senso proprio, perché fa ridere: con una scrittura aerea e musicale, Liv Ferracchiati, rivolgendosi continuamente a chi legge – «Lettore, seguimi!» – e facendoci così diventare personaggi e protagonisti del suo libro, mette in scena il senso di inadeguatezza e la diversità, che sempre ci fa stupendi.
19,00 18,05

Scandalosamente felice

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 192
"Scandalosamente felice" è la storia di Joséphine Baker (1906-1975), che nel racconto esatto e confidente di Gaia de Beaumont diventa il romanzo di una vita che in sé è già un romanzo, e di avventura. Nata poverissima ma con una grande passione per la danza riesce, con peripezie degne dei bambini di Dickens, a fuggire dal mancato amore della madre e a raggiungere prima New York, poi Parigi, e soprattutto riesce a ballare. A Parigi, in quel periodo sfavillante e foriero di terribili eventi che sono stati gli anni Venti, Joséphine diventa la musa, la compagna e il sogno selvaggio di ogni uomo di cui incrocia i passi o i desideri, e per tutti, anche per noi, si cristallizza nell’icona di un mondo meraviglioso e perduto, sensuale e inavvicinabile, allegro e con un gonnellino di banane e una collana di perle. E basterebbe quello per consegnarla all’immortalità se Joséphine non avesse vissuto circondata da animali di ogni specie in ville bellissime, non fosse stata membro del controspionaggio, non avesse adottato, dopo la guerra, bambini provenienti da ogni parte del mondo – dodici bambini – e non avesse partecipato alla marcia per la libertà di Martin Luther King. Gaia de Beaumont, con una lingua vicinissima e distante come quella di un biografo inglese, ironica e dolente, srotola, come un nastro dorato, la vita di Joséphine Baker, restituendo amori ed errori a un’icona che non è mai stata ferma nel tempo.
16,00 15,20

Dasvidania

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 160
Kola ha sette anni e, concentratissimo, studia una mela verde sul davanzale di una finestra. Fuori ogni cosa è bianca della neve appena caduta. I tetti della città si scorgono appena. La città dà su un fiume: è il Volga, nel pieno dell'inverno russo. Kola è orfano e vive con la sorella in un istituto. Ha alle spalle una storia di povertà, disagio e scarsa cura, se non abbandono. Quel bambino, che oggi ha trent'anni e abita in Sicilia, racconta la sua storia. In questo libro, l'istituto, i lunghi corridoi sempre vuoti – tranne quando i bambini e le bambine rientrano dalla scuola –, la famiglia d'origine, la madre giovanissima e senza aiuti, lo zio disperato e violento riprendono sostanza, e volti. Con la precisione di un reportage, Nikolai Prestia racconta la seconda metà degli anni Novanta e l'epoca post-sovietica nel loro aspetto più duro di miseria ed esclusione sociale, violenza domestica, alcolismo e droga. Descrive quegli anni con la disinvoltura di chi ne ha fatto esperienza, e con straordinaria capacità di osservazione. Questo libro però non è un reportage, è un romanzo. È una storia durissima, che sarebbe insostenibile se lo sguardo di Kola non compisse una specie di magia: l'immaginazione. Solo che l'immaginazione di Kola non crea mondi alternativi, non cerca vie di fuga, ma indaga il potere simbolico, poetico e quasi magico degli oggetti quotidiani: basta una mela verde per rendere nutriente quello che era solo cupo e doloroso, basta un paio di calzoni con le tasche per volare verso il futuro. Kola trova la forza di immaginare molto prima delle parole per esprimerla. E queste pagine in controluce raccontano anche la conquista delle parole. Prima del bambino che guarda, ora del ragazzo che scrive. Una lingua chiara, semplice, accogliente, nella quale si avvertono echi antichi e letterari. Ne viene fuori un'atmosfera dolce amara, a tratti dickensiana. "Dasvidania" racconta del male e del dolore, ma anche moltissimo del bene: la zia che tira fuori i bambini dai guai, il direttore dell'istituto che per primo mette in mano un libro al bambino, e quel libro è "L'idiota" di Dostoevskij, e poi l'infermiera Katiusha – che stringe con lui un patto di speranza –, gli amici dell'orfanotrofio, ognuno con il proprio fardello di rabbia e vitalità, e infine i due maestri che adottano Kola e la sorella portandoli con sé in Sicilia e offrendogli un radicamento da cui potranno guardare avanti, e anche indietro. Con "Dasvidania", Nikolai Prestia racconta come anche da bambini si possano amare tutte le memorie, non solo quelle felici.
16,00 15,20

L'ottava vita (per Brilka)

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 1200
La famiglia Jashi deve la sua fortuna (e la sua sfortuna) a una preziosa ricetta per una cioccolata calda molto speciale, destinata a essere tramandata di generazione in generazione con una certa solennità. Gli ingredienti vanno maneggiati con cura, perché quella bevanda deliziosa può regalare l'estasi, ma porta con sé anche un retrogusto amaro... Al tempo degli ultimi zar, Stasia apprende i segreti della preparazione dal padre e li custodisce nel lungo viaggio che, da una cittadina non lontana da Tbilisi, in Georgia, la porta a San Pietroburgo sulle tracce del marito, il tenente bianco-rosso arruolatosi pochi giorni dopo le nozze. È convinta che quella ricetta, come un amuleto, possa curare le ferite, evitare le tragedie e garantire alla sua famiglia la felicità. Ma allo scoppio della Rivoluzione d'ottobre, quando il destino della stirpe degli Jashi cambierà per sempre, capirà che si sbagliava. Tra passioni e violenze, incontri, fughe e ritorni, sei generazioni e sette donne - da Stasia, nata nel 1900, a Brilka, che vedrà la luce nel 1993 - attraversano l'Europa, da est a ovest, fino all'inizio del nuovo millennio, inseguendo i propri sogni e arrendendosi solo alla Storia. Alla ricerca del proprio posto nel mondo, le discendenti del famoso fabbricante di cioccolato percorrono il "secolo rosso", dando vita a una saga familiare avventurosa e tragica, romantica e crudele, in cui per il lettore sarà dolcissimo perdersi, e ritrovarsi.
24,00 22,80

Guerra e trementina

Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2015
pagine: 306
Le pagine del diario che Urbain Martien, ormai novantenne, consegna al nipote poco prima di morire contengono il secolo forse più duro della storia dell'umanità. Parlano di un ragazzino di Gand che sognava di fare il pittore e che lo scoppio della Prima guerra mondiale ha trascinato su uno dei fronti più crudeli del conflitto. Raccontano di un altro tempo, di cui perfino gli odori sono scomparsi; un tempo che cominciò ad agonizzare dopo che a Sarajevo "un colpo nemmeno tanto ben mirato mandò in frantumi la pura illusione della vecchia Europa", portando alla rovina il mondo che Urbain Martien aveva conosciuto, e creando una cesura al di là della quale niente più sarebbe rimasto al proprio posto. Anche circondato da morte e fango, sotto un cielo infinito, carico di quelle nuvole che tanto sollecitano la sua fantasia, Urbain non abbandonerà mai il disegno. Quando il tempo sembra fermarsi, nella luce surreale della piana dell'Yser, l'arte lo aiuta a placare il pianto del mondo che va in pezzi intorno a lui. Le storie della guerra insieme al viso di una donna, grande amore perduto per sempre, ritorneranno silenziosi sulle tele cui dedicherà tutta la sua esistenza. Riscrivendo la vita di Urbain Martien, Hertmans costruisce un romanzo che si nutre della testimonianza di chi ha vissuto l'orrore delle trincee delle Fiandre occidentali, per poi ritrovarsi a vivere nelle trincee dei propri ricordi.
18,00 17,10

Un lavoro perfetto

Un lavoro perfetto

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 320
Nel suo ruolo di consulente del lavoro, la signora Masakado è abituata a incontrare le persone più stravaganti, ad accogliere le richieste più insolite, e in genere è in grado di accontentare tutti. Così, quando una giovane donna si presenta presso la sua agenzia, è sicura di avere l’offerta adatta a lei. Dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, la donna sembra infatti avere le idee molto chiare su ciò che vuole: oltre a essere vicino a casa, il nuovo impiego dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l’attività seria. Nelle singolari occupazioni che si prende in carico – dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso –, la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all’altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo. Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c’è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l’energia per riconoscerne la bellezza. Ironico e tenero, il romanzo di Tsumura Kikuko è una commedia dolceamara che, con la leggerezza, l’umorismo deliziosamente paradossale e un pizzico di surrealismo, tipici di tanta letteratura giapponese, racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa.
18,00

Tutto solo per te

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
pagine: 224
17,00 16,15

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