Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 120
In una cittadina toscana nell'immediato dopoguerra Assunta, aspra contadina «cresciuta sulla terra», inizia a lavorare come domestica in una casa borghese. La padrona, intrisa di ideali umanitari, decide di «educare quella donna, di elevarla», arrivando a includerla nel proprio testamento. Quando Assunta lo viene a sapere, la sua vita sembra finalmente animarsi, per la prima volta percepisce che ora «nel mondo c'era anche lei, esisteva». Sarà l'ossessione per il suo nome scritto su un pezzo di carta, alimentata dal folle timore di perdere quel bene inatteso, a spingerla verso il furto: ladra di gioielli, ma soprattutto di sentimenti, solo «per rimanere nel testamento, nell'affetto, nella protezione della signora». "La ladra" (1984), storia di un personaggio scolpito nella sua selvatichezza atavica, mette in scena l'incontro tra due codici culturali incompatibili: un universo arcaico, irrazionale, magico, e lo stile di vita moderno, rischiarato dalla razionalità. Ne emerge la potenza primigenia di una animalità elementare, la stessa indomabilità anarchica delle libere donne di Magliano.