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Libri di S. Chiaroni

Biografia e opere di Michele Taruffo

Commentario del codice di procedura civile. Libro quarto: procedimenti speciali art. 633-656. Il provvedimento di ingiunzione

Libro: Libro rilegato
editore: Zanichelli
anno edizione: 2012
pagine: 528
Tempestività ed efficienza sono generalmente ritenuti requisiti necessari di una giustizia che voglia rispondere alle istanze di certezza che provengono dalla società; istanze ed esigenze comuni a tutti i tempi, ma che divengono vieppiù urgenti in un'epoca di grandi e rapidi scambi commerciali. Non è, dunque, possibile rinunziare a quelle forme differenziate di tutela giurisdizionale che consentono la formazione di un titolo esecutivo in tempi rapidi, anche se offrono garanzie di difesa numericamente inferiori e formalmente diverse da quelle previste nel procedimento ordinario. Nondimeno occorre intervenire laddove il diritto di difesa sia eccessivamente ed inutilmente compresso. Ed è con particolare riguardo ad una lettura "costituzionalmente orientata", sempre più richiamata anche dalla giurisprudenza, che si sviluppa questo commento, articolo per articolo, alle norme del codice di procedura civile sul decreto ingiuntivo. Un commento ricco di riferimenti, sia alla dottrina e alla giurisprudenza (di legittimità e di merito) più risalenti, sia a quelle più attuali, che termina con un capitolo conclusivo "a mo' di promemoria per il legislatore", col suggerimento di alcune norme da introdurre a breve, per il rispetto dei principi costituzionali d'eguaglianza, di inviolabilità del diritto di difesa e del giusto processo. Il commento tiene conto delle recenti riforme introdotte dal decreto legislativo 1° settembre 2011, n. 150.
106,50 101,18

Commentario del codice di procedura civile. Libro quarto: procedimentispeciali art. 706-720 bis. Procedimenti in materia di famiglia e stato delle persone. Tomo I

Libro
editore: Zanichelli
anno edizione: 2011
pagine: 592
Gli articoli del codice di rito commentati in questo volume riguardano processi di grande importanza, sia per la delicatezza degli interessi coinvolti sia per i problemi teorici e applicativi che pongono all'interprete. In particolare, quanto al giudizio di separazione, esso è stato profondamente novellato da una serie di interventi legislativi che si sono succeduti a partire dal 2005, all'origine tra l'altro di un serrato dibattito dottrinale e di nuovi orientamenti giurisprudenziali, dei quali quest'opera intende offrire un esaustivo quadro critico. Ancora, le recenti riforme hanno introdotto nel nostro ordinamento l'istituto delle controversie in ordine all'esercizio della potestà genitoriale o delle modalità dell'affidamento, istituto regolato dal nuovo art. 709-ter cod. proc. civ., norma assai discussa e a cui si è voluto riservare ampio spazio. Il volume si chiude con l'esame delle norme sul processo di interdizione e inabilitazione, nonché dell'art. 720-bis relativo all'amministrazione di sostegno, giudizi densi di questioni sistematiche ma anche di complessi profili operativi, i quali hanno trovato nella prassi soluzioni contrastanti.
125,00 118,75

Commentario del codice di procedura civile. Libro primo: disposizioni generali art. 112-120. Poteri del giudice

Libro
editore: Zanichelli
anno edizione: 2011
pagine: 728
Dei "poteri del giudice", oggetto di questo volume del Commentario, si occupa il Titolo V del Libro I del codice, nell'ambito delle disposizioni generali sul nostro processo civile. L'obiettivo del legislatore, chiaramente espresso nella Relazione al codice del 1940 (par. 13), è di recepire "come affermazioni di principio, gli aforismi dell'antica sapienza: "ne procedat iudex ex officio; ne eat iudex ultra petitum partium; iudex secundum allegata et probata decidere debet" e, al contempo, di delimitare l'estensione dei "poteri del giudice" al fine di assicurare che, nel loro esercizio, essi si armonizzino pienamente con alcune delle fondamentali prerogative processuali delle parti. Lungo queste direttrici si dipana l'ordito del commento degli articoli ricompresi in questa parte del codice. E così, dalla "norma-manifesto" dell'art. 112, con cui si apre il Titolo V, sul dovere del giudice di pronunciare la sua decisione in corrispondenza con quanto chiesto in giudizio dalle parti, si passa alla puntuale riaffermazione nel codice del principio costituzionale di legalità, già ricavabile dal combinato disposto degli art. 24, 1° comma, e 101, 2° comma, Cost., e al dovere per il giudice di fare applicazione, nel decidere la controversia, delle "regole di diritto", con la conseguente residualità ed eccezionalità del ricorso al canone decisorio di equità, pure ammesso dagli art. 113 e 114 del codice.
163,50 155,33

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