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Libri di Pier Vittorio Buffa

Biografia e opere di Pier Vittorio Buffa

Il pane non può aspettare

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 304
L’estate dei ragazzi di Cabiaglio, un piccolo borgo alle porte di Varese, è scandita da una serie di rituali. Quello del pane con l’uva la prima domenica di settembre, che chiude la stagione dei bagni nei torrenti, della polenta alla cappella degli asini e delle corse in bicicletta, è il loro preferito. A impastare quel pane è Aristide, che ha preso il posto di suo padre, ucciso di botte e di dolore dai fascisti. In quel forno di famiglia che, grazie al calore e alla forza di sua madre Innocenta, si fa cuore della comunità. Aristide appartiene a un gruppo di sette ragazzi di età diverse, ma in un paese di poche anime le differenze non contano, conta solo stare insieme. Quella domenica del settembre 1938, spensierata e leggera, sarà l’ultima che li vedrà tutti ancora insieme, dalla stessa parte. Quando, cinque anni dopo, il maresciallo Badoglio annuncia l’armistizio, le strade di Cabiaglio si riempiono di gente, le mani a conca intorno alla bocca per gridare al mondo e a sé stessi che la guerra è finita. Aristide e Innocenta si guardano negli occhi, senza bisogno di dirsi il sollievo: allora lui non dovrà più partire soldato, forse potrà restare a fare il pane. Ma il pensiero corre veloce agli amici di un tempo ora lontani, a chi ha sposato il regime e a chi lo avversa, a chi scrive lunghe lettere dalla Grecia e a chi è appena ripartito per il fronte. Come in tutt’Italia, i giorni dopo quell’8 settembre saranno cruciali anche per i sette ragazzi di Cabiaglio e per le loro famiglie, giorni in cui decidere se e contro chi continuare la guerra, giorni in cui essere pronti a morire senza aver iniziato a vivere davvero, giorni in cui donne e uomini, partigiani, repubblichini, prigionieri e disertori si troveranno faccia a faccia con un fucile in mano e dovranno scegliere chi e che cosa salvare.
20,00 19,00

La casa dell'uva fragola

Libro: Libro rilegato
editore: Piemme
anno edizione: 2023
pagine: 284
Questa casa è qualcosa di più delle sue mura. È la nostra storia, sono le vite passate e future. Tra Varese e il lago Maggiore, a Castello Cabiaglio, che una volta si chiamava soltanto Cabiaglio, c'è un grande portone verde, il portone della Casa dell'uva fragola. Ernesta, Francesca ed Ezechiella sono le donne che hanno vissuto nelle sue stanze e nel suo giardino. Quadri, mobili, fiori, alberi raccontano le loro storie. Quella di Francesca innamorata di un uomo che è stato al fianco di Garibaldi. Quella di Ezechiella che sposa Giovanni per amore, anche se forse non lo ha mai confessato nemmeno a se stessa, mette al mondo sette figli e guarda Ernesto, il suo primogenito, partire volontario per la Grande Guerra. E, prima di tutte, Ernesta, forte e volitiva, che nella casa ha lasciato un'impronta che durerà nei secoli. La Casa dell'uva fragola, dove tutto sembra iniziare e tutto finire, ha molto da narrare e molte nuove vite da veder sbocciare. Per salvare quella dimora e i tanti ricordi che contiene, si sarà disposti a tutto. Pier Vittorio Buffa racconta la storia di una famiglia tra le guerre d'Indipendenza e la Seconda guerra mondiale, con intensità e precisione. Da un lato la vita al fronte, vista con lo sguardo disincantato di chi di guerra ha già scritto e studiato tanto, dall'altro la lunga attesa di chi resta a casa, scruta la porta aspettando notizie, trema per l'arrivo del postino. Di chi ha, comunque, un disperato bisogno di amore. Poi le feste e la mondanità, le nascite e i matrimoni che si alternano a scelte decisive e coraggiose, a momenti drammatici che segneranno per sempre la famiglia. Mentre la pianta dell'uva fragola è sempre lì, con la sua vitalità, i suoi colori, i suoi profumi.
18,90 17,96

Ufficialmente dispersi

Ufficialmente dispersi

Libro: Libro in brossura
editore: Piemme
anno edizione: 2022
pagine: 190
«Sono stato in guerra per poco più di un anno, nemmeno un settantesimo della mia vita. Ma quella, solo quella, è stata la mia vita. Il resto non ne è stata che una premessa e un'appendice... Io vorrei solo chiedere, a chi ordina le guerre, se l'uomo è nato davvero per combatterle. È una domanda che né io né altri potremo mai fare direttamente a qualcuno, ma che resterà in noi anche quando saremo solo polvere. Qualcuno, a un certo punto, udrà le nostre urla.» È il testamento morale del protagonista del romanzo, un ufficiale ventiduenne che ha perso quel che restava dei suoi uomini, senza però vederli morire, durante la ritirata dalla Russia e dall'Ucraina dell'esercito italiano, nel 1943, quando gli occupanti eravamo noi. E li perde proprio nelle pianure dove oggi, nel 2022, si è tornati a combattere e a uccidere. Gli "ufficialmente dispersi", che il Sottotenente cercherà per tutta la vita, sono rimasti in quella terra, sepolti da qualche parte, e il monito del loro comandante sembra il monito di un soldato di oggi che è ancora lì con in mano un fucile o dentro un carro armato. E chiede a sé stesso "perché?"
11,90

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