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Libri di Paolo De Stefani

Biografia e opere di Paolo De Stefani

«Ho fiducia in loro». Il diritto di bambini e adolescenti di essere ascoltati e di partecipare nell'intreccio delle generazioni

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 494
Nel quadro dei diritti umani riconosciuti a bambini e adolescenti, il diritto di ascolto e di partecipazione - nucleo innovativo della Convenzione ONU del 1989 - costituisce il focus tematico del libro, che intende sollecitare un corale e concreto impegno a favore delle prime età. Il lavoro, affrontato secondo un'ottica pedagogica programmaticamente aperta alla multidisciplinarità, raccoglie le voci sia di adulti, della realtà accademica e del mondo educativo e di cura, sia di bambini e adolescenti, incontrati in luoghi deputati all'ascolto e nei contesti di vita. La riscoperta del legame di fiducia e reciprocità fra generazioni trova ideale ispirazione nella figura di Pavel A. Florenskij, il geniale matematico, fisico, filosofo, teologo russo, che dal gulag delle Solovki sa esemplarmente ascoltare da lontano e tener vivo il dialogo con i suoi fiali - sue le parole «Ho fiducia in loro» - e indicare al nostro tempo, nell'attuale disorientamento educativo, la giusta direzione.
50,00 47,50

Il paese perduto. A cent'anni dal genocidio armeno

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 324
Nato dal Convegno internazionale sul genocidio armeno tenutosi all'Università di Padova nel 2015, il volume intende offrire un approccio interdisciplinare sul primo genocidio del XX secolo. Nella prima parte (Politica e storia), vengono esaminate questioni che sono al centro del dibattito storiografico: il carattere intenzionale dello sterminio degli armeni ottomani, il significato politico della negazione turca del genocidio (passata e presente), i tratti ideologici del Comitato di Unione e Progresso, il ruolo della Russia, la dimensione religiosa, le interpretazioni della parabola dei Giovani turchi e del genocidio offerte da personaggi contemporanei, come Toynbee e Mandelstam, o il politico cattolico italiano Filippo Meda, l'opera di soccorso ai superstiti prestata dall'attivista armeno Ruben Eryan. Nella seconda (Diritto e memoria) viene affrontato l'intricato rapporto tra la memoria storica del genocidio, la classificazione giuridica del crimine e la tutela giudiziaria delle vittime. I diversi punti di vista riportati nel volume riflettono i nodi intorno a cui vertono questioni ancora lontane dal trovare un consenso unanime. Come si pone l'Unione europea di fronte al negazionismo turco? Quali sono i limiti della definizione di genocidio? In che senso il perseguimento del negazionismo come crimine infrange il confine tra il giudice e lo storico? Può d'altronde il negazionismo essere considerato una forma di prosecuzione del genocidio stesso? Quali sono le forme di riparazione che gli armeni possono ancora esigere dalla Turchia? La religione come memoria collettiva, la questione armena in Germania, il recupero delle immagini del genocidio armeno e l'«istituzionalizzazione» della figura del «giusto» sono i temi affrontati nell'ultima parte del volume.
32,00 30,40

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