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Libri di Marta Cai

Biografia e opere di Matthew Lipman

Il gioco infinito

Libro: Libro in brossura
editore: TEA
anno edizione: 2024
pagine: 240
È possibile vincere una partita che non ha fine? Nei giochi finiti i giocatori sono noti, le regole fisse e l'obiettivo chiaro: secondo la teoria di James P. Carse, si tratta di partite – come nel calcio o negli scacchi – dove chi vince e chi perde è facilmente individuabile. Nei giochi infiniti, invece, come il business, la politica o la vita, i giocatori vanno e vengono, le regole sono mutevoli e non c'è un obiettivo definito. Non ci sono vincitori e vinti, non esistono concetti come «vincere il business» o «vincere la vita», ma c'è solo chi è avanti e chi rimane indietro. Da quando ho capito la differenza tra giochi finiti e infiniti, ho iniziato a riconoscere sempre più realtà infinite intorno a me. E a capire che per molte organizzazioni le difficoltà nascono dal fatto che chi le guida affronta un gioco infinito con una mentalità finita: sono le società che perdono il passo sul terreno dell'innovazione, della motivazione e della performance. I leader che abbracciano una visione infinita, invece, costruiscono imprese forti, innovative, ispirate. Chi ci lavora nutre fiducia nei confronti di colleghi e capi. Sono organizzazioni dotate di resilienza, della capacità di prosperare in un universo in continua evoluzione, mentre i concorrenti devono farsi da parte. Sono le imprese che ci guideranno verso il futuro. Nei miei libri precedenti ho mostrato il valore del «perché» come motore di tutte le nostre azioni e il ruolo cruciale dei leader nel creare un circolo virtuoso di sicurezza e fiducia. Con questo libro voglio condividere una nuova prospettiva che ci consenta di giocare al meglio la grande partita che ci vede tutti in campo: il Gioco Infinito. Non possiamo scegliere le regole. Possiamo solo scegliere come giocare.
12,00 11,40

Brasilampi

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2023
pagine: 152
La scrittura di Marta Cai è difficilmente inquadrabile: si può solo rimanere spiazzati di fronte alle novità di stile, di pensiero, di impostazione, di relazione tra la parola e il senso che ne scaturisce. L’inusuale mescolanza di intelligenza e sensorialità, il rispecchiamento tra andamento sintattico e gestualità percettiva di questa autrice trasferitasi da poco dall’Italia in Brasile ci regala questi “Brasilampi”, testi che ricordano le cosiddette “cronache”, brevi componimenti senza genere, epifanie del quotidiano o riflessioni sui massimi sistemi dove tutto è permesso tranne l’ovvio, solidamente presenti nella letteratura brasiliana ma non così codificati in Europa. Marta Cai (scrittrice “psicogeografica” e “situata”) non ci racconta il Brasile, non lo costringe in categorie, in descrizioni, in interpretazioni, ma al contrario e con assoluto rispetto se ne fa permeare. Raggiunge così uno spazio affascinante, tanto geografico quanto interiore. Entra (e noi con lei) in una radura ancestrale: quella della non comprensione, dell’impatto preverbale con l’esistente. Registra al suo cospetto, come un sismografo sensibilissimo, le proprie native illuminazioni, come se fossero lallazioni (mentre invece sono vertiginose acrobazie lessicali e sintattiche). Così dal Brasile lampeggiano lampi inaspettati, allestiti con perizia in una struttura nascosta, ma potente, circolare, onnipresente. Non possiamo chiamarli “racconti”, sebbene siano popolati di personaggi colti in momenti peculiari; non possiamo chiamarli “capitoli di un romanzo”, sebbene l’autrice li componga in un arco narrativo unitario; non possiamo chiamarli “schizzi”, sebbene la scrittrice proceda anche qui, come nelle sue opere precedenti (“Enti di ragione”, SuiGeneris, 2019 e “Centomilioni”, Einaudi, 2023), con rapidi angoli, inattese divaricazioni, imprevedibili carotaggi nel profondo. Possiamo chiamarli “Brasilampi”, e così faremo.
12,00 11,40

Centomilioni

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 144
«Non essere crudele. Non essere sentimentale. Prova a provare davvero qualcosa». Può sembrare un amore, ma è una storia di violenza pronta a esplodere, incuneata in una pianura senza fine che impedisce per sempre di scollinare. Al centro Teresa, che nel suo diario si definisce «una zitellona di provincia, una signorina senza qualità». Vive ancora con i genitori, sommersa da una routine pantagruelica: giovedì ossibuchi, martedì trippa, il pesce solo quando è fresco. Poi arriva Alessandro, e il mondo s'infiamma di colpo. Alessandro, che è bellissimo, che vuole tutto e non ha niente. Armata di una lingua impietosa, lirica, umoristica, capace di spiazzare a ogni riga, Marta Cai passeggia tra le strade di una cittadina anonima e riesce a farci sentire lì, intrappolati tra schiere di villette, banchi del mercato e orizzonti lontanissimi. Con la certezza che da un momento all'altro accadrà qualcosa di terribile. Teresa ha quarantasette anni e vive in una cittadina di provincia «né grande né piccola, né nota né ignota». Figlia per sempre, succube di una madre dispotica, vorace, logorroica. È magra come una prugna secca, Teresa, e fuma in continuazione. Sola, solissima, si tiene a galla assecondando i ritmi blandi dei giorni: le commissioni in centro, le lezioni d'inglese nell'istituto per ripetenti dove lavora, i giri in bici. «Vivo come le sogliole, sul fondale», confida come una ragazzina al suo diario segreto. Soltanto lì, tra le righe dell'unico spazio di libertà che le è concesso, può fantasticare su Alessandro, un suo ex studente bellissimo e fin troppo gentile. Teresa lo sogna con una vividezza che la tramortisce. Ma lui, quando all'improvviso le riappare davanti dopo mesi di vuoto, ha in mente ben altri progetti. Col suo sguardo e la sua voce, Marta Cai illumina tutto: è capace di entrare a gamba tesa nei punti di vista dei suoi protagonisti e di rispettare il brusio nelle loro teste, di calibrare perfettamente il montaggio alternato e poi di farlo esplodere, di voler bene a Teresa e di trattarla con ferocia.
14,50 13,78

L'impegno di una vita: insegnare a pensare

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 258
In questo scritto Matthew Lipman racconta, con stile autobiografico, il suo percorso di ricerca filosofico, esistenziale e politico che lo ha condotto a creare il progetto della "Philosophy for Children". Attraverso questo testo si intrecciano ricordi, idee e riflessioni dell'autore che, a partire dall'infanzia sino a giungere all'età adulta, hanno creato il tessuto teorico e pratico del suo impegno filosofico. Si tratta di un'occasione preziosa per approfondire le potenzialità emancipative offerte dalla "Philosophy for Children". "L'obiettivo che mi sono proposto con questo libro non era di scrivere la consueta autobiografia nella quale venisse rivelata per intero l'esistenza - professionale e privata - dell'autore. Mi premeva, piuttosto, realizzare un'opera in cui il lettore potesse trovare argomenti di interesse comune e, nello specifico, i passaggi cruciali nella storia della 'Philosophy for Children'. Solo se possiedi tutte queste cose - idee, ideali, una metodologia appropriata e coraggio - puoi cominciare a distinguere mezzi e fini e poi riunirli così che operino efficacemente insieme come se fossero una cosa sola." Prefazione di Duccio Demetrio. Postfazione di Pino Boero.
24,00 22,80

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