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Libri di Mario Domenichelli

Biografia e opere di Mario Domenichelli

Saggi sulla poesia del secondo Novecento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 344
Il secondo Novecento, per quanto riguarda la poesia, presenta diverse linee temporali. Mentre i poeti della generazione ermetica restano attivi, una volontà di cambiamento si esprime in numerose correnti e protagonisti, mano a mano che ci si avvicina alla fine del secolo; il panorama si presenta sempre più frammentario, caotico, e si evidenziano due reazioni, l’euforia e la disforia; la disforia con il linguaggio sperimentalista dell’anti-sublime, e l’euforia, quale linguaggio della poesia che sempre rinasce dalle proprie ceneri. Fra i ventidue interventi si ricordano quelli di su «Officina», su I Novissimi, sul Gruppo 63; sulla poesia di Amelia Rosselli, su Sereni e su Zanzotto; poi, ancora, Volponi, Montale, Nanni Balestrini, Corrado Costa e Valerio Magrelli. Il fascicolo è completato e chiuso da due consuntivi, su Le Antologie 1953-2013 e sul Gruppo 63 e la Neoavanguardia italiana.
120,00 114,00

Moderna. Semestrale di teoria e critica della letteratura. Volume Vol. 1-2

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2017
pagine: 292
L’opera di Lukács è ancora oggi al centro di conflitti interpretativi e tentativi riduzionistici. Benché su essa si ragioni da diverse prospettive, a prevalere è ancora un rifiuto della sua sostanza marxista, che si accompagna a tentativi di selezione e-o epurazione delle idee marxiste dall’intero corpus, comprese le porzioni riconducibili all’estetica letteraria. Questo numero monografico di «Moderna» presenta invece una riflessione a tutto campo sulla ricezione dell’opera di Lukács nel nuovo millennio, nel tentativo di fare i conti con il suo lascito marxista senza cedere all’ostracismo monolitico e pregiudiziale dominante fino a oggi. I saggi offrono un contributo significativo alla questione dell’eredità e dell’attualità del pensiero lukácsiano e sono utili per un rilancio del dibattito su Lukács, promuovendo l’emergere di una ricezione meno condizionata da stereotipi e pregiudizi ideologici.
120,00 114,00

Lo scriba e l'oblio. Letteratura e storia: teoria e critica delle rappresentazioni nell'epoca borghese

Lo scriba e l'oblio. Letteratura e storia: teoria e critica delle rappresentazioni nell'epoca borghese

Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 338
«Lo scriba e l'oblio interroga il destino della letteratura, il suo incessante dialogo con le forme della realtà e con la loro evanescenza, con il tempo che essa si lascia alle spalle e con quello verso cui essa si affaccia senza poterlo afferrare; e interrogando il destino della letteratura pone domande essenziali sui modi in cui essa si fa carico della memoria, sulle varie strategie che mette in atto per dare corpo a forme di esistenza che si dissolvono, sulla sua sfida all'inevitabile oblio, e sul legame necessario che comunque essa istituisce con l'oblio. Seguendo in una solida prospettiva ermeneutica i più vari sviluppi della riflessione contemporanea, attraverso memoria e oblio Domenichelli chiama in causa altri cruciali nodi teorici, come la critica della rappresentazione e della narratività, l'interpretazione figurale, il rapporto tra costruzione dell'oggetto e costruzione del soggetto, il senso della fine, il conflitto tra modelli culturali, i caratteri del romanzo storico, le attuali prospettive della forma romanzesca. In un serrato dialogo con tanti testi capitali (Nietzsche e Benjamin, Dickens e Manzoni, Collodi e Conrad, Eliot e Virginia Woolf, Lukács e Foucault, Auerbach e Geertz, Gramsci e Said), Lo scriba e l'oblio è un libro "totale" sulla letteratura, sulla sua condizione attuale, su possibilità e compiti che le toccano ancora oggi.» (Giulio Ferroni).
35,00

Il limite dell'ombra. Le figure della soglia nel teatro inglese fra Cinque e Seicento

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1994
pagine: 256
"Fair is foul and foul is fair" (Bello è brutto e brutto è bello) è la misteriosa formula pronunciata dalle streghe all'esordio di Macbeth come un vero e proprio motto. Quella formula inscrive tutto il percorso del teatro inglese tra '500 e '600 nella sua estetica del grottesco, dell'irregolare, del "brutto", per l'appunto, e ne fornisce quindi una chiave teorica. Quel motto inscrive anche il percorso di questo libro che intreccia così figure comune e sentieri fra i vari generi: tragico, comico, tragi-comico, satirico. Quel motto articola un progetto, dunque, e corrisponde al complesso di topoi che il libro viene analizzando: la specularità, la magia, il potere, la morte, l'ombra, la soglia infine.
33,00 31,35

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