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Libri di Marina De Palo

Biografia e opere di Marina De Palo

Saussure e la scuola linguistica romana. Da Antonino Pagliaro a Tullio De Mauro

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 158
Nel variegato quadro di iniziative scientifiche organizzate in occasione del centenario del Corso di linguistica generale, questo libro offre una ricognizione dei problemi filologici, interpretativi e teorici emersi fin dagli anni Trenta nella esegesi saussuriana. Filo conduttore di questa rilettura è il lavoro critico di Antonino Pagliaro (1898-1973), in cui si saldano in maniera compiuta interessi filosofico-linguistici (testimoniati dal costante dialogo con le maggiori correnti del dibattito internazionale) e capacità di analisi empirica che trovano nella semantica il loro terreno privilegiato. Tali presupposti daranno il loro frutto più maturo nella teoria del linguaggio di Tullio De Mauro (1932-2017), delineando la parabola di un pezzo di storia del pensiero linguistico italiano e europeo. Accanto a saggi di F. Albano Leoni, M. De Palo e S. Gensini, D. Gambarara, M. Mancini, J. Trabant, viene qui pubblicato il testo di un'importante conferenza di De Mauro sulla Scuola linguistica romana.
17,00 16,15

Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue. Volume Vol. 2

Libro: Libro di altro formato
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 189
La rivista si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. Questo fascicolo torna alla formula tradizionale della rivista, con una serie di contributi su temi storici diversi. Di massima, continueremo ad alternare numeri "a tema", collegati a occasioni congressuali o a ricerche di singoli gruppi di studiosi, e numeri miscellanei, intesi a mappare il territorio degli studi storici, in Italia e altrove. Poche righe di presentazione dei singoli contributi, in ordine cronologico. Quello di Valentina Vitali è una rassegna critica degli studi che si sono negli ultimi anni succeduti intorno alle idee linguistiche di Lucrezio: si tratta di temi che non interessano più solo filologi e storici dell'età classica, ma investono problemi di natura teorica (la nozione di significato, la differenza fra linguaggio umano e linguaggi degli animali non umani) al centro del dibattito attuale. Michela Tardella presenta il "De literis" di Jacob Madsen Aahrus, un capitolo assai poco noto di quella storia della fonetica che sta via via riemergendo all'attenzione degli studiosi, e di cui la stessa si era occupata di recente lavorando sul "De locutione" di Girolamo.
24,00 22,80

Saussure e gli strutturalismi. Il soggetto parlante nel pensiero linguistico del Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2016
pagine: 341
Recuperando la centralità del soggetto parlante in Saussure, il libro esplora la riflessione linguistica europea post-saussuriana presentando una mappa di autori e temi - in cui un ruolo centrale hanno Buhler, Benveniste e Merleau-Ponty - che delinea una sorta di controcanto della storia degli strutturalismi. Questa ricostruzione ricca e sistematica rivela sentieri che attraversano la filosofia, la psicologia, l'avvento della psicoanalisi, l'antropologia e le teorie di genere, il complesso intreccio fra teoria del linguaggio e fenomenologia, proponendo una lettura originale su aspetti trascurati ma estremamente attuali e fecondi del pensiero linguistico del Novecento.
28,50 27,08

La conquista del senso. La semantica tra Bréal e Saussure

Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2001
pagine: 276
L'autrice rilegge la linguistica saussuriana in rapporto a quella di Bréal e agli studi della seconda metà dell'Ottocento, in particolare francesi, al fine di restituire al pensiero di Saussure aspetti trascurati dalla vulgata strutturalistica e di sfatare il diffuso luogo comune secondo cui la sua linguistica mancherebbe di una teoria del significato. Infatti, lungi dal prospettare una semantica incentrata sulla struttura astratta e autonoma della lingua, Saussure intreccia la nozione di "sistema" con quella di "soggetto". Affermando la natura psicologica dei rapporti associativi, non solo egli lega intimamente il sistema della lingua al soggetto parlante, ma riconduce il significato alla sua matrice soggettiva, collegandosi così al dibattito psicologico coevo. Questi elementi, oggi nuovamente di grande attualità - basti pensare al ruolo delle scienze della memoria -, emergono nella grande attenzione che Saussure rivolge alla motivazione che il soggetto parlante impone alla strutturazione del senso e delineano un principio di naturalità del linguaggio dentro cui si inscrive la radicale arbitrarietà delle lingue. Il libro, indagando la trama che collega Bréal e Saussure, affronta analiticamente i nodi in cui il tema del significato emerge con maggiore forza (il segno linguistico, la dicotomia langue/parole, la diacronia). Questo percorso teorico illustra la faticosa conquista del dominio di indagine della semantica linguistica moderna: il senso.
21,50 20,43

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