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Libri di Marco Giosi

Biografia e opere di Marco Giosi

Pedagogia generale. Identità, percorsi, funzione

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2017
pagine: 279
La pedagogia generale, oggi, viene costantemente chiamata ad essere lo "spazio" di una riflessione complessiva nell'ambito dei saperi educativi. Svolge così un lavoro a tutto campo, esplicitamente critico, coordinato di focus stesso del pedagogico: educare/formare/formarsi. Pertanto, come si ribadisce in questa nuova edizione, continua a svolgere un ruolo del tutto centrale nel pensare/agire educativo, tenendo fermo il suo volto attuale, sempre più articolato e complesso. Essa è, però, uno spazio sempre più interdisciplinare, scientifico e, al tempo stesso, filosofico, riflessivo e metariflessivo, e va allora interpretata e coltivata in stretto rapporto con un discorso critico.
27,00 25,65

Shakespeare e il teatro del riconoscimento. Temi pedagogici in Re Lear, Amleto, Giulio Cesare

Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2014
pagine: 224
Questo libro intende mettere a fuoco il tema, intimamente pedagogico, del riconoscimento dell'Io nell'universo poetico shakespeariano, alla luce della tradizione pedagogica umanistica Elisabettiana, modellata sulla cultura classico-latina. Tale finalità viene qui perseguita attraverso un'analisi di due opere, in particolare, della produzione drammaturgica di Shakespeare: il Re Lear e il Giulio Cesare. Il "Chi sa dirmi chi sono" che riecheggia nel Lear, memore del socratico "conosci te stesso", possiede il senso di una radicale domanda di riconoscimento di sé come re, come padre, come uomo, rilanciando l'esigenza di una diversa e più autentica formazione dell'umano, sia pure concepita all'insegna del "tragico". Nel Giulio Cesare il drammaturgo ci offre una vera e propria "anatomia della politica", interrogandoci su questioni concernenti la natura e la legittimità del potere, il rapporto tra la sfera della politica e quella della morale, la tensione presente tra passioni private e virtù pubbliche. E consegnandoci una riflessione densa di suggestioni pedagogico-educative riguardo alla politica intesa come spazio del reciproco riconoscimento.
20,00 19,00

Attraversare i mondi dell'arte. Per un'educazione estetica oggi

Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 2012
pagine: 179
Quanto è importante e necessaria, nella odierna società della comunicazione, l'arte? E quale funzione essa può svolgere all'interno dei processi educativi della persona? Questo libro intende rilanciare la centralità del paradigma estetico di educazione umana ai fini della realizzazione di un possibile modello formativo emancipativo, aperto, declinabile all'insegna di una riflessività critica, sul piano cognitivo ed emotivo, percettivo e immaginativo. La via qui percorsa consiste in una rilettura di alcuni classici del pensiero estetico-filosofico tra Otto e Novecento: da Hegel a Eco, passando per Nietzsche, Dewey, Croce, Gadamer, Marcuse, allo scopo di evidenziarne le ricche implicazioni di natura pedagogica, sovente trascurate e non valorizzate in modo adeguato. Si intende, in tal modo, offrire al lettore (anche con l'ausilio di estratti antologici relativi alle opere più significative dei diversi autori analizzati) indicazioni, suggestioni e idee a partire dalle quali rivitalizzare una riflessione, quanto mai cruciale nell'attuale "età della tecnica", in merito al valore formativo dell'arte, dei suoi linguaggi e dei suoi "mondi".
17,00 16,15

Come in uno specchio. Teatro e formazione dell'Io. Figure e percorsi del Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 224
Come in uno specchio, titola questo studio. E il sottotitolo ("Teatro e formazione dell'io. Figure e percorsi del Novecento") specifica senza ambiguità che ci si muove in area di formazione e di educazione. Si è cioè in un contesto di riflessione critica sull'educazione. E qui, per la strada del teatro, si tenta di riflettere sulla composizione e scomposizione dell'Io in un Novecento segnato da grandi fratture e da grandi rappresentazioni sceniche di quelle fratture. Ma, forse, è originale, in questo studio, l'ampio spettro dei palcoscenici calcati e dei grandi maestri chiamati a testimoni. Si pensi a Brecht e Artaud, a Kraus e Ionesco, a Jarry e Vitrac, a Copeau e Stanislavskij. E, naturalmente, al sempreverde Pirandello e alle maestre che a scuola hanno fatto e "fanno teatro". Ma il tutto suona anche come un tentativo di dare senso nuovo alla parola pedagogica, una parola che ha forse perso, nel tempo, parte della sua carica semantica. Saprà il teatro, nella sua necessaria enfasi sul mestiere e sulla maestria della parola e della sua dizione, restituire forza alla parola educativa? È l'auspicio, non utopistico, che qui si tenta di formulare.
21,00 19,95

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