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Libri di Marco Ciriello

Biografia e opere di Marco Ciriello

Marco Pantani. Alto sui pedali. Una vita alla rovescia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2023
pagine: 224
Questa è una storia alla rovescia, è una vita sottosopra. Ci sono le cadute e poi le ascese, le discese prima delle salite. Qui si muore e dopo si nasce, prima si perde e poi si vince. Decide di partire dalla fine, Marco Ciriello, per raccontare Marco Pantani. Tutto inizia dal buio di quel terribile 14 febbraio 2004 nel quale il campione romagnolo perse la vita, per poi procedere a ritroso come ne La freccia del tempo di Martin Amis. Pagina dopo pagina, Pantani ricomincia a vivere: il suo cuore riprende a battere, i suoi piedi premono di nuovo sui pedali e la sua vita vibra ancora una volta tra coraggio e paure, imprese e agonie, vittorie e solitudini. A un tratto ricompaiono i suoi avversari, quelli nuovi e i più vecchi, e le montagne sulle quali inerpicarsi veloce come il vento; ritornano Madonna di Campiglio, la rabbia e lo sconcerto, il Tour de France vinto e il Giro d’Italia dominato. E in questo incedere al contrario si aprono scorci inaspettati, si creano legami e connessioni tra eventi, luoghi e persone all’apparenza lontanissimi: e così Pantani, più che un «pirata», ci sembrerà l’ultimo re mongolo; la sua Romagna un pezzo d’Asia nel cuore d’Italia; il suo corpo, come lo furono quelli di Aldo Moro e Pier Paolo Pasolini, il simulacro di un’intera nazione. Marco Ciriello racconta Marco Pantani come non era mai stato fatto prima e lo fa assumendo un punto di vista obliquo, capace di cogliere la complessità di un eroe tragico e di rileggere in una chiave nuova una vicenda (sportiva, umana, collettiva) tra le più straordinarie, coinvolgenti e drammatiche dei nostri tempi. Fino alla fine, dove tutto ha inizio.
18,90 17,96

Valentino Rossi, il tiranno gentile

Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2021
pagine: 160
Valentino Rossi è un’espressione sincretica fatta di velocità, cambiamenti del corpo e traiettorie impossibili. Un tiranno gentile che ha dominato la storia delle corse in moto. Un ragazzo da bar, prestato alla popolarità, che ha riportato il fattore umano, il pilota, nel cuore delle gare. Partito imitando i giapponesi, ha creato un nuovo tipo d’italiano, dove l’antica magia degli etruschi si fonde con la cocciutaggine dei samurai delle motociclette, innestandosi sulle manie imperiali romane. Discende dai meccanici silenziosi di Giovannino Guareschi disseminati lungo l’Appennino, stando in bilico tra le storie di Pier Vittorio Tondelli e Andrea Pazienza. Tra riviera e pista, spiaggia e paddock, impegno e divertimento, ha segnato e segna il suo tempo. Nove volte campione del mondo, oltre vent’anni di duelli e sorpassi, di rivalità aspre e di scelte coraggiose, è ormai entrato in una dimensione d’attesa. Si è trasformato in un marchio, una scuderia, un’Academy, mantenendo sempre la dimensione artigianale, genuina, felliniana all’interno di un successo hollywoodiano. Ha attraversato la vittoria, la sconfitta, il dolore per la morte di Marco Simoncelli, allievo, amico, erede. Ora è solo in pista, un alieno: per età, comportamenti, lingua e carattere. Fa a sportellate con una nuova generazione di piloti, ritrovandosi davanti la sua versione aggiornata, Marc Márquez, e anche se non riesce a cannibalizzarli come un tempo, li spaventa rincorrendoli, per quanto lontano dal podio. Corre, corre, corre e questo gli basta, con il sorriso come maschera della cattiveria che il tiranno deve avere per il bene del regno.
16,00 15,20

Il più maldestro dei tiri

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2015
pagine: 92
In un campo affollato, a ridosso dell'area di rigore, c'è Andrea Pirlo pronto a calciare una delle sue "maledette" come le chiama Fabio Caressa, e nell'altra area c'è Silvio Berlusconi che fa "Il Venezia" - uno che non passa il pallone - secondo la definizione di Massimo Fini, due destri: uno di ordine, l'altro di caos. A centrocampo ci sono Nibali e Pantani, Iniesta e Zidane, Brera e Prodi, sulle fasce Lentini, McNamara e Donovan, Mastroianni, Giordano Bruno e Volonté, Baricco e Inzaghi, Renzi e Obama; in difesa: Zizek, Herzog, Scirea, Di Bartolomei, Materazzi, Veltroni, Berlinguer, Roger Casement; in porta Bruce Grobbelaar e Buffon, Zoff e Gordon Banks; in panchina un mucchio di gente: Mourinho, Guardiola, Di Matteo, Rocco, Sacchi, Del Bosque, Zeman, Bielsa, Boskov, Benitez, Agnelli, Conte, Allegri, Putin, Manzoni, Dino Risi, Cacciari, Letterman e tanti altri. Una partita dell'assurdo, raccontata in un saggio sulla memoria che diventa romanzo di conversazione. Una storia nata in omaggio a Edmondo Berselli e al suo libro "Il più mancino dei tiri", e che è diventata una mappa alternativa per leggere il ventennio berlusconiano attraverso il calcio: dalla sua prima sconfitta a Pasadena ad opera del Brasile e non di Bossi, fino al Milan di Inzaghi, passando per il Liverpool di Benitez e i libri di Friedman; e per raccontare il ruolo politico delle punizioni di Andrea Pirlo. Una cronaca surreale di una partita giocata sotto i nostri occhi.
12,00 11,40

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