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Libri di Luca Riccardi

Biografia e opere di Luca Riccardi

Storiografia e diplomazia. Storia delle relazioni internazionali e politica estera italiana

Libro
anno edizione: 2022
Quaderno 59 della Biblioteca della Nuova Rivista Storica
19,50 18,53

La politica della pace. La società delle nazioni tra multilateralismo e balance of power

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2016
pagine: 219
La Società delle Nazioni nacque come una risposta globale alla necessità manifestatasi nel primo dopoguerra di ribaltare le convenzioni tradizionali su cui si erano incardinate le relazioni internazionali. La New Diplomacy da essa propugnata intendeva sostituire il sistema gerarchico delle grandi potenze così come si era manifestato, pur con le evoluzioni successive, dal Congresso di Vienna. Non a caso lo spazio riservato agli interessi dei «piccoli stati» era uno degli elementi di maggiore novità della proposta wilsoniana. Per la prima volta si sarebbe sganciato il concetto di equilibrio internazionale da quello della centralità assoluta dei disegni delle grandi potenze il cui compimento si fondava sulla maggiore forza militare, economica e organizzativa. Le vicende politiche ed economiche degli anni Venti e Trenta si sarebbero incaricate di mettere alla prova questo ambizioso disegno.
20,00 19,00

Il «problema Israele». Diplomazia italiana e PCI di fronte allo Stato ebraico (1948-1973)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2006
pagine: 478
Dal 1948 la diplomazia e il mondo politico italiani si trovarono a confrontarsi con una nuova realtà internazionale: lo Stato d'Israele. In questo volume l'autore, utilizzando in larga parte materiale d'archivio inedito, ripercorre le reazioni suscitate dall'affermazione di questa nuova nazione. La tradizionale amicizia per i paesi arabi spinse il governo di Roma a considerare i rapporti con lo stato ebraico come un "problema", soprattutto in occasione delle ricorrenti crisi in Medio Oriente. Dagli anni Sessanta Aldo Moro, presidente del Consiglio e poi ministro degli Esteri, approfondì la tendenza filo-araba dell'Italia esprimendo numerose perplessità, e qualche volta marcati dissensi, riguardo alla politica israeliana. Sul versante ideologico opposto, anche per il PCi Israele fu un "problema". I comunisti passarono dall'entusiasmo con cui ne accolsero la nascita a una progressiva freddezza, determinata anche dagli sviluppi della politica mediorientale dell'URSS. Dalla guerra dei Sei giorni del 1967 Israele fu identificato con chiarezza come un avversario, in quanto ritenuto parte integrante del disegno imperialista degli Stati Uniti nel Mediterraneo. Ma questa posizione sollevò un intenso dibattito all'interno del partito provocando alcune importanti prese di distanza nei militanti di origine ebraica. Da questo studio emergono alcuni interessanti punti di contatto tra le posizioni del governo italiano e dell'opposizione comunista fino alla guerra del Kippur del 1973.
29,50 28,03

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