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Libri di Giuseppe Lupo

Biografia e opere di Giuseppe Lupo

Storia d'amore e macchine da scrivere

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 224
Salante Fossi, inviato del Modern Times, si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c’è intelligenza artificiale che sia all’altezza di Qwerty. Non c’è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due.
17,00 16,15

Tabacco Clan

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 304
Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel convitto, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del pensionato, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da diversi uomini, si percepisce come un’entità, e come un’entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, vive la letteratura come epopea della modernità e, dopo Gli anni del nostro incanto, ci racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i picari di Lupo sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell’Inter.
12,00 11,40

I Bonora

Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2024
pagine: 240
«Coesistono almeno due anime narrative in questo libro di Giovanni Pirelli: una risponde ai requisiti del romanzo imprenditoriale, l'altra riguarda la tipologia di quello resistenziale. Giovanni Pirelli aveva le carte in regola per cimentarsi con convinzione in entrambi i generi. Discendeva da una tra le più importanti famiglie della borghesia imprenditoriale milanese, i Pirelli appunto, la cui storia, almeno in potenza, non avrebbe sfigurato dinanzi a un modello letterario come I Buddenbrook di Thomas Mann, eppure non interpretò il ruolo dell'integrato, piuttosto quello del fuoriuscito, del ribelle, il ruolo cioè di chi rinuncia al peso di un'eredità morale e si allontana volontariamente da un possibile destino, preferendo rimanere ai margini dí un'identità e di un'appartenenza. Si potrebbe discutere a lungo sui motivi del rifiuto e magari rintracciarvi i percorsi più impervi, però di un dato bisogna essere certi: il gesto dipese anche da quel che egli visse e patì, come ufficiale dell'esercito, durante il secondo conflitto mondiale. «Quel Giovanni non esisterà più» scrive in una lettera alla sorella Elena. «Sono un altro, un ferito». C'è, nei Bonora, la storia di una famiglia in cui si riconoscono facilmente i tratti di quella d'origine. C'è soprattutto il patriarca morente che incarna i tratti di una generazione rimasta al centro di un mondo circostanziato, fatto di principi, in cima ai quali sventola l'etica del lavoro come modello di una civiltà. E poi finalmente ci sono i giovani: Michele, Andrea, i nipoti del patriarca, coloro ai quali sarà chiesto il sacrificio della vita o, meglio, sarà la vita a chiedere di scegliere da che parte schierarsi. Se può essere vera l'ipotesi che nella morte del patriarca si appalesano i sintomi della lotta dell'imprenditore Giovanni Pirelli con l'idea proiettiva di sé in fabbrica, è probabile sia vero anche che nell'epilogo del personaggio chiamato Andrea si svelino in controluce i fantasmi venuti ad agitare i giorni e le notti dello scrittore Giovanni Pirelli, quasi esistesse un legame sotterraneo tra loro due, a suffragare il perenne corpo a corpo tra persona che racconta e persona che viene raccontata, tra principio del vero e demone dell'invenzione» (dalla prefazione di Giuseppe Lupo)
16,00 15,20

Ballo ad Agropinto

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 224
"Ballo ad Agropinto" ripercorre un periodo di Novecento, in cui, tra illusioni e disincanto, la memoria contadina cede alla società di massa e le rivalse economiche, che fanno da prologo all'esodo degli emigranti meridionali verso il Nord Italia. 1943-1957, epopea picaresca di una comunità dell'appennino meridionale, composta da stravaganti figure di avventurieri e filosofi, di inventori e disoccupati, di politicanti e venditori ambulanti, sempre in bilico tra una Lucania magica e depressa e il desiderio di ricchezze. In sottofondo scorre la grande storia: dalle macerie del dopoguerra alle lotte agrarie, dalle battaglie politiche del 1948 alla stagione della ricostruzione che conduce agli anni del boom economico.
11,00 10,45

Tabacco Clan

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 224
Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel pensionato, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del convitto, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da uomini diversi, si percepisce come un’entità, e come un’entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli, infatti, il Clan sta da un lato della sala, e le mogli dall’altro. Il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, il Clan potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, e racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i suoi picari sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell’Inter. Tutti hanno un soprannome in questo romanzo, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo.
18,00 17,10

Il quinto evangelio

Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 456
1945, Colonia. Nella canonica di una chiesa bombardata Peter Bergin, giovane ufficiale americano, trova alcuni documenti che gli rivelano la possibile esistenza di un quinto vangelo. Questa scoperta segnerà la sua vita, spingendolo a votarsi completamente alla ricerca di questo scritto. La raccolta dei materiali – lettere, versi, racconti, frammenti, leggende, biografie e autobiografie di credenti, non credenti, mistici, eretici, santi, ribelli – disegna una vicenda complessa che non è solo la ricerca di uno studioso ma una vera e propria avventura umana. Mario Pomilio costruisce un’architettura narrativa capace di confondere realtà e finzione, lasciando al lettore il piacere di avventurarsi in una fitta trama di contrasti, illusioni e letture poco ortodosse, in una sorprendente varietà di invenzioni e piani di scrittura. Pubblicato per la prima volta nel 1975.
15,00 14,25

Le città del mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 384
Pubblicato postumo e incompiuto nel 1969 con la curatela di Vito Camerano e Italo Calvino, Le città del mondo è il racconto di un cammino, di un viaggio inevitabile verso un orizzonte misterioso e sconosciuto, diverso per ciascuno dei protagonisti. In una Sicilia senza tempo si muovono pastori, pupari, sposini, giovani fuggiasche e prostitute ritratti in una peregrinazione senza fine per le città dell’isola, “le città del mondo”, ognuno alla ricerca affannosa di qualcosa. Città solo sognate dai personaggi del romanzo, create sotto la spinta dei loro desideri e delle loro aspirazioni alla felicità, rievocate nei loro discorsi immaginari ma sempre osservate da lontano. Un Vittorini impegnato nella ristrutturazione del concetto stesso di romanzo e letteratura, che individua la città come idea universale del genere umano, dando vita a una delle sue opere migliori. Da questo libro Vittorini trarrà anche una sceneggiatura, che nel 1975 diventerà un film con la regia di Nelo Risi. Introduzione Giuseppe Lupo.
14,00 13,30

Gli anni del nostro incanto

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 156
Una domenica di aprile, una Vespa, a Milano, negli anni Sessanta: un padre operaio, una madre parrucchiera, un figlio di sei anni e una bimba che non ne ha ancora compiuto uno. Vengono dalla periferia, sembrano presi dall'euforia del benessere che ha trasformato la loro cronaca quotidiana in una vita sbarluscenta. Qualcuno scatta una foto a loro insaputa. Vent'anni dopo, nei giorni in cui la Nazionale di calcio italiana vince i Mondiali di Spagna, una ragazza si trova al capezzale della madre che improvvisamente ha perso la memoria. Il suo compito è di ricordare e narrare il passato, facendosi aiutare da quella foto. Prende così avvio il racconto di una famiglia nell'Italia spensierata del miracolo economico, una nazione che si lascia cullare dalle canzoni di Sanremo, sogna viaggi in autostrada, si entusiasma con i lanci nello spazio dei satelliti americani e sovietici, e crede nel futuro, almeno fino a quando non soffia il vento della contestazione giovanile e all'orizzonte si addensano le prime ombre del terrorismo. Dopo la strage di piazza Fontana finisce un'epoca favolosa e ne comincia un'altra. La città simbolo dello sviluppo industriale si spegne nel buio dell'austerity, si sporca di sangue e di violenza, mostra il male che si annida e lascia un segno sul destino di tutti. Giuseppe Lupo ci racconta il periodo più esaltante e contraddittorio del secolo scorso – gli anni del boom e quelli di piombo – entrando nei sogni, nelle illusioni, nelle inquietudini, nei conflitti di due generazioni a confronto: quella dei padri venuti dalla povertà e quella dei figli nutriti con i biscotti Plasmon.
10,00 9,50

Vittorini politecnico

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 160
Il 29 settembre 1945 Elio Vittorini fondava a Milano la rivista "Politecnico", in cui proponeva una "nuova cultura", finalizzata non più a "consolare", ma a "liberare" l'uomo dalle sofferenze. Il termine "politecnico" identifica il più esteso periodo in cui il modello di Carlo Cattaneo ha orientato la ricerca culturale dello scrittore siciliano sui criteri dell'inclusività e degli incroci tra i linguaggi. Oltre che di letteratura, infatti, Vittorini si è occupato di arti plastiche e figurative, di architettura, di fotografia, di teatro, di cinema e televisione. La versatilità dei suoi interessi e il desiderio di confrontare fra loro i codici espressivi stanno a prologo di quelle sperimentazioni che, tra gli anni Quaranta e Sessanta, conducono a contaminare la forma-romanzo con la fotografia (Conversazione in Sicilia, 1953) e con l'urbanistica (Le donne di Messina, 1949) o a modificare il registro narrativo di Uomini e no (1945) e delle Città del mondo (1969) in sequenze drammaturgiche (1965) e in romanzo scenico (1974). Il magistero di Cattaneo suggerisce la chiave di lettura per comprendere l'attività di scrittore, di critico militante e di editore, soprattutto negli anni in cui Vittorini operò a Milano, "città politecnica" per eccellenza. L'indagine sul "Vittorini politecnico" giunge a tracciare un profilo di intellettuale poliedrico, delinea un quadro di suggestioni estetico-ideologiche che cooperano alla costruzione della polis.
20,00 19,00

Logimat. Per la 3ª classe elementare

Libro
editore: Il Capitello
anno edizione: 1999
10,00 9,50

Logimat. Per la 1ª classe elementare

Libro
editore: Il Capitello
anno edizione: 1999
8,57 8,14

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