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Libri di Giuseppe Di Federico

Biografia e opere di Michele Sapignoli

Da Saragat a Napolitano. Il difficile rapporto tra Presidente della Repubblica e Consiglio superiore della magistratura

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 151
In questo scritto si mostra come i veti posti da vari Presidenti della Repubblica per impedire che venissero limitati i propri poteri ed ampliati quelli del CSM siano stati solo temporaneamente efficaci perché in seguito rimossi dai successivi Presidenti. Questa evoluzione si è verificata soprattutto per iniziativa dei magistrati eletti nei vari CSM che si sono succeduti nel tempo. Per loro iniziativa il CSM ha infatti progressivamente affermato: il proprio diritto di definire anche di propria sponte l'ordine del giorno (e quindi anche di decidere autonomamente sull'ampliamento delle proprie competenze), di verificare gli orientamenti programmatici dei candidati alla vicepresidenza prima di votarli, di ampliare la propria influenza sul processo legislativo, di censurare i politici che offendono i magistrati. Nello scritto si ipotizza anche che l'ampliamento dell'influenza del Presidente sulle attività del CSM verificatosi nel corso della presidenza Napolitano sia stato facilitato da mutazioni avvenute nell'assetto politico del Paese.
15,00 14,25

I diritti della difesa nel processo penale e la riforma della giustizia. Le esperienze di 1.265 avvocati penalisti

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2014
pagine: 413
In questo volume viene presentata una ricerca sulle esperienze processuali degli avvocati penalisti e sulle principali caratteristiche del loro corpo professionale. I risultati di questa ricerca vengono posti a confronto con i risultati di tre precedenti ricerche condotte negli ultimi 22 anni intervistando, ogni volta, un campione di 1000 avvocati dell'Unione delle Camere Penali. L'analisi delle risposte fornisce un quadro quasi drammatico del fallimento del codice processuale del 1988 soprattutto per quanto concerne la tutela dei diritti della difesa e l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Un fallimento che deriva principalmente dal ruolo assunto dal pubblico ministero che da un canto esercita con grande discrezionalità e piena indipendenza compiti di polizia e dall'altro trova nel suo collega giudice un'ampia acquiescenza alle sue richieste. Un giudice che ha peraltro assunto un ruolo attivo anche nella ricerca delle prove. Lo studio individua le principali cause di tali fenomeni e le difficoltà che si incontrano nel riformare il nostro sistema giudiziario.
22,00 20,90

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