Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Giorgio Fazio

Biografia e opere di Giorgio Fazio

Progresso e regressione

Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 276
L’abolizione della schiavitù, l’istituzione del welfare o la criminalizzazione dello stupro sono comunemente citati come esempi di progresso morale, segnali di un cambiamento in meglio. Da tempo, però, l’idea di un progresso storico unitario e continuo, valido per l’intera umanità, ha perso credibilità e suscita crescente scetticismo. Oggi, a livello globale, si lanciano piuttosto grida d’allarme per fenomeni regressivi: dal populismo autoritario di destra alla crisi della democrazia liberale, fino all’incapacità delle società di fronteggiare crisi economiche, ecologiche e geopolitiche. Ma ha senso parlare di regressione sociale senza richiamarsi, almeno implicitamente, a un’idea di progresso? È a partire da questa domanda che Rahel Jaeggi propone di recuperare la coppia concettuale progresso/ regressione come strumento essenziale per un’analisi critica delle trasformazioni sociali. Il progresso non è una marcia trionfale verso una meta prestabilita, né una vaga speranza rivolta al futuro, ma un modo razionale di affrontare i problemi sociali. Solo così, liberato dalle sue derive teleologiche ed eurocentriche, può tornare a occupare un posto centrale nella riflessione politica contemporanea.
25,00 23,75

Una storia della filosofia. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 640
Questo secondo volume della monumentale storia della filosofia di Jürgen Habermas racconta l’origine e il tramonto di un’immagine metafisico-religiosa del mondo così potente da orientare per secoli la cultura e la società europea. Il rapporto tra fede e sapere raggiunge la prima importante sintesi al tempo di Agostino, con l’osmosi tra cristianesimo e neoplatonismo, e culmina, nell’Europa cristiana, con la filosofia scolastica di Tommaso d’Aquino. Duns Scoto, Guglielmo da Ockham e Lutero sono tappe decisive nella separazione radicale di fede e sapere che apre la via moderna e prepara il passaggio dall’ontologia alla filosofia del soggetto. Nel racconto di Habermas il Medioevo non appare più come un’“oscura” parentesi millenaria tra la civiltà greca e il Rinascimento, ma come un’epoca piena di vita dello spirito umano, nella quale si realizzano processi di apprendimento collettivi che segnano per sempre la nostra storia. Che si tratti dell’idea di libero arbitrio, del concetto di causalità o del problema degli universali, la genealogia di Habermas è straordinaria per la sua capacità di trasmetterci il senso storicamente costruito delle coordinate intellettuali che continuano ancora oggi a indirizzare il nostro pensiero. L’Europa cristiana e la separazione tra fede e sapere. La filosofia come origine della modernità scientifica, religiosa e socio-politica e la grande sfida delle scienze naturali.
40,00 38,00

Una storia della filosofia. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 512
Fede e sapere. In mezzo scorre tutta la nostra storia. All'inizio c'è il mito. Poi accade una rivoluzione: con la nascita delle grandi religioni e della filosofia greca, per la prima volta diviene possibile concepire il mondo, con le sue sofferenze e le sue ingiustizie, come qualcosa di trasformabile. È qui l'origine del pensiero postmetafisico. Ed è da qui che il racconto della sua genealogia deve cominciare. Nella sua lunga storia la filosofia si è appropriata dei contenuti essenziali delle tradizioni religiose fino ad approdare all'idea di ragion pratica. Il pensiero laico che è venuto dopo Kant e Hegel deve a questa osmosi l'idea della libertà razionale, insieme a tutti i concetti fondamentali della filosofia pratica che si accompagnano a questa idea di libertà e che ci riguardano da vicino, ancora oggi. La storia della filosofia narrata da Jürgen Habermas è un corpo a corpo che dura millenni. È il grande romanzo intellettuale dell'Occidente, ma non racconta un destino: la filosofia, se contemplata lungo l'arco temporale di tutta la sua esistenza, è una successione irregolare di processi di apprendimento che nascono in modo contingente da problemi imprevedibili. La genealogia del pensiero postmetafisico esplora tali contingenze, una dopo l'altra, e ricostruisce la strada lunghissima che giunge fino a noi. Questa indagine su ciò che muove il pensiero rivela una necessità tutta umana: la necessità di un'idea comprensiva di ragione. È il momento per la filosofia di guardare se stessa. Una storia della filosofia, scrive Habermas, oggi deve rispondere a questa domanda: "Che cosa significa l'espansione della conoscenza scientifica del mondo per noi – come esseri umani, come abitanti di questo tempo e come individui?".
38,00 36,10

Critica delle forme di vita

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 464
Alla domanda “Gli altri vivono nel modo giusto?”, il liberismo sembra preferire “Chi sono io per giudicare?”. Rahel Jaeggi vede la situazione in modo diverso. Giudicare non è solo valido ma anche utile, sostiene. Il giudizio morale non è un errore, l’errore semmai sta nel modo in cui giudichiamo. Sia il modo di giudicare esterno – derivato da idee su Dio o sulla natura umana – sia quello interno – basato sulle idee di una determinata società –, però, hanno gravi difetti, nonché detrattori. In "Critica delle forme di vita", Jaeggi offre una terza via: si tratta della critica immanente. Essa inizia con il riconoscimento che gli stili di vita sono intrinsecamente normativi, perché affermano la propria bontà e rettitudine. E hanno anche uno scopo coerente: risolvere i problemi sociali di base e far progredire i beni sociali, la maggior parte dei quali è comune a tutte le culture. Per Jaeggi possiamo giudicare la validità delle rivendicazioni normative di una società valutando come questa risponde alle crisi, se è in grado di superare in senso emancipativo le contraddizioni che nascono dall’interno e di aprirsi a percorsi di apprendimento collettivi. Contro i racconti relativisti e assolutisti, Jaeggi mostra, quindi, che è possibile una critica sociale razionale.
28,00 26,60

Patologie sociali. Percorsi nella teoria critica contemporanea

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2018
pagine: 360
Il volume offre una panoramica di alcune delle voci più rappresentative che animano il dibattito all’interno della teoria critica di matrice francofortese. In seguito al lungo magistero di Habermas, è stato il suo allievo Honneth ad avere avviato negli ultimi decenni un programma di riattualizzazione delle intenzioni originarie della Scuola fondata da Horckheimer e Adorno, rilanciando le attività del prestigioso Istituto di ricerche sociali di Francoforte. Gran parte di questo programma è ruotato attorno alla definizione di un concetto di filosofia sociale critica, che trova nella diagnosi delle patologie sociali delle società tardo-moderne il proprio oggetto d’indagine privilegiato. Il concetto di patologia sociale ha costituito il filo conduttore di ricerche di taglio empirico, ma è stato anche al centro di un intenso lavoro di elaborazione teorica. Entrambe queste direzioni di ricerca sono state il tema di un ambio dibattito di respiro internazionale, portate avanti da una quarta generazione della teoria critica. Di questo dibattito, fondamentale per chi si propone oggi di portare avanti il programma di una teoria critica della società, si dà conto in questo volume.
13,50 12,83

Il tempo della secolarizzazione. Karl Löwith e la modernità

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 256
Un'attenta e rigorosa ricostruzione dell'itinerario di pensiero di Karl Löwith, uno dei maggiori filosofi tedeschi del XX secolo. Formatosi alla scuola di Husserl e di Heidegger, negli anni inquieti della repubblica di Weimar, mosse i suoi primi passi partendo da un'opzione per l'antropologia filosofica, come risposta alle questioni teoriche ed etiche poste dalla crisi del mondo borghesecristiano e dal nichilismo. Profondamento segnato dall'esperienza dell'esilio dalla Germania nazista, Löwith è giunto ad articolare una critica complessiva della modernità occidentale, senza mai smarrire un orientamento antropologico. Nel tentativo di risalire alle origini dei mali e delle tragedie del XX secolo, si è sforzato di riportare alla luce l'impensato e il rimosso del processo di secolarizzazione occidentale: la tendenza a trasferire le aspettative escatologiche di salvezza del cristianesimo sul tempo profano della storia e sugli ambiti emancipati dal vincolo alla sfera del sacro. Sullo sfondo di una critica sempre più radicale alla smisurata assolutizzazione della storia scaturita da questa dinamica e alle sue catastrofiche implicazioni politiche, Löwith è approdato quindi a una proposta di naturalismo filosofico. Un pensiero scettico, venato di suggestioni orientali, volto a disattivare ogni messianismo secolare e a tutelare il riconoscimento delle vere proporzioni tra uomo e mondo: il senso dei limiti e delle prerogative della universale condizione umana...
20,00 19,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.