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Libri di Gianfrancesco Fidone

Biografia e opere di Gianfrancesco Fidone

I beni comuni per tutti. Una scuola, una città, un vulcano...

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 140
I beni comuni danno utilità particolari ai componenti di una comunità, migliorandone la qualità della vita. Intorno ad essi si creano nuove forme di socialità, impegno e occupazione. Ciascuno di noi ha interesse a difenderli e a occuparsi del loro governo, secondo forme di amministrazione condivisa fondate sulla fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni. Costruite le basi teoriche con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, traendo spunto dalle domande di alcuni amici curiosi, questo libro racconta esperienze nelle quali l'Autore si è fatto coinvolgere e che riguardano beni comuni urbani quali giardini, piazze, isole pedonali e immobili pubblici, intorno ai quali i cittadini si sono organizzati in associazioni e comitati. Tra le esperienze raccontate, vi è quella delle Scuole aperte e partecipate, che nasce dalla cooperazione tra genitori, maestri, politici e dirigenti amministrativi intorno al bene comune scuola. Questa iniziativa, che riguarda le scuole pubbliche del centro storico di Roma, sta coinvolgendo un numero sempre crescente di cittadini attivi e ha dato risultati sorprendenti anche nell'attuale periodo di pandemia. Le esperienze raccontate sono replicabili in tutte le realtà geografiche e sociali, persino in un paesino sotto un vulcano e in mezzo al mare.
13,00 12,35

Proprietà pubblica e beni comuni

Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 463
Pur in mancanza di una disciplina generale, il legislatore nazionale e quelli regionali, la giurisprudenza e le stesse amministrazioni pubbliche, sempre con maggiore frequenza, fanno riferimento ai beni comuni. Tali beni sono al centro di un dibattito interdisciplinare che talvolta nel nostro paese ha assunto un ingiustificato carattere ideologico. La recente crisi economica ha rafforzato la percezione del pericolo in cui si trovano risorse che un tempo erano disponibili in misura abbondante e che oggi sono diventate scarse. È crescente l'insoddisfazione per la tutela e la gestione dei beni pubblici, normalmente lasciate alla pubblica amministrazione, dalle quali sono escluse le comunità. Lo studio si propone di individuare i tratti qualificanti della categoria dei beni comuni per distinguerla da quella dei beni pubblici. Ciò richiede di ridefinire con precisione entrambe le categorie, tenendo presente le tesi di autori che, in epoche diverse, si sono occupati della proprietà pubblica. La distinzione, peraltro, non avrebbe significato se, a valle delle definizioni, non fossero riconosciuti statuti giuridici diversificati, in termini di posizioni giuridiche soggettive e di mezzi di tutela correlati, alle medesime categorie di beni. Assume, inoltre, particolare rilievo il ruolo delle comunità alle quali i beni comuni arrecano utilità di rilevante intensità (c.d. destinazione comune). Ciò può portare i cittadini che le compongono, che diventano titolari di interessi omogenei, a cooperare tra loro e ad assumere, con varia intensità, compiti di gestione e tutela degli stessi beni. Si impone, peraltro, la necessità della collaborazione tra comunità e istituzioni pubbliche secondo un modello di amministrazione condivisa.
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