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Libri di Gaetano Stea

Biografia e opere di Gaetano Stea

L'ultima prescrizione. Storia, fondamento e disciplina della prescrizione del reato

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2020
pagine: 492
Nessuna società, in nessuna epoca, ha ignorato il significato del tempo sul crimine, distinguendosi, invece, per la relativa regolamentazione, la sua natura, i suoi effetti e le rationes poste a fondamento dell’utilità della prescrizione, semmai ciclicamente alternandosi una maggiore o minore tolleranza verso l’impunità conseguente al solo tempori cedere. L’istituto della prescrizione del reato (artt.157-161 c.p.) è utile alla descrizione normativa della vicenda criminale, poiché assegna rilevanza giuridica al semplice decorso temporale post factum con effetti ostativi sull’accertamento pubblico della responsabilità dell’agente. È un tempo esterno al fatto, ma interno alla fattispecie (intesa come «complesso normativo» - «gesamter Rechtszustand») e, comunque, proporzionato alla gravità dell’offesa al bene giuridico tutelato, con la forza di «elimina[re] ogni essenza di reato dal fatto». Il tempo non è un insieme di istanti, ma è il ponte tra essi, ciò che tiene unito ciò che è separato, è il collegamento o la relazione tra i vissuti. Il tempo della prescrizione ha dunque tracce della temporalità dell’offesa del crimine consumato. La Corte costituzionale ha indicato due direttrici che delineano, combinandosi ed intrecciandosi fra loro, un’area di rilevanza costituzionale del tempus pescriptionis tra offensività e dignità umana: la prima come indice della resilienza dell’offesa alla fisiologica evoluzione delle valutazioni sociali, nel senso che il tempo della prescrizione misura la persistenza della memoria sociale del crimine fino al definitivo accertamento della responsabilità in un processo pubblico; la seconda come limite del trattamento punitivo, indignitoso se arriva molto tempo dopo il fatto. Il lavoro è suddiviso in tre parti e, ciascuna di esse, in quattro capitoli, in un percorso di ricerca ed approfondimento che, dalle origini storiche dell’istituto, si dispiega tra gli interrogativi filosofici sul tempo nel diritto e nella struttura del reato, per catturarne il significato fondamentale e giungere così alla descrizione della disciplina positiva dell’«ultima prescrizione».
45,00 42,75

Principi di diritto penale nella giurisdizione europea

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2014
pagine: 309
La ricostruzione dei principi di diritto penale è un'esigenza dettata dal doppio legame esistente tra l'ordinamento domestico e quello europeo, che attraverso la cerniera aperta dell'art.117, co.1, Cost., sacrifica il ruolo del legislatore domestico, esaltando però la funzione giudiziale, che degli obblighi eurounitari è garante, anche in virtù della primazia del diritto europeo. In un diritto penale dei diritti fondamentali prepositivi, la proporzione diviene il cardine su cui si innestano e si misurano tutti i principi che regolano il sistema punitivo, come indice di bilanciamento della reazione sanzionatoria che, in funzione solidaristica, non può che essere finalizzata alla ricostruzione della frattura sociale che il comportamento criminale ha provocato. E così, facendo leva sulla proporzione materiale indicata dall'art.52 della Carta di Nizza, l'opzione penale non può essere "arbitraria", perché, non solo, deve essere diretta a preservare solo quei diritti e quelle libertà che necessitano della tutela più severa, ma si deve dirigere solo verso quei comportamenti che offendono la sfera di libertà della vittima così come riconosciuta dall'ordinamento non per il soddisfacimento dei propri egoistici bisogni, ma nell'interesse dell'intera collettività. In questa prospettiva, il principio di colpevolezza, fondato sugli artt.2, 25, co.2, e 27, co.1 e 3, Cost., diventa centrale in una società democratica.
20,00 19,00

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