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Libri di Francesco Marroni

Biografia e opere di Nicola De Marco

Ivanhoe

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: XXIX-641
La vicenda si colloca nell'Inghilterra del XII secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Ivanhoe, figlio di Cedric, ama, riamato, lady Rowena. Ma Cedric ha deciso di dare in moglie Rowena a Athelstane per riportara una stirpe sassone sul trono e bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Il giovane va crociato al seguito di Riccardo mentre, assente il re, Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati, Ivanhoe batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric, Rowena e Athelstane. Vengono però liberati da re Riccardo e Robin Hood. Ivanhoe e Rowena infine si sposano. Introduzione di Francesco Marrone.
11,00 10,45

Miti e mondi vittoriani. La cultura inglese dell'Ottocento

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: 262
Questo volume prende in esame la cultura inglese dell'Ottocento tenendo conto della complessità e delle contraddizioni della società vittoriana. Ossessionati dall'idea di vivere in una fase di transizione, pensatori come Thomas Carlyle, J. S. Mill e Matthew Arnold furono gli interpreti più autorevoli di un periodo che segna la fine di tutte le certezze e l'inizio di quello che Thomas Hardy chiama "il vizio moderno dell'irrequietezza". Nella persistenza di una visione del mondo ancora improntata al mito romantico, gli scrittori vittoriani scrissero opere in cui le irrisolte dicotomie - passato e futuro, campagna e metropoli - divennero la scena di una crisi profonda che interessò la società, ma anche le modalità della rappresentazione artistica.
22,50 21,38

Disarmonie vittoriane. Rivisitazioni del canone della narrativa inglese dell'Ottocento

Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2002
pagine: 237
Muovendo dall'ipotesi avvincente di una rivisitazione critica del canone vittoriano, Francesco Marroni sviluppa la sua ricerca intorno al paradigma della disarmonia come chiave interpretativa della narrativa inglese dell'Ottocento. In una fase storica in cui il romanzo s'impone come genere in grado di incarnare le tensioni e i dilemmi della società, vi furono scrittori quali Charles Dickens, Wilkie Collins, Elizabeth Gaskell, George Gissing e Thomas Hardy che, insieme alle contraddizioni e ai conflitti del vittorianesimo, misero al centro del loro lavoro letterario la rappresentazione del lato oscuro e inquietante dell'epoca. Pur senza un comune programma ideologico, tali narratori non poterono fare a meno di confrontarsi con quelle tematiche che rimettevano in discussione i fondamenti etico-sociali e ideologici su cui la nazione aveva costruito la sua identità culturale. Non si trattava semplicemente di raccontare gli aspetti più degradanti e distruttivi del cambiamento, ma anche di mettere a nudo l'ìllusorietà di un progetto che, sotto la bandiera della rispettabilità borghese, immaginava un'umanità sempre vocata all'armonia, alla bontà e al comune benessere. Disarmonie vittoriane analizza non tanto il disorientamento ideologico di una nazione, quanto la persistenza del disordine – esteriore e interiore – che implica anche la persistenza del Male. Di qui alcuni grandi romanzi 'disarmonici' come il dickensiano A Tale of Two Cities, The Whirlpooldi Gissing e Jude the Obscure di Thomas Hardy, nei quali, in aperta polemica con il pensiero dominante, la storia umana viene rappresentata come un movimento vorticoso e assurdo verso il Grande Caos, verso la Disarmonia Totale.
21,50 20,43

Fiction in transition

Libro
editore: Principato
anno edizione: 1994
pagine: 320
17,30 16,44

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