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Libri di Eugenio Di Rienzo

Biografia e opere di Eugenio Di Rienzo

L'ora delle decisioni irrevocabili. Come l'Italia entrò nella seconda guerra mondiale

Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 240
L'alleanza tra Italia fascista e Germania nazista costituisce ancora oggi un enigma storiografico. Segnato, da parte italiana da sospetti e timori, il Patto d'Acciaio del maggio 1939 mal celava, infatti, la reciproca concorrenzialità tra i due regimi riguardo all'egemonia sull'area balcanicodanubiana. La tesi del libro è che l'ingresso del nostro Paese nel secondo conflitto mondiale (10 giugno 1940) non fu una conseguenza necessaria dell'affinità ideologica con il Reich hitleriano. Come dimostravano la decisione di Mussolini di fortificare il confine del Brennero in modo da salvaguardare la pianura padana da un'eventuale invasione tedesca. E poi gli ambigui tentativi del ministro degli Esteri Ciano di intavolare una trattativa con Francia e Regno Unito, all'indomani dell'invasione della Polonia, per mantenere l'Italia fuori del conflitto o addirittura per operare un clamoroso ribaltamento delle alleanze. L'autore, impegnato da anni nella ricostruzione degli intrecci diplomatici e dei protagonisti di quella stagione di ferro, evidenzia il velleitarismo della politica estera di Palazzo Venezia, proiettata nella ricerca di una centralità nello scacchiere mediterraneo, mentre gli Stati Uniti avevano già posto le premesse del loro predominio sul mare interno europeo che fino a quel momento era stato un «lago britannico».
22,00 20,90

Sotto altra bandiera. Antifascisti italiani al servizio di Churchill

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 400
Questa è una storia di passioni, di slanci generosi ma anche di inganni, di doppi giochi, di rivalità intestine, di tradimenti, di deliberati raggiri, che i documenti recentemente desegretati degli Archivi Nazionali di Londra ci mostrano in tutta la loro crudezza. Una storia che alla fine lasciò l’amaro in bocca ai suoi protagonisti, uomini che vissero i tempi di ferro del fascismo e della guerra. Uno di loro, Benedetto Croce, pensò, fino al 25 luglio 1943, che non si potessero volgere le armi contro la patria neppure quando quella patria si era seduta dalla parte sbagliata del tavolo. Un altro, Gaetano Salvemini, reputò che era possibile, anzi doveroso farlo, ma solo a patto di conservare all’Italia che sarebbe uscita dal conflitto, perdente sí ma piú libera e piú giusta, la sua indipendenza e la sua integrità territoriale. Altri ancora, Emilio Lussu, Alberto Tarchiani, Aldo Garosci, Max Salvadori, Leo Valiani, scelsero di militare sotto altra bandiera, senza nessuna remora, e si arruolarono nelle file dello Special Operations Executive, la punta di lancia dell’intelligence britannica, ritenendo che la lotta contro il Moloch del nazifascismo, «guerra santa» per tutelare i diritti dell’umanità tutta intera e non «guerra di Stati e di popoli», aboliva ogni gretto, ristretto, egoistico sentimento di appartenenza nazionale. Una storia che alla fine vide i suoi protagonisti nelle vesti di vincitori ma forse anche di vinti. Perché, dopo l’alba radiosa del 25 aprile 1945, tutti gli attori di questa vicenda dovettero riconoscere, con Croce, magari senza ammetterlo se non nel foro riservato della loro coscienza, che quella guerra, in cui si erano impegnati, sacrificando molto della loro esistenza, non era stata «solo la “guerra per la libertà”, ma, come tutte le altre, per il dominio, per il vantaggio economico e politico, per l’egoismo di Imperi e di Nazioni, e che la guerra per la libertà si dovrà combattere, poi, e con mezzi più vari e più adatti che non siano le armi». Questo libro narra le loro vicende, senza emettere giudizi, con un forte sentimento di pietas, nella consapevolezza del travaglio interiore che la scelta di combattere sotto altra insegna comportò per la maggioranza di essi, anche se non per tutti.
19,00 18,05

6,00 5,70

D'Annunzio diplomatico e l'impresa di Fiume

Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 928
Durante i 16 mesi dell'impresa di Fiume, D'Annunzio sviluppò un'intensa attività diplomatica volta a contrastare la reazione di Francia, Inghilterra, Stati Uniti contrari all'occupazione dell'italianissimo porto dell'Adriatico, a disgregare il nuovo Stato jugoslavo, a costituire una «Lega dei popoli oppressi», estesa dai «vinti della Grande Guerra» (Russia bolscevica, Germania, Austria, Ungheria) a tutte le nazionalità calpestate sotto il tallone delle Grandi Potenze occidentali: Irlandesi, Turchi, Egiziani, Indiani, le masse mussulmane del Medio Oriente, i «negri d'America».
45,00 42,75

Giuseppe Galasso storico e maestro

Libro
anno edizione: 2019
Giuseppe Galasso è stato un amico che fu molto vicino alla «Nuova Rivista Storica». Di qui l'iniziativa del Comitato di direzione di ricordarlo, a un anno dalla sua scomparsa, con dei lavori che speriamo siano pari alla sfida che Galasso aveva lanciato all'analisi del passato. Tutti i contributi (e non solo quelli di Eugenio Di Rienzo, Luciano Monzali, Aurelio Musi, dedicati alla storia del Regno di Napoli, alla biografia politica di Croce dopo il 1943, agli storici italiani del «Secolo breve», all'incontro/confronto teorico e politico di Galasso con il Partito Comunista Italiano e le sue ideologie) fanno perno sugli interessi dello «storico e maestro» cui abbiamo voluto rendere omaggio.
18,00 15,66

Il popolo italiano nel primo anno della grande guerra

Libro
anno edizione: 2019
A completare la trilogia dedicata da Gioacchino Volpe alla Grande Guerra (Il popolo italiano fra la pace e la guerra; Il popolo italiano nella Grande Guerra, Ottobre 1917 dall'Isonzo al Piave) mancava il manoscritto inedito, Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dove ritroviamo tutte le caratteristiche del Volpe storico del primo conflitto mondiale. In questo corposo saggio, il fuoco dell'indagine ancora più che sugli aspetti militari e diplomatici della grande contesa si concentra, infatti, sulla «storia civile,interna del popolo italiano durante la guerra», analizzata, a volte spietatamente, nelle sue tante debolezze (politiche, sociali, economiche, ideali) ma anche nell'indomito vigore e nella secolare capacità del nostro popolo di sopportare prove terribili e di lunga durata e, infine, di prevalere su di esse. Da questa visione, nascono le pagine, lucidissime ma appassionate de Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dedicate al successo della mobilitazione industriale, al ruolo non secondario svolto in essa dal genere femminile, al fenomeno del vario volontariato militare, alla presenza rilevante della nostra emigrazione nello sforzo bellico, alla capacità della società civile in tutte le sue componenti (ceto imprenditoriale, classe dirigente, proletariato dei campi e delle fabbriche, media borghesia, intellettuali) di affiancarsi al popolo in grigioverde che lottava «per una più grande Italia» nelle trincee e sulle vette dolomitiche.
10,00 8,70

Il diritto delle armi. Guerra e politica nell'Europa moderna

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 256
Uno studio che, con riferimento all'arco di tempo che va dalla pace di Westfalia al 1815, analizza alcuni snodi problematici del lessico politico dell'età moderna: il contrasto tra la teoria della guerra giusta e quella della guerra legittima; il ritorno al bellum iustum nella sua duplice versione di guerra "controrivoluzionaria" e "rivoluzionaria" che avrebbe condizionato il pensiero politico dal 1789 fino ai conflitti del XX secolo; la definizione di guerra civile, con la sua variante di guerra "partigiana", individuabile già a partire dal tramonto del XVIII secolo. Il perdurare della teoria della "guerra piratica", intesa come indiscriminato ricorso alla forza, contro tutti quei soggetti che si ponevano al di fuori dello jus gentium europeo.
23,00 21,85

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